(di Marisa Uberti)
La nostra bella Italia non smette mai di stupirci con i suoi angoli di natura a volte bizzarra e misteriosa. Come questo brevissimo corso d' acqua, di appena 250 metri dalla fonte alla foce, tanto che è secondo solo al fiume Aril (immissario del lago di Garda,), il cui percorso è di soli 175 metri. Il cartello apposto è dunque un po' partigiano, essendo battuto in questo primato da un fiume ancora più breve! Ma non è solo la sua brevità a renderlo oggetto di curiosità: le sue origini per lungo tempo rimaste sconosciute, il suo candore (da qui il nome Fiumelatte), la sua intermittenza, la sua comparsa e scomparsa improvvise in due periodi precisi dell'anno sono tutti fenomeni di cui sono stati colpiti personaggi come Plinio il Vecchio e Leonardo da Vinci. Quest'ultimo, interessato alla meccanica dei fluidi, ne parlò nel suo Codex Atlanticus definendolo 'Fiumelaccio' e dicendo" ...il quale cade da alto più che braccia 100 dalla vena donde nasce, a piombo sul lago, con inistimabile strepitio e romore".
Ma cerchiamo di capire un po' meglio di cosa si tratta e se qualche 'mistero' può essere spiegato scientificamente.
Fonte misteriosa
Chi si sia avventurato nell'esplorazione della sorgente di questo fiume deve aver faticato parecchio, e sono diverse le leggende che nel corso del tempo sono fiorite, in merito al fatto che chi vi si inoltrava non tornava più indietro, oppure non sopravviveva allo spavento che si era procurato all'interno, oppure ancora- entrato nella grotta asciutta- veniva investito e travolto all'improvviso dalle acque turbolente del fiume, come se volessero salvaguardare da profanazione l'oscura fonte... E' un classico degli 'antri' in generale, visti come inghiottitoi in cui può capitare di tutto. Un fiume che esce da un cavità oscura, buia, all'improvviso all'inizio della primavera, per poi altrettanto repentinamente smettere di uscire all'inizio dell'autunno, deve aver suscitato molta suggestione e curiosità ed è naturale che si volesse capire il punto esatto dal quale il fiume sgorga e perchè si comporti così. Impresa che però non si è mai presentata tanto semplice, perchè quando il fiume scorre è impossibile risalire alla grotta sorgiva, e dunque per tutta l'estate bisogna desistere. Numerosi sono i tentativi documentati di esplorazione; solo nel 1983 però gli speleologi del gruppo Cai Lecco poterono finalmente superare certi ostacoli e aprirsi, per così dire, un "varco", trovandosi di fronte ad un ambiente sotterraneo molto vasto e intricato, con strettoie tali da impedire successive esplorazioni; quattro anni dopo, lo stesso gruppo di Lecco con la collaborazione di speleologi svizzeri riuscì a superare una strettoia e topografare uno dei sifoni discendenti. Si cominciava a capire che la misteriosa 'sorgente' si doveva trovare ad una quota ipogea parecchio profonda sotto il monte Grignone (o Moncodeno) ma rimane ancora da individuare la cavità sotterranea da cui emergerebbero le acque e perchè con quelle caratteristiche di intermittenza. Nel 1992 fu eseguito un sondaggio tramite impiego di un colorante atossico, la fluoresceina, per vederne la distribuzione e venne così dimostrato il collegamento tra Fiumelatte e le cavità carsiche del Grignone.
Il fiume delle due Madonne
La labirintica grotta ipogea ha mostrato agli esperti chiari segni di attività idrica; si suppone che quando la cavità sotterranea diciamo 'di raccolta' (non ancora comunque individuata) si riempia troppo, travasi provocando il tumultuoso inizio dello scorrere delle acque fino all'imboccatura della grotta e da qui a valle, fino al lago. Il momento in cui il fenomeno si manifesta coincide con la data del 25 marzo di ogni anno, giorno in cui la chiesa festeggia l'Annunciazione della Madonna, e si 'chiude', ossia smette di scorrere attorno al 7 ottobre, giorno in cui la chiesa celebra la festa della Madonna del Rosario. Ecco perchè Fiumelatte ha preso anche il nome di fiume delle due Madonne. Inoltre il 25 marzo è stata fissata la festa del paesino omonimo di Fiumelatte mentre il 7 ottobre si festeggia la patrona del paese, appunto la Madonna del Rosario.
Acqua bianca come il latte!
Il percorso dell'acqua che sgorga dalla grotta al lago sottostante, passando oggi per il suo tratto terminale sotto la carrozzabile, è abbastanza ripido e accidentato: questo provoca un aumento della pressione di scorrimento e un'intensa increspatura che fa sì che l'acqua divenga spumosa a tal punto da sembrare bianca. Il paesaggio assume comunque un'atmosfera molto suggestiva.
Per visitare il curioso fiume in piena attività è opportuno recarsi in loco dalla primavera all'inizio dell'autunno mentre per visitare la grotta -speleologi contattando ovviamente- sembra che il periodo più consigliato sia febbraio. Fiumelatte è visibile da chiunque transiti sulla Strada Provinciale 72 Lecco-Colico che lo collega alla bellissima cittadina lacustre di Varenna, distante appena un paio di chilometri e dal cui cimitero, sulla sinistra, si trova un'indicazione per la sorgente del Fiumelatte, in cui è possibile cercare di scrutare all'interno dell'antro misterioso! E non succeda che si capiti in visita sul finire del suo periodo 'vitale', che non è costante nè precisabile: potrebbe succedere che da un giorno all'altro il fiume scompaia, così come era venuto.
Scorcio dell'abitato di Varenna dal piccolo e suggestivo borgo di Fiume Latte