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Riflessioni: schatzu
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جواب  رسائل 1 من 5 في الفقرة 
من: enricorns  (الرسالة الأصلية) مبعوث: 19/09/2012 17:37
27. Schatzu

CODICE: D80-107 Esperto: Arlati Fabio2
Riferimento: Tema: PUBBLICAZIONI
Autore: guest Argomento: Dossier MRA
Formulata il: 29/09/2008 Versione sw: /
Assegnata il: 04/04/2009 Risposta del: 04/04/2009    

D: Buongiorno,
vorrei sapere la possibilita' di rischio dello schatzu.
Conoscevo un frate che lo sconsigliava, mentre ho saputoo che lo praticano in un ospedale.
potrei avere una spiegazione e se c'e in documento piu' specifico?
Grazie

R: Lo shiatzu non è un massaggio ma una “tecnica olistica” per risvegliare le “energie” (ki, prana, kundalini, ecc.). Infatti afferma il sig. Marco Milione nel sito “Mondoreiki”: “Shiatzu e Reiki sono facce delle stessa medaglia… con lo Shiatsu siamo partiti da un lavoro sul fisico, sui Meridiani Energetici e su gli Organi, per arrivare ad una guarigione anche psicologica… mediante il riequilibrio energetico”. Guarigione fisica e psicologica? Queste “energie”, dal punto di vista scientifico, non esistono. Siamo nel pericoloso campo sciamanico della superstizione. Come dicono i Vescovi americani nel documento che condanna il Reiki e le “altre terapie olistiche simili” del 25 marzo 2009: “La terapia Reiki [Shatzu] non trova alcun sostegno né in base ai risultati delle scienze naturali o della fede cristiana. Per un cattolico… per utilizzare il Reiki [Shiatzu] si dovrebbe accettare almeno implicitamente gli elementi centrali della visione del mondo della teoria del Reiki [Shiatzu], che non appartengono né alla fede cristiana, né alle scienze naturali… starebbe operando nell’ambito della superstizione, la terra di nessuno che non è né fede né scienza. La Superstizione corrompe l’unico culto a Dio ruotando attorno a un sentimentalismo religioso e indirizzando verso una falsa strada… Per questi motivi, il Reiki e le altre tecniche terapeutiche simili non possono essere identificate con ciò che i cristiani chiamano guarigione per mezzo della Divina Grazia... Poiché la terapia Reiki [shiatzu] non è compatibile con la dottrina Cristiana e le prove scientifiche, sarebbe improprio per le istituzioni Cattoliche, come le strutture sanitarie Cattoliche, i centri di ritiro, o le persone che rappresentano la Chiesa, come i cappellani cattolici, promuovere o fornire sostegno alla terapia Reiki [shiatzu]”. Per ulteriori informazioni vedere il sito www.gris-imola.it in cui scaricare una Tesi sul Reiki che si adatta anche allo Shatzu.

www2.chiesacattolica.it/pls/gris/gris


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من: enricorns مبعوث: 19/09/2012 19:03

Cosa è lo Shiatsu?

 

La parola "shiatsu" sarebbe la fusione di due parole giapponesi "Shi" (="dita") e "Atsu" (="pressione"), ovvero digitopressione, una sorta di agopuntura fatta con le dita per stimolare il flusso dell'energia Chi o Ki o Prana o Kundalini. Si tratta della versione giapponese dell'agopuntura. Venne ideato da Tokujiro Namikoshi che nel 1940 fondò il "Colleggio giapponese di Shiatsu". Affermano due scienziati inglesi: "Nel trattamento il terapeuta usa il pollice per esercitare una forte pressione sui punti dell'agopuntura; a volte usa il palmo della mano o il gomito. Per il paziente il trattamento può essere doloroso. Un operatore shiatsu comincerà con il procedere ad una diagnosi dell'equilibrio delle due forze vitali, yin e yang, quindi in parte, lo shiatsu è simile alla medicina tradizionale cinese. A seconda di quanto scopre, eserciterà poi una pressione sui punti posti lungo i meridiani yin e yang; se al paziente è diagnosticato un eccesso di una di queste forze, il terapeuta tenderà a stimolare l'altra. Ristabilendo l'equilibrio questi terapeuti ritengono di poter curare molte patologie" (Simon Singh, Edzard Ernst, "Aghi, pozioni e massaggi: la verità sulla medicina alternativa", Rizzoli, 2008, p.340).

