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Aria
Dura, che entra nei polmoni e fa male
Arida, che non farà mai crescere nulla.
Acida, al sapor di ardente veleno.
Delirio. Follia.
Lacrime. Solitudine.
In attesa che cali la notte, nel silenzio attendo. |
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Mi sento scomposta, come pennellate violente su di una tela bianca. Mi piacerebbe saper urlare, e amare come (non) sai fare tu e perdermi nella nebbia di quella città spenta.
Questi ricordi mi stanno togliendo vita, e quelle immagini hanno dei tagli così profondi, che sembrano buchi neri. |
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Sussulto, di bacio rubato. Vergogna, e uno sguardo negato.
Le bocche si toccano e i sospiri non fanno rumore. |
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Mi piacerebbe parlarvi un giorno
della strada che ho percorso, mi piacerebbe essere ascoltata anche se potrebbe apparire tutto troppo irreale. Non c'era nessuno ad accompagnarmi
mentre la percorrevo, nemmeno me stessa. Mi ha abbandonato anche lo sguardo
dopo tutto quel (non) camminare. Ascoltavo il silenzio,
e non era poi così male.
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Ho venduto la mia anima tempo fa e ripudiato una gran quantità di storie. Per non parlare poi degli anni arresi e persi gratuitamente che ora si sommano sotto i miei occhi. In più ci sono gli incubi che vivo anche da sveglia, le paure in testa, il freddo e il vuoto, e le esperienze che mi appartengono, si, ma non si capiscono; non si sa se sono spaventate dal futuro, o se sono solo stanche di non servire mai a nulla. |
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Pioverà sui loro occhi, diverrano bianchi e ciechi di rabbia. Senza fiato toglierò i libri e le grandi profezie di un futuro silenzio finale; ricorderò quello che volevo, il fiume di visioni, di pelle rossa e specchi, un rumore di nulla, un profumo di nessuno. |
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Ho atteso giorni e giorni, scrivendoti. Una boccata d'aria non solo nella testa, ma anche nello stomaco e nell'anima. L'attesa finì e lì avrei voluto fermare il tempo, trovare il tasto giusto per poter vivere di continuo quel minuto. Sparì all'improvviso la fragilità e la cattiva memoria lasciando spazio ad un cuore pieno di concretezza e leggerezza. Volavo con semplici salti, non toccavo suolo, la bocca deragliava con tutte le parole che voleva pronunciare. |
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Gli occhi sono stanchi e affaticati per il troppo guardare quel riflesso sconosciuto. Il corpo è morbido e strappato dalla sua stessa anima.
Sono zero o cento, cinquecento, a volte mille e altre volte cinquemila
i toni di colori che ricoprono quelle giornate che corrono veloci come la luce. Il cuore trema come una foglia al vento, diventa pallido, consapevole e desideroso di voler smettere di riempirsi. |
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Era più o meno a quest'ora ieri, sì, più o meno a quest'ora stavo come adesso, con un singhiozzo fermo in gola che brucia che asciuga lacrime non ancora nate. Era più o meno quest'ora ieri, si, più o meno quest'ora quando decisi di fermarmi e di ricominciare di nuovo, di crederci. Già, era più o meno quest'ora ieri, l'altro ieri e il giorno prima ancora quando non riuscii più a smettere. |
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Un sorso e chiudo gli occhi
a pomeriggi passati veloci come gruppi di topi, affamati e selvatici lungo la gola di un corpo assente.
Un sorso abrasivo e fugace
fitto come la nebbia delle partenze, senzo respiro e senza sangue all'interno di un solo organo che esplode e si perde in lacrime.
Un altro sorso caldo come uno scorcio di sole
che trascina e scioglie i contorni di un mondo intoccabile e invisibile, ricco di stelle, costellazioni e tanti specchi distrutti per terra. |
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La pelle è arrossata a tratti, quasi dolorante al tatto e profumata di bellezza e sudore. La semplicità della situazione non fa pensare nemmeno al resto, ma solo al volto, al viso, a quella linea di matita nera ormai sfumata sotto gli occhi. Mi piace il movimento dell'aria calda, di due anime in un continuo intreccio.
Ora sono perfettamente immobile, fisso quello strano sogno; perfettamente amore e qualche minuto di silenzio. |
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Coincidenze e sensazione di sicurezza. Non riaffiora più il passato e il futuro è attaccato lì con due graffette alla pagina iniziale. Non puzza di umido né di libro vecchio ma di pelle intatta sulla scena, senza comparse o personaggi timidi in una sintonia quasi magica tra due vecchie figure impolverate. |
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