Dalla catechesi di Franco e Rita Cortinovis all'incontro delle Famiglie RnS, alcune riflessioni sulla fede.
Oggi giorno come fosse un motivo per essere alla moda specialmente nel mondo dei vip è il sincretismo religioso, ovvero tutte le religioni sono uguali, usato in gran parte dalle forme di pensiero new-age, cioè il porre al centro l’uomo il quale tutto può e al quale tutto gli deve essere asservito compreso dio, dimenticando di essere quella creatura fragile e segnata dal peccato, e non il creatore, quella creatura generata dall’amore che trascende ogni comprensione umana, tant’è vero che nessuno può dire con certezza come nasce l’amore tra l’uomo e la donna, da quale fuoco viene la scintilla che lo genera e dal quale si genera la vita.
Ma vorremmo dire che quasi sempre queste forme di pensiero sono solo forme di disimpegno che motivano l’inosservanza della pratica religiosa perché come ben sappiamo la fede implica la fatica di un camminare verso, perseverante nel tempo, e un confronto continuo con i propri limiti e la propria coscienza. Diversamente il pensiero new-age lascia sovente lo spazio a cocenti delusioni e il rischio di farsi irretire da qualche santone di turno o da qualche setta, dato che ne imperversano a iosa sul nostro territorio, e qui avremmo parecchio da dire, magari un'altra volta.
La religiosità, è un'altra forma di pseudo fede, un surrogato, fenomeno religioso che è ancora ben radicato e diffuso anche nel nostro tempo, questo non vuol dire che si tratti di fede in senso lato, sono forme di spiritualità che potremmo chiamare anche interessate, cosa vuol dire? Si crede in quello che fa più comodo mettendo così in dubbio alcune verità di fede, c’è poca conoscenza della Parola di Dio, la Bibbia per capirci, l’appartenenza alla Chiesa viene messa in discussione, sentiamo dire: io credo in dio ma non vado in chiesa, oppure: credo in dio ma non sono praticante, di conseguenza poca coerenza tra credere e il vivere la fede nel quotidiano, ma altresì, parlando di fede c’è chi lo motiva in questo modo: io credo perché è bello, significativo, gratificante, capite che, non basta spacciarsi per credenti o presi da fervori momentanei, o da messaggi che vadano incontro ai nostri bisogni perché sia vera fede. Oppure aver fede nella misura in cui posso vedere, toccare, misurare, anche questo tipo di fede non possiamo definirlo tale perché siamo ancora nella modalità dell’avere, o del proprio interesse ossia la teoria della remunerazione, credo perché’ c’è un riscontro, invece la vera fede ci invita ad uscire da noi stessi accogliere la verità rivelata per diventare dono per gli altri.
Ma al di la delle apparenze, il pensiero debole nei riguardi della fede ora descritto ha in sé anche del positivo, voi direte come?
Il CdA (Catechismo degli Adulti) cita in questo modo: La religiosità è un primo orientamento verso il mistero, sottointeso nella misura in cui non sia inquinato da errori e deviazioni o magari interessi di lucro, suppone così l’inizio di una comunicazione che Dio fa a tutti gli uomini mediante la creazione e la Sua benevole vicinanza. Ma la fede cristiana in realtà è una risposta motivata e ragionevole che interpella la nostra libertà alla domanda di trascendenza che è stata posta nel nostro DNA fin dal concepimento, è una risposta a Dio che ci viene incontro e in qualche modo lascia trasparire i segni della Sua presenza e del Suo passaggio nella storia, nella nostra storia. Il CdA è uno strumento che di per sé può condurci alla vera fede.
Detto questo proviamo a capire cos’è la fede?