Cosa sarebbe il Ki? "Ciò che i giapponesi chiamano Ki ed i Cinesi Chi, in India viene chiamato Kundalini: è energia elettromagnetica, oppure la volontà di Dio. Circola attraverso il corpo lungo particolari canali, proprio come il sangue, la linfa o gli impulsi nervosi" (S.V. Govindan, Massaggio Ayurvedico, Mediterranee, p.149). Notiamo immediatamente - a nostro avviso - l'indebita con-fusione tra la pseudoscienza, il Ki è una "energia putativa" mai misurata, e la religiosità indiana monista panteistica e magica per presentare l'uomo come un dio in autosviluppo-riequilibrio energetico. Cos'è lo Shiatsu? Per Gerry Thompson è "una metodologia operativa naturale, che utilizza il tatto per riversare nella parte interna del corpo un flusso di energia vitale. Letteralmente significa 'digitoopressione', ma in realtà vengono usate anche intere mani e altri parti del corpo, come per esempio i gomiti e i piedi. La grande sensibilità tattile, caratteristica dell'essere umano, viene combinata con la conoscenza dei 'meridiani', cioè dei canali di flusso energetico usati anche in agopuntura... provocando una sensazione di benessere diffuso nel corpo, nella mente e nello spirito" (Gerry Thompson, "Shiatsu, l'antica tecnica orientale per ritrovare il perfetto equilibrio del corpo e delle mente", ed Vallardi, Milano 2002, p.7). Per cosa viene consigliato lo Shiatsu? "Per eliminare gli stati di tensione e di ansia... per prevenire le malattie e mantenere uno stato di benessere generale, oppure può diventare uno strumento di diagnosi e di terapia per numerosi disturbi... ma il principiante non può misurarsi fin dall'inizio con malattie gravi, che devono essere oggetto di indagine e cura da parte di specialisti esperti" (Michele Vanini, "Tecniche Shiatsu", Demetra, p.46). Quindi lo Shiatsu viene indicato come "strumento di diagnosi e terapia per numerosi disturbi" raccomandando solo che il principiante, all'inizio, "non può misurarsi con malattie gravi"; si lascia forse intendere - se non abbiamo capito male - che una volta impratichito potrà, con lo Shiatsu, affrontare "malattie gravi"? Se da una parte viene correttamente affermato che "lo shiatsu, soprattutto in casi di disturbi gravi, non può mai sostituire la visita di un medico" viene però aggiunto "o da un terapeuta esperto", come se fosse la stessa cosa, e poi di afferma "lo shiatsu nelle mani del terapeuta o del medico può sostituire talvolta un'altra terapia medica" (Wilfried Rappenecker, Shiatsuterapia, Mediterranee, p.14). In questo modo si vuole lasciare intendere, da alcuni o nella fattispecie da uno solo, che lo shiatsu è equivalente ad una terapia medica scientifica? Si vuole forse equiparare, da alcuni o nella fattispecie da uno solo, la funzione del terapeuta shiatsu a quella del medico? Attenzione!

Viene distinto lo "shiatsu domestico" dallo "shiatsu professionale". Il secondo sa operare "diagnosi accurate". Vengono richiamati i quattro metodi diagnostici della "medicina" orientale:

1)bo-shin o diagnosi generale basata sull'osservazione.

2)bun-shin o diagnosi grazie all'ascoltazione.

3)mon-shin o diagnosi grazie all'interrogazione.

4)setsu-shin o diagnosi grazie al tatto, tipico dello shiatsu.

