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De: enricorns (Mensaje original) |
Enviado: 05/09/2012 19:48 |
Alla fine delle Paralimpiadi si alza una voce contro l'aborto in Inghilterra
Il coordinatore dei Giochi, James Parker, lancia un appello al governo perché cambi la legislazione vigente
LONDRA, mercoledì, 5 settembre 2012 (ZENIT.org) – Il cattolico James Parker, coordinatore della XIV edizione dei Giochi Paralimpici estivi, ha lanciato un appello ai cristiani e a tutti i sostenitori della vita umana a sfidare i leader e i politici, perché cambino le “leggi anacronistiche e discriminatorie sull’aborto” vigenti in Inghilterra.
Parker è il primo laico della storia a servire come cappellano ai Giochi. Il suo appello è stato lanciato in un’intervista pre-registrata alla Radio Vaticana.
Con i Giochi Paralimpici che volgono al termine, Parker ha parlato del suo tempo dedicato ai Giochi e ha parlato direttamente con alcuni degli atleti. “La mia esperienza con il Villaggio Paralimpico, la protettissima residenza di tutti gli atleti e i dirigenti nei pressi del Parco Olimpico, è quella di un luogo sacro”, ha detto.
Parker ha aggiunto che, sebbene il Villaggio sia disseminato di sedie a rotelle, stampelle, corpi di ogni forma e dimensione, c’è “una vibrante tangibile passione per la vita, che nemmeno la città più illustre può vantare”.
“Al Villaggio la gioia è palpabile - ha proseguito Parker -. C’è un posto dove ognuno viene celebrato ed onorato, sia che abbia vinto medaglie o no, e ogni persona è a servizio del proprio vicino. Mi rimanda costantemente alle parole di San Lorenzo a cui, nell’anno 258, fu comandato di portare il tesoro della Chiesa all’imperatore Valeriano. Nei giorni successivi il santo portò all’imperatore i poveri, gli storpi e i mutilati e affermò: ‘ecco i gioielli della Chiesa!’. Fu martirizzato semplicemente per questo gesto”.
Parlando degli ultimi Giochi, Parker ha detto che “vediamo la parola ‘sovrumani’ sui nostri tabelloni eppure gli atleti paralimpici non sono diversi dagli altri esseri umani”.
“In Gran Bretagna, ciò che è sbalorditivo è l’aver potuto aprire al mondo gli occhi sulle doti e sul potenziale delle persone con disabilità, ospitando i Giochi Paralimpici. Comunque, le leggi nazionali discriminano in modo veemente e scioccante ogni nuova vita nascente che possa essere affetta, anche solo eventualmente, da handicap fisici, problemi genetici o tare mentali”.
Parker ha anche raccontato che, durante le conversazioni con dei paralimpici, è rimasto sorpreso di scoprire molti non si capacitavano del fatto che, se fossero stati concepiti nell’Inghilterra di oggi, sarebbero stati molto probabilmente abortiti. “Se l’Inghilterra desidera conservare un posto di rilievo nel medagliere alle prossime edizioni Giochi Paralimpici, allora dovrà seriamente prendere in considerazione l’ipotesi di cambiare le proprie leggi, per smettere di discriminare quella che attualmente viene etichettata come ‘qualità della vita inaccettabile’. Paralimpiadi a parte, ogni società che voglia mantenere la prosperità, ha bisogno di dare sempre più valore all’uguaglianza tra disabili e normodotati”, ha aggiunto.
“La comunità cristiana nel suo complesso, assieme ad altri soggetti che condividono i nostri valori sulla dignità della vita umana, deve continuare a prendere l’iniziativa e, sull’esempio di San Lorenzo, a lavorare in modo incisivo perché cambino le anacronistiche e discriminatorie leggi sull’aborto”, ha concluso Parker. “Se questo argomento non viene tirato fuori alla conclusione dei Giochi Paralimpici all’interno delle nostre frontiere, allora è difficile immaginare quando potrà capitare una nuova opportunità come questa, dal momento in cui la società britannica e il mondo intero stanno celebrando le incredibili conquiste dei disabili”.
