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General: Martini: ricordi e riflessioni.
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: enricorns  (Mensaje original) Enviado: 05/09/2012 11:11

La morte del Card. Carlo Maria Martini: ricordi e riflessioni.

Il Comitato promotore di "Viva il Concilio" esprime il suo profondo dolore per la morte del Card. Carlo Maria Martini, e ringrazia il Signore per il suo insegnamento e per la sua testimonianza. Per aiutare a riflettere sul profilo spirituale del Cardinale e per rileggere alcune delle sue ultime parole scritte, proponiamo una testimonianza di Marco Vergottini e un commento dello stesso Martini a DV 25.

***

Nel febbraio del 2008 mi recai a Gerusalemme dal cardinale Martini per dare realizzazione a una delle sue tante pubblicazioni di scritti e discorsi, frutto della sua instancabile attività di studioso e di pastore. La raccolta di una trentina di interventi metteva a fuoco il pensiero e l’opera di Paolo VI, documentando la stima e la devozione di Martini per la limpidità della testimonianza di fede del papa bresciano, unitamente alla scoperta di una congenialità nel leggere e dischiudere il segreto dell’esistenza umana. La circostanza di ritrovarsi suo successore sulla cattedra di Ambrogio aveva fatto scattare il lui il desiderio di mettersi «alla scuola di Paolo VI», per assimilarne il gusto della preghiera come scoperta dell’intimità con Dio, per imitarne il desiderio di lasciarsi vincere dalla «dolce violenza dell’amore di Cristo», per condividerne la tensione appassionata per la riforma della Chiesa, per sperimentarne l’interiore e criticamente sofferta assimilazione della cultura moderna.

In quell’occasione proprio nell’ultimo periodo del suo soggiorno in Terra Santa, il cardinale accettò di commentare il «Pensiero alla morte» di papa Montini. Ricordo che mi chiese di leggergli a voce alta il testo, mentre egli si concentrava con gli occhi chiusi ad ascoltare la struggente meditazione. Al termine della lettura dettò al registratore una sua riflessione sulla morte come affidamento totale a Dio. Merita ricordarne un passaggio: «Mi impressiona la qualità della sua fede (di Paolo VI), tranquilla e abbandonata a Dio. Mi sento in questo senso assai carente. Io, per esempio, mi sono più volte lamentato col Signore perché morendo non ha tolto a noi la necessità di morire. Sarebbe stato così bello poter dire: Gesù ha affrontato la morte anche al nostro posto e morti potremmo andare in Paradiso per un sentiero fiorito. Invece Dio ha voluto che passassimo per questo duro calle che è la morte ed entrassimo nell’oscurità, che fa sempre un po’ paura. Mi sono rappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle ‘uscite di sicurezza’. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio. Questa fiducia traspare da tutto il testo di Montini. Ciò che ci attende dopo la morte è un mistero, che richiede da parte nostra un affidamento totale. Desideriamo essere con Gesù e questo nostro desiderio lo esprimiamo a occhi chiusi, alla cieca, mettendoci in tutto nelle sue mani».

Al termine della conversazione si trattò di trovare un titolo che rilegasse la raccolta di scritti e il Cardinale senza esitazione scelse Paolo VI «uomo spirituale». Ora noi, nel momento del dolore per la sua scomparsa, siamo chiamati a trovare per lui una cifra che possa rilegare la sua esistenza di cristiano. Non avrei dubbi nel formulare così: Carlo Maria Martini «uomo della Parola». A conforto di questa scelta, mi pare suggestivo richiamare una “perla del Concilio” ricamata dal Cardinale su una citazione di Dei Verbum 25 che recita: «Stare in contatto con le Scritture mediante un’assidua lettura spirituale e lo studio accurato». Così egli commentava: «La mia esperienza mi ha convinto che la Parola di Dio ha molto da dire alla gente di oggi e di domani. “Lampada per i miei passi è la tua parola – dice il Salmo – e luce sul mio cammino”. Sono parole che vorrei fossero scritte sulla mia tomba, alle quali credo profondamente, a cui ho dedicato la mia vita: e sono parole che valgono per tutti. Ciascuno può tro­vare nelle pagine della Scrittura una spiegazione profonda su di sé, sui suoi enigmi, sulle sue profondità, sui suoi desideri più intimi, sulla sua missione, sulla sua apertura al futuro, superan­do scetticismo, paura, diffidenza, amarezza, chiusura di cuore. Solo il continuo rinnovato ascolto del Verbo della vita, solo la contemplazione costante del suo volto, permetteranno ancora una volta alla Chiesa di comprendere chi è il Dio vivo e vero, ma anche chi è l'uomo».

