Gioco d'azzardo adesso
è crisi anche per lo Stato
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Nei primi 7 mesi del 2012 le entrate da giochi sono diminuite di 516 milioni (-9,9%) rispetto allo stesso periodo del 2011. Aumentano, invece, i giocatori e le puntate su internet. Un fenomeno preoccupante, che dimostra come la dipendenza si stia spostando dalle sale da gioco ai personal computer. E anche lo Stato non ci guadagna.
I dati sono contenuti in una tabella che accompagna l’audizione del direttore generale dei Monopoli di Stato, Luigi Magistro. Il crollo è dovuto soprattutto al Lotto, che ha perso quasi la metà del gettito (-419 milioni pari al 41,5% in meno). Riduzioni a due cifre anche per i giochi a base ippica, che registrano un meno 31,4%, scendendo a 29 milioni di incassi; mentre per i giochi numerici a totalizzazione il calo è del 21,7% che si traduce in un minore incasso di 144 milioni. I giochi a base sportiva e il bingo registrano un calo del 10% e 13%, che si traduce in minori incassi pari a 10 e 13 milioni.
Boom, invece, per i giochi on-line (poker e casinò). In questo caso l’incremento è del 1.746,5%. Si passa dai 2 milioni incassati a luglio del 2011, ai 42 milioni di quest’anno. In aumento anche le entrate da lotterie che crescono del 3,2% arrivando a 873 mln (+27 mln); cresce anche l’incasso delle slot machine (+44 mln), arrivando a un totale di 2.410 mln.
La raccolta dei giochi ha raggiunto, nel suo complesso, il valore di 51,2 miliardi di euro, con un incremento del 19,8% rispetto al corrispondente periodo del 2011. Le relative entrate erariali sono invece state pari a 4,7 miliardi di euro (-9,9%), corrispondenti al 9,2% della raccolta. Nel periodo in esame le somme disponibili come vincite distribuite ai giocatori sono state pari a circa 41,1 miliardi di euro (+29,8%), con un pay out pari all’80,2% della raccolta. All’aumento della raccolta non è seguito un corrispondente aumento delle entrate erariali perché, spiega Magistro, «la maggior parte dell’aumento della raccolta è concentrato su giochi che prevedono un maggiore quaota restituita allo scommettitore e, quindi, una più ridotta quota di utile erariale». Sull’andamento negativo delle entrate erariali pesa, inoltre, la riduzione proveniente dal gioco del Lotto e dal Superenalotto «derivante da situazioni non preventivabili», come il notevole aumento delle vincite del Lotto e del 10eLotto. Un dato, spiega Magistro, «probabilmente legato all’uscita di “numeri ritardatari”», e la mancanza di jackpot rilevanti del Superenalotto. Le minori entrate erariali delle due categorie di gioco sono stimabili, in mancanza di una inversione del trend nei restanti mesi dell’anno, in circa 550 milioni di euro su base annua.
Anche Assosnai si accorge ora che qualcosa non va. Per il presidente Francesco Ginestra, «noi operatori siamo estremamente preoccupati per il dilagare della ludopatia». Una preoccupazione che però non è, come spiega lo stesso Ginestra, «solo per la salute dei cittadini, ma anche per i nostri stessi interessi». Così Assosnai chiede l’istituzione di una "card unica" con un limite di spesa e del tempo di collegamento» per l’on-line, oltre a «un piano nazionale di educazione al gioco responsabile, coordinato dal ministero della Salute».