Il Politecnico inventa il check-up
di aria, acqua e consumi energetici
La nuova sede del Politecnico a Mirafiori costruita già con criteri energetici all’avanguardia
Rivelatori pronti per essere usati anche in tutti gli uffici pubblici
ANDREA CIATTAGLIA
torino
Immaginate un check-up delle vostre condizioni di
salute ogni quarto d’ora: pressione, battito cardiaco, respirazione,
livelli di ossigeno nel sangue. è esattamente quanto avviene agli
edifici della sede storica del Politecnico in corso Duca degli Abruzzi e
della nuova sede a Mirafiori, solo che al posto dei parametri vitali, i
tecnici dell’ateneo raccolgono i valori dei consumi di elettricità e
acqua, i dati sulla presenza di persone nei locali, le temperature e le
percentuali di anidride carbonica nell’aria. Il tutto confluisce al
Living Lab, un’avveniristica camera di controllo di tutti i sistemi
energetici della scuola a pochi passi dall’ufficio del rettore.
L’obiettivo è conoscere i consumi della struttura per limitare gli
sprechi e risparmiare risorse.
L’iniziativa è nata due anni fa
con WiFi4Energy, un progetto pilota da 800 mila euro finanziato dalla
Regione il cui risultato è una piattaforma di programmi per la
valutazione dei consumi che, secondo Politecnico e Csi Piemonte, «è
matura per essere esportata in tutte le sedi delle amministrazioni
pubbliche».
All’ateneo arriva una maxi bolletta da 17 milioni di
kilowatt all’anno, più di 4 milioni di euro di spesa. Con cifre così,
anche piccoli interventi valgono cifre a tre zeri: «è successo il 17
febbraio con l’iniziativa M’illumino di meno – racconta Giovanni
Vincenzo Fracastoro, Energy Manager del Politecnico –. In occasione
della ventiquattr’ore dedicata al risparmio energetico, abbiamo
risparmiato di oltre mille euro», più del consumo di elettricità annuale
di due famiglie medie. Ad incidere sul risultato sono stati la
disattivazione delle pompe di ricircolo dell’aria durante la notte e lo
spegnimento dei computer (circa seimila in Ateneo) durante la pausa
pranzo.
Per Stefano De Capitani, direttore generale di Csi
Piemonte: «Le tecnologie per rendere gli edifici smart offriranno agli
enti pubblici strumenti per valutare i possibili ritorni economici
dell’uso intelligente delle risorse».
Sensori e programmi
elettronici sono oggi tecnologie accessibili anche a budget limitati:
«L’elettronica sta facendo passi da gigante – spiegano i tecnici del
Poli –. Pochi anni fa non bastavano mille euro per installare un
rilevatore di temperatura e anidride carbonica, oggi ne bastano». Niente
scuse anche per i palazzi aulici nei quali non è possibile fare lavori
d’installazione invasivi, perché esistono soluzioni senza fili a impatto
quasi zero.
I rilevatori funzionano da detective: qualche mese
fa i dati confluiti al Living Lab hanno permesso di individuare falle e
perdite d’acqua negli impianti, e la rilevazione della quantità di
anidride carbonica in aule e laboratori, dice in tempo reale quante
persone occupano gli ambienti e permette di regolare climatizzatori e
illuminazione.
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