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"Ce l'ho fatta!", la gioia di Martina Caironi dopo l'oro nei 100 metri
Venerdì, 7 settembre 2012 - 12:03:00
"Ce l'ho fatta! E' stato come sfondare il muro del suono", queste le prime parole di Martina Caironi appena dopo aver tagliato il traguardo che le ha portato la medaglia d'oro nei 100 metri alle Paralimpiadi di Londra nella categoria T42 col tempo di 15"87, nuovo record mondiale. "Sono salita sul gradino più alto del podio, non poteva esserci soddisfazione più grande. Sono riuscita anche ad abbattere il record del mondo che mi apparteneva", la 20enne bergamasca che ha regalato all'Italia la medaglia d'oro nei 100 metri non trattiene la gioia e racconta anche del suo incontro con Pistorius: "Mia ha fatto i complimenti e abbiamo fatto quattro chiacchiere. E' molto bravo, alla mano". Una felicità incredula quella di Martina che racconta la sensazione provata sul podio nel vedersi sul maxischermo: "Ho pensato: 'Che ci fa quella lì? Ci deve essere un errore.' Invece era tutto vero. Sono troppe le persone a cui vorrei dedicare questa medaglia: i genitori, i fratelli, gli amici, sia quelli italiani sia quelli spagnoli che ho conosciuto in Erasmus. Devo assolutamente dedicarla anche ai miei due allenatori: Mario Poletti qui in Italia, ed Enrique Marquez nell'anno che ho vissuto in Spagna. "
Una ragazza giovane, piena di vita, una studentessa come tante all'Università di Milano che non dimentica il suo dovere: "Il 24 ricomincia già l'università, studio Mediazione Culturale e Linguistica ed è importantissimo per me".
Ora che è salita sul gradino più alto del podio, realizzando il suo grande sogno, sembra così lontana quella sera di cinque anni fa quando un'auto l'ha investita mentre stava rincasando in motorino scaraventandola a terra. Martina ha perso la sua gamba sinistra ma non la sua voglia di correre. "Per fortuna sono stata operata da un medico austriaco - racconta -. Lì lo sci è molto popolare tra gli amputati e il chirurgo mi ha praticato una disarticolazione, tagliando al livello del ginocchio. Così, attraverso l'applicazione di un ginocchio elettronico, ho potuto indossare una protesi sportiva e continuare a fare quello che ho sempre fatto fin da piccola". La prima protesi arriva dal Centro Inail di Vigorso di Budrio: "La sensazione di sentire nuovamente la spinta di ritorno, quando saltello con il piede sinistro, è indescrivibile, meravigliosa".
E così Martina è diventata una promessa dell'atletica paralimpionica: ha firmato e battuto numerosi record dal 2008 ad oggi. Il primo titolo mondiale arriva nel 2011 con il successivo record nei 100 metri piani. Ma l'atleta bergamasca non si fa mancare niente e conquista anche un bronzo nel salto in lungo. Avanti senza farmarsi, fino ad arrivare alle Paralimpiadi 2012. Prima di partire aveva detto: "Londra è ciò che ancora non posso immaginare, ma anche ciò che un giorno racconterò ai miei figli, quando sarò madre".
Ora, con la medaglia al collo, Martina pensa al prossimo futuro: "Tutti mi chiedono cosa voglio fare del premio di 75 mila euro. Avevo promesso un viaggio e questa sarà la prima cosa da fare oltre alla cena con i miei amici".
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Paralimpiadi/ Ciclismo, oro per Alex Zanardi in cronometro h4
Mercoledì, 5 settembre 2012 - 18:33:00
La favola di Alex Zanardi riparte da una medaglia d’oro alle Paralimpiadi. L’ex pilota azzurro ha infatti vinto la prova a cronometro individuale di handbike, aggiudicandosi il gradino più alto del podio con il tempo di 24:50.22. Argento per il tedesco Norbert Mosandl (25:17.40) mentre il bronzo è andato allo statunitense Oscar Sanchez con il tempo di 25:35.26.
Zanardi fu protagonista di un drammatico incidente il 15 settembre 2001, durante il finale della gara in Germania di Cart, sull’EuroSpeedway Lausitz, vicino a Brandeburgo. A tredici giri dal termine, dopo un testacoda, si posizionò di traverso sulla pista, mentre sopraggiungeva ad alta velocità il pilota italo-canadese Alex Tagliani. L’impatto fu violentissimo: la vettura di Tagliani colpì perpendicolarmente la vettura di Zanardi all’altezza delle gambe, spezzando in due la Reynard Honda del pilota bolognese.