Infatti il Governo italiano precisa e lamenta che "[iIl problema è che] si richiede ai rimedi utilizzati dalle medicine alternative la medesima rispondenza agli standard di efficacia richiesta ai farmaci della medicina scientifica, non essendo accettabile l’istituzionalizzazione di un doppio standard per il mercato farmaceutico … ma alcune medicine alternative non accettano di essere sottoposte ai protocolli di verifica sperimentale comunemente adottati dalla medicina scientifica e rivendichino spesso peculiarità che dovrebbero esentarle o che renderebbero non praticabili tali controlli a loro carico … molte di esse si configurano come elaborazioni filosofiche e/o spirituali … irriducibili ad ogni controllo empirico … alcune giustificano la loro efficacia non col riferimento ad un corpus dottrinale pubblico … ma a poteri congeniti, privati, ipotizzati come presenti nel terapeuta e di cui lo stesso terapeuta non è in grado di indicare la causa o la fonte obiettiva” (Comitato Nazionale per la Bioetica, “Le medicine alternative e il problema del consenso informato”, 2005, nn°8-9-10).

Inoltre per il Governo italiano, in particolare per il Comitato Nazionale di Bioetica, è sbagliato definire la Medicina Scientifica come “convenzionale” e la Medicina Alternativa come “non convenzionalein quanto: 1)”Potrebbe ridurre la loro differenza ad una semplice scelta soggettiva, il che impedirebbe di invocare il noto principio di falsificabilità di Karl Popper quale elemento di demarcazione tra scienza e pseudoscienza”; 2)”Non può essere accettato il requisito della complementarietà”; 3)”Le Medicine Alternative alimentano l’antichissimo filone della medicina con ispirazioni magiche sia nella concezione delle cause delle malattie che nella loro cura (Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°4 ).

Ma dove sono le evidenze scientifiche del metodo shiatsu? Vediamo - a nostro modestissimo avviso - altre sconcertanti affermazioni, non documentate sui testi, su alcuni - speriamo rari - manuali shiatsu: "lo shiatsu può essere usato per ridurre la frequenza e accorciare la durata degli attacchi [epilettici]" (Shizuki Yamamoto-Patrick Maccarty, Il manuale dello shiatsu, Mediterranee, p.151). "Molta gente ha curato il proprio cancro ricorrendo alla dieta macrobiotica... Lo shiatsu è di grande aiuto in relazione al dolore e per stimolare la guarigione" (pp.117-118). Ancora: "Lo shiatsu può proteggervi dal raffreddore, dai disturbi allo stomaco, dall'emorragia cerebrale, finanche dal cancro" (Tokujiro Namikoshi, Shiatsu la terapia giapponese di pressione digiatale, 1998, Mediterranee, p.7). Il signor Tokujiro Namikoshi afferma di aver guarito con lo Shiatsu l'attrice Marylin Monroe dai crampi allo stomaco e di poter essere utile alla guarigione di moltre altre "malattie" come diarrea, raffreddore comune, congestione nasale, raucedine, diabete, mal di denti, mal di testa, ecc. Altri affermano: "La digitopressione (shi, dito e atsu, pressione) lungo i meridiani dell'agopuntura può fare miracoli ... Secondo la tradizione orientale si aprono i canali energetici che scorrono all'interno del corpo" (Mirella Grillo, "Persone difficili", FrancoAngeli, 2003, pp.43,44).

Cosa sarebbe la malattia? Semplicemente uno "squilibrio energetico". Infatti afferma il libretto "Il piacere del massaggio" ed Demetra, 1999, p.17: "La malattia secondo la tradizione orientale altro non è che il blocco o lo squilibrio dell'energia di una o più parti del corpo ... Nello shiatsu occorre conoscere il reticolo energetico di cui ciascun individuo è composto, sia individuare i puntiin cui si riflettono gli organi interni ... su cui il terapista shiatsu deve far pressione".

