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Montagne alte d'acqua
Mano bruciante nella penombra vibrante vuoto senza tregua sguardo argentino di vela rapida, la mia malinconia d'uccello. Volo a sospingere lontano se rugiada splende al mattino tra cespugli affacciati sull'immoto Pireo.
È pur sempre prigione qui tra montagne alte d'acqua, pellegrina verso sabbie che ancora non conosco e tu non odi, non sai gli acuti pianti di orizzonte azzurro su me che viaggio ancora. |
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Voci di una notte d'ottobre
È finita ingoiata dalla notte e dal suo silenzio anche l'ultima voce della vecchia che ululava alla luna nel suo linguaggio indecifrabile condito di auto e bestemmie notturne. Ingoiata come i netturbini che riempiono le strade alle stesse ore, rumorosi ed indifferenti alla città dormiente accucciata dietro ai vetri. |
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Come nel sorriso di un Dio
E forse tu lo sai, sai che macchiano il cuore i voli delle rondini di desideri giovani come nel sorriso di un dio ed i silenzi nel rosso della membrana infilzano ricordi. Spettro solitario il tempo avanza da tombe antiche e sommessamente ride di noi e dei nostri piccoli occhi brucianti, sparsi tra la sua cenere, ubriachi ed insaziabili. |
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È tuttavia riluttante
Non esiste una misura d'amare ma la fiera belva che tace altro non cerca. La sola è quella che traccia il compasso in pulsazioni di vita a scardinare monotonie e a strapazzare rive placide. Non si aspetta da te che l'universo si orizzonti in altra prospettiva o che scivoli come acqua sulla pietra nuda. Ho volato senza ali sapevo del cielo e dei suoi vuoti, ho imparato a giostrarli, funambola, senza armi, in un circo di ipocriti. |
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