Padre Carlo Maria, uomo della Parola, ha avuto il merito di richiamarci il primato dell’evangelo e di divulgarne i suoi tesori, versando nel grembo della Chiesa «una misura buona, pigiata, scossa e traboccante» (Lc 6,38b).

Il Signore lo accolga nella gloria dei suoi santi. Noi continueremo i dialoghi con lui come invitava a fare Jacques Maritain, nella certezza che i santi in cielo si interessano ancora di ciò di cui si erano incaricati sulla terra.

 

Marco Vergottini

***

DV 25: Stare in contatto con le Scritture mediante un’assidua lettura spirituale e lo studio accurato.

La mia esperienza mi ha convinto che la Parola di Dio ha molto da dire alla gente di oggi e di domani. «Lampada per i miei passi è la tua parola – dice il Salmo – e luce sul mio cammino». Sono parole che vorrei fossero scritte sulla mia tomba, alle quali credo profondamente, a cui ho dedicato la mia vita: e sono parole che valgono per tutti.

Ciascuno può tro­vare nelle pagine della Scrittura una spiegazione profonda su di sé, sui suoi enigmi, sulle sue profondità, sui suoi desideri più intimi, sulla sua missione, sulla sua apertura al futuro, superan­do scetticismo, paura, diffidenza, amarezza, chiusura di cuore. Solo il continuo rinnovato ascolto del Verbo della vita, solo la contemplazione costante del suo volto, permetteranno ancora una volta alla Chiesa di comprendere chi è il Dio vivo e vero, ma anche chi è l'uomo.

 

Card. Carlo M. Martini

da vivailconcilio



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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: enricorns Enviado: 05/09/2012 12:40
Troppe parole esageratamente elogianti o per contrario allo stesso modo denigranti.
Io credo che in questo momento a tutti giovi riflettere sul messaggio che il Santo padre ha inviato per le esequie del nostro amato Arcivescovo. 

 

Messaggio del Santo Padre

 

 
 

 

 

Cari fratelli e sorelle,

 

in questo momento desidero esprimere la mia vicinanza, con la preghiera e l’affetto, all’intera Arcidiocesi di Milano, alla Compagnia di Gesù, ai parenti e a tutti coloro che hanno stimato e amato il Cardinale Carlo Maria Martini e hanno voluto accompagnarlo per questo ultimo viaggio.

 

«Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Sal 118[117], 105): le parole del Salmista possono riassumere l’intera esistenza di questo Pastore generoso e fedele della Chiesa. E’ stato un uomo di Dio, che non solo ha studiato la Sacra Scrittura, ma l’ha amata intensamente, ne ha fatto la luce della sua vita, perché tutto fosse «ad maiorem Dei gloriam», per la maggior gloria di Dio. E proprio per questo è stato capace di insegnare ai credenti e a coloro che sono alla ricerca della verità che l’unica Parola degna di essere ascoltata, accolta e seguita è quella di Dio, perché indica a tutti il cammino della verità e dell’amore. Lo è stato con una grande apertura d’animo, non rifiutando mai l’incontro e il dialogo con tutti, rispondendo concretamente all’invito dell’Apostolo di essere «pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pt 4,13). Lo è stato con uno spirito di carità pastorale profonda, secondo il suo motto episcopale, Pro veritate adversa diligere, attento a tutte le situazioni, specialmente quelle più difficili, vicino, con amore, a chi era nello smarrimento, nella povertà, nella sofferenza.

 

In un’omelia del suo lungo ministero a servizio di questa Arcidiocesi ambrosiana pregava così: «Ti chiediamo, Signore, che tu faccia di noi acqua sorgiva per gli altri, pane spezzato per i fratelli, luce per coloro che camminano nelle tenebre, vita per coloro che brancolano nelle ombre di morte. Signore, sii la vita del mondo; Signore, guidaci tu verso la tua Pasqua; insieme cammineremo verso di te, porteremo la tua croce, gusteremo la comunione con la tua risurrezione. Insieme con te cammineremo verso la Gerusalemme celeste, verso il Padre» (Omelia del 29 marzo 1980).

 

Il Signore, che ha guidato il Cardinale Carlo Maria Martini in tutta la sua esistenza accolga questo instancabile servitore del Vangelo e della Chiesa nella Gerusalemme del Cielo. A tutti i presenti e a coloro che ne piangono la scomparsa, giunga il conforto della mia Benedizione.

 

Da Castel Gandolfo, 3 Settembre 2012

 

 

BENEDICTUS PP. XVI


Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 05/09/2012 15:36
             
Una preghiera. Riposi in pace


 
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