Ma perché le medicine alternative di derivazione “orientali” si sviluppano come “elaborazioni filosofiche e/o spirituali” spiritualizzando la malattia? La medicina cinese nasce da una società che rifiutava la dissezione umana e si crea un modello immaginario dell’anatomia umana, microcosmo, contemplando il mondo circostante, macrocosmo. Si stimano 365 componenti diverse del corpo umano poiché un anno è costituito da 365 giorni. Si stimano 12 meridiani principali poiché sono 12 i grandi fiumi della Cina. La stessa “energia” Ki che fluisce nell’universo, fluisce nel corpo e il disequilibrio crea disastri in natura e la malattia nel corpo umano. Questa credenza corrisponde all’antica convinzione cinese che ogni malattia sia provocata da "demoni" [i pagani direbbero "umori" cattivi] presenti nell’organismo. Ugualmente la medicine ayur-vedica (lett. “scienza della vita o longevità”) vede la malattia come perturbazione nell’equilibrio del prana e la medicina tibetana come disequilibrio di uno dei tre principali “umori” (mente, energia e materia inerte). Dietro questa concezione (meridiani, nadi, chakras, ecc.) mutuata in occidente dalla Teosofia e negata dalla moderna fisiologica medica, in realtà c’è l’olonomia delle cosmogonie induiste e buddiste rispettivamente del “Purusa” (uomo cosmico androgino dal cui smembramento nascerebbe il cosmo) e dello “Stupa” (tempio buddista considerato il corpo del Buddha) in cui si fa corrispondere il macrocosmo con il microcosmo e si dice che “le funzioni cosmiche devono ritrovarsi nel corpo umano… con omologia tra corpo umano e macrocosmo” (Mircea Eliade, “Sull’erotica mistica indiana ed altri scritti”, 78.80). Invece in Europa si diffonde nel XIII secolo la pratica dell’autopsia e nel XVI secolo Andrea Vesalio fonda la moderna anatomia medica con il suo capolavoro “De humani corporis fabrica” (1543). Se la medicina scientifica e non le medicine alternative, ha raddoppiato nel XX secolo l’aspettativa di vita media dell’uomo, “continua a svilupparsi grazie a indagine ancor più minuziose con microscopi sempre più potenti per vedere, e strumenti sempre più raffinati per sezionare, guardando all’interno di un corpo vivo grazie ad endoscopi, raggi X, tomografie assiali computerizzate e ultrasuoni, ciononostante gli scienziati non riescono ancora a trovare un briciolo di prova a sostegno dell’esistenza dei meridiani o del Ki … concetti come esistenza del meridiano o fluire del Ki che non significano nulla dal punto di vista biologico, chimico o fisico ma si basano piuttosto su un’antica tradizione" (S. Singh-E. Ernst, Op. cit., pp.62.60.63).

Come funziona lo Shiatsu? "Si pensa comunemente allo shaitsu come agopuntura senza aghi dove la pressione svolge la stessa pressione degli aghi; ciò suggerisce l'idea che correnti invisibili di energia elettromagnetica emanino dalle dita del terapeuta. Sapendo dove e come applicare lo shiatsu possiamo iniettare e prelevare Ki dal corpo del paziente... l'interazione di yin e yang produce il mondo delle vibrazioni o energia elettromagnetica" (David Sergel, Zen Shiatsu e Terapie Orientali, Mediterranee, p.26.39). Parlare di "correnti invisibili di energia elettromagnetica", traducendo, vuol dire fondare lo shiatsu su "correnti di energia elettromagnetica mai misurate". Qui - a nostro modestissimo avviso - siamo nel campo della superstizione o magia! Affermano alcuni prestigiosi scienziati: "Lo yin e lo yang, punti e meridiani dell'agopuntura non sono un dato reale, ma semplicemente il prodotto d'una antica filosofia cinese; lo shiatsu è un intervento medico non plausibile ... A causa delle forti pressioni esercitate durante il trattamento possono verificarsi lesioni che vanno da echimosi a fratture ossee, nel caso di anziani con osteoporosi avanzata. Vengono anche riferiti embolie retiniche e dell'arteria cerebrale, legate al massaggio esercitato sul collo o sul capo. LO SHIATSU SI BASA SULLA TEORIA BIOLOGICAMENTE INVEROSIMILE DI YIN E YANG. NON ESISTONO PROVE DELLA SUA EFFICACIA PER UNA QUALSIASI PATOLOGIA SPECIFICA; sembra quindi uno spreco di fatica e di denaro che non offre nulla di più del massaggio convenzionale" (Simon Singh, Edzard Ernst, "Aghi, pozioni e massaggi: la verità sulla medicina alternativa", Rizzoli, 2008, p.340).