Una prima caratteristica che possiamo definire propria della santità cristiana è la fede che nel suo significato biblico viene presentata come esperienza personale e comunitaria dell’incontro con il Dio di Gesù Cristo, dunque la fede si identifica con il mio rapporto con Dio nella persona di Gesù, definito dalla lettera agli Ebrei come “L’autore e perfezionatore della fede” (Eb 12,2)
Dunque la fede fa riferimento, per i cristiani, nella persona proprio di Gesù.
E’ fedeltà, perseveranza nel cammino, se metti mano all’aratro non voltarti indietro perché chi non raccoglie con me disperde,
La fede è una scelta responsabile e ragionevole in altre parole consenso-assenso, a ciò che la sana dottrina ci insegna, frutto, nello stesso tempo dell’azione interiore dello Spirito Santo. La fede non è un vago sentimento o solo un impegno pratico ma ha un contenuto di verità storicamente provato, che noi credenti siamo chiamati a conoscere sempre meglio, e ancora: un esempio molto significativo: la fede che si mettono al dito gli sposi, cosa implica quell’anello, quali responsabilità?.
E’ coscienza retta questo implica una continua revisione alla luce della verità rivelata, il Vangelo di Gesù Cristo.
E' Fermezza in altre parole il coraggio della testimonianza, non è buonismo ma il saper dare il giusto nome alle cose ciò che è bene e bene ma ciò che è male è male, specie ai nostri giorni.
La fede è credere, è aprirsi, uscire da stessi, fidarsi, obbedire, rischiare, mettersi in cammino verso le cose “che non si vedono” ma che si sperano per andare dietro a Gesù, illuminati dalla speranza di un futuro che mi trascende cioè, la vita eterna.
Come viene definito il movimento della fede? “Senza indugio” come i pastori a Betlemme, perché la paura limita la fede.
La fede è virtù, un atteggiamento che deve diventare abituale dell’anima,(Strofa 17) la fede come desiderio dell’incontro con Gesù l’Amato, per capire meglio questi concetti ci piace citare S. Giovanni della Croce con il suo Cantico tra l’anima e lo sposo che descrive la fede come una fonte cristallina! L’anima che si rifugia nella fede per parlare allo sposo.
L’anima chiama Cristallina la fede per due ragioni e cioè perché appartiene a Cristo suo sposo e perché ha le proprietà del cristallo, essendo pura, forte, chiara, immune da errori e da forme nelle sue verità. Le da poi il nome di fonte perché emanano da essa le acque di ogni bene spirituale. Per questo Cristo, Nostro Signore, la chiamò fonte nel colloquio con la Samaritana, affermando che in coloro che avrebbero creduto in Lui sarebbe sgorgata una fonte, le cui acque sarebbero salite fino alla vita eterna. (Gv 4,14)
I pilastri della fede sono tre: L’annuncio, la liturgia e la testimonianza della carità.
Facciamo ora un piccolo passo in avanti: Come nasce la fede?
Non c’è una risposta umana a questa domanda, la fede nasce e si sviluppa attraverso le misteriose e provvidenziali vie di Dio, le vie insondabili dello Spirito, dalla Sua Parola, la predicazione, gli Apostoli condussero alla fede molti attraverso la loro predicazione accompagnata da segni e prodigi, ne ricordiamo alcuni, es. At 3 Pietro e Giovanni, lo storpio, un altro esempio: Dalla predicazione di S. Paolo, nonostante pensiero scettico e totalmente diverso dei presenti all’Areopago, che erano la crema culturale di Atene di quel tempo, il testo afferma: Alcuni aderirono a lui e divennero credenti. At 17,34.
Ma anche nei tempi antichi come ai nostri giorni la fede nel Dio di Gesù Cristo viene trasmessa attraverso la testimonianza, la lettera agli Ebrei al Cap.11 ne da una lunga descrizione, ricordiamo Abramo, tutti ne conosciamo la storia, dal quale tutti noi per fede discendiamo. Egli credette contro ogni speranza e gli fu accreditato come giustizia Rm 4,3 vorrei citarne tante altre molto significative non ultima anche la nostra.