zzazione, ovvero verranno convertiti in sportelli multi servizi, facendo funzioni anche di anagrafe e altri servizi comunali. Poste Italiane ha inviato il piano di riorganizzazione all’Agcom, allegando la lista delle strutture “anti-economiche” e per il momento rimarrà solo tutto su carta, in attesa del parere dell’organo di vigilanza.
L’ansia tra i cittadini è però tanta, visto che persone anziane, spesso non automunite e non autosufficienti saranno costrette a costi aggiuntivi per non poter più ritirare la pensione sotto casa, o per andare a pagare le bollette. I più penalizzati saranno dunque i paesini e i piccoli centri, che distano spesso dall’ufficio più vicino anche 20-30 km.
L’ad Massimo Sarmi intanto rassicura: “Non li vogliamo chiudere. Quel report è una lista che siamo obbligati a inviare ogni anno all’autorità di riferimento, cioè all’Agcom. Però sono sportelli effettivamente sotto i parametri di economicità, quindi per non tagliarli stiamo raggiungendo accordi con gli enti locali per trasformarli in centri multiservizi”. Molto spesso, però, gli uffici presenti in questi elenchi sono stati puntualmente chiusi.
segue la lista completa
http://download.repubblica.it/pdf/2012/cronaca/Pianoposte.pdf