È la seconda medaglia d’oro di oggi per l’Italia. In mattinata Assunta Legnante non ha tradito le attese, coronando il sogno paralimpico e conquistando la medaglia d’oro nel lancio del peso di categoria F11/12. L’azzurra di origine campana ma residente da anni ad Ascoli Piceno ha dominato la gara fin dal primo lancio, con cui ha stabilito il nuovo record mondiale con la straordinaria misura di 16,74. Niente da fare per le rivali, le cinesi Tang e Zhang, nettamente staccate, con la prima che ha lanciato a 12,47 e la seconda bronzo con 11,07.
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Paralimpiadi, la storia di Assunta Legnante
Giovedì, 6 settembre 2012 - 10:14:00
La sua vittoria se l'aspettavano in molti, ma il nuovo record stabilito da Assunta Legnante nel lancio del peso è stato comunque una grande gioia per lei e per tutta la nazionale paralimpica. L'azzurra ha conquistato l'oro nella categoria F11/12 con la straordinaria misura di 16,74, stracciando le rivali, le cinesi Tang e Zhang, ferme a 12,47 e 11.07. Assunta è abituata ai trionfi: prima di perdere la vista, l'atleta di origine campana residente ad Ascoli Piceno, nelle Marche, gareggiava con i normodotati e aveva già battuto molti record. Nel febbraio del 2002 a Genova ha ottenuto il suo miglior risultato indoor con un lancio di 19,20 metri, attuale record italiano. Nel 2006, invece, nella finale dei Campionati italiani di società di Busto Arsizio, ha raggiunto la misura dui 19.04 metri con il suo miglior lancio all'aperto. Soprannominata "Cannoncino", per la potenza delle braccia, la Legnante nel 2007 è stata capitano della nazionale italiana ai Mondiali di Osaka e si è vista sfuggire di mano la finale per un scarto di un solo centimetro.
Dopo la perdita della vista a causa di un glaucoma manifestatosi nel 2009, Assunta ha confermato il suo status di campionessa gareggiando nello sport paralimpico, dove è entrata l'11 maggio scorso con la gara dei campionati italiani di Torino in cui raggiunse un altro record con la misura di 13,7 metri. Il suo sogno, però erano le Paralimpiadi. Nel maggio di quest'anno, durante i campionati italiani assoluti paralimpici di atletica leggera, Assunta, determinata a vincere come sempre, ha battuto il record del mondo del lancio del peso nelle categorie F11/12 realizzando le straordinarie misure di 13,24 e 13,27 e qualificandosi per la Paralimpiadi. Il risultato raggiunto ieri a Londra, oltre a consacrare Assunta nell'Olimpo dei grandi atleti, le permetterà anche di accedere agli Europei di atletica di Zurigo del 2014. "Questo oro lo devo a molte persone - ha dichiarato la Legnante dopo la gara - alla mia famiglia, al mio compagno, al mio allenatore e a mia madre che è scomparsa da poco e alla quale avevo promesso di vincere".
A chi, pensando ad una sorta di Pistorius al femminile, le chiede se potrebbe pensare di tornare a gareggiare con gli atleti normodotati, visto che non c'è un regolamento che lo impedisce, risponde: "Perché no? Però dovrei fare almeno 18 metri, non voglio andare a fare la comparsa a Zurigo. Devo ancora scoprire cosa il mio corpo mi consente di fare, quella di adesso è una nuova Assunta". Di sicuro la sua forza e la sua determinazione continueranno a mandarla avanti, alla coqnuista di nuovi record.
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De: haiku04 |
Enviado: 08/09/2012 12:23 |
Le donne italiane nelle Paralimpiadi 2012 hanno davvero trionfato. Sono Annalisa Minetti, Assunta Legnante e Cecilia Camellini le tre regine di questi giochi, non solo perché hanno dimostrato di avere talento, ma per la forza e la determinazione che hanno portato nelle loro discipline. Annalisa Minetti è ufficialmente diventata un’atleta. Dopo aver calcato il palco dell’Ariston e quello di Miss Italia, ha deciso di scendere in pista.
Non è stato un gioco, né l’ennesimo palcoscenico per mettersi in mostra (non ne ha bisogno). Ha dimostrato di avere grinta e queste Olimpiadi sono state anche un modo per passare un messaggio importante: si può avere una vita normale anche con un handicap (in questo caso, ricordiamo, la cecità). La sua però è una vita di successi: Annalisa ha conquistato il bronzo e l’ha dedicato al suo bambino, il piccolo Fabio.
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