Che relazione esiste tra lo shiatsu - nato effettivamente prima - e l'esplosione del fenomeno cangiante della New Age? Afferma il prestigioso esperto americano prof. Gordon Melton: «In maniera diffusa, i guaritori interni al network New Age aggiungono, attraverso il reiki, un ulteriore servizio di cui i clienti possono beneficiare; è infatti oggi del tutto comune l’esistenza di centri in cui i trattamenti o i seminari di reiki sono una delle possibilità tra i servizi a catalogo disponibili per la scelta, comprendenti generalmente sessioni di meditazione, sviluppo psichico, astrologia, massaggi e altre forme di medicine o pratiche terapeutiche alternative (dall’aromaterapia allo shiatsu, passando per la cristalloterapia e i Fiori di Bach)» (J Gordon – A. Menegotto, Rejkj tecnica o religione?, 44).

Inutilmente i channel o spiritisti provano a distinguersi dai "sensitivi", in cui secondo la studiosa Paola Pierpaoli, sarebbero da contemplare anche gli operatori shiatsu: "Il sensitivo è dunque quella persona capace di percepire aspetti della realtà invisibili e/o collocati in un tempo o in uno spazio diversi da quelli in cui si trova attualmente... sensitivo è anche l'operatore shiatsu, per fare un esempio, che ha affinato talmente la sua sensitività da percepire chiaramente i meridiani invisibili sul corpo di una persona, e i messaggi che arrivano attraverso quei meridiani... Il medium invece è colui o colei capace di comunicare con altre dimensioni, come la dimensione dei disincarnati, la dimensione dei Deva, o spiriti della natura, o le dimensioni degli Esseri di Luce" (Paola Pierpaoli, Guarire con gli Angeli, ed Hermes, p.110). In realtà -secondo noi - non esiste alcuna differenza tra medium e sensitivi poichè entrambi evocano le "potenze", cratofania, per ottenere "potere" e "controllo" tipiche di una prospettiva magica: riuscire a manipolare "energie" guaritrici! Altra cosa è la invocazione o preghiera, ierofania, tipica di una prospettiva di fede. La sg.ra Pierpaoli, come visto sopra, introduce giustamente i Deva che nella tradizione orientale - vedi Patanjali - sono "spiriti" o "energie" che alienano il corpo e la mente di coloro che li evocano attraverso le terapie olistiche. In particolare - ci conferma anche il sig. Marco Milione nel suo scritto "Shiatsu e Reiki due faccie della stessa medaglia" - tutto quanto abbiamo detto sul reiki pensiamo si possa affermarlo anche dello shiatsu: "Con il Reiki siamo partiti dalla guarigione spirituale che va ad influenzare i pensiero che a sua volta influenza il fisico. Mentre con lo Shiatsu siamo partiti da un lavoro sul fisico, sui Meridiani Energetici e su gli Organi, per arrivare ad una guarigione anche psicologica. Per questo mi piace pensare che lo Shiatsu e il Reiki non sono altro che due facce della stessa medaglia, i rami del medesimo albero che vanno ad unirsi in un unico ceppo ". La percezione delle "energie elettromagnetiche invisibili" anche dello shiatsu, dal livello "domestico" fino al livello "professionale" non si può escludere essere la percezione degli spiriti Deva.

In effetti - da quanto ci sembra di riscontrare - utilizzando la modalità dello shiatsu si promette l'aumento della "sensibilità" o "sensitività" al "mondo sottile", in particolare il potere di diagnosi e di guarigione olistica! Ma sappiamo dal documento dei Vescovi americani, noi cattolici, che "per questi motivi, il Reiki e le altre tecniche terapeutiche simili non possono essere identificate con ciò che i cristiani chiamano guarigione per mezzo della Divina Grazia... Per un cattolico che crede nella terapia del Reiki si presentano problemi insolubili. In termini di cura per la propria e altrui salute fisica si tratta di impiegare una tecnica che non ha alcun supporto scientifico (o anche una plausibilità) pertanto ciò non è generalmente prudente. In termini di cura per la salute spirituale, vi sono importanti pericoli. Per utilizzare il Reiki si dovrebbe accettare almeno implicitamente gli elementi centrali della visione del mondo della teoria del Reiki, che non appartengono né alla fede cristiana, né alle scienze naturali ...Alcune forme di Reiki insegnano la necessità del ricorso all'assistenza di esseri angelici o 'spiriti guida del Reiki' [Deva]. Questo introduce l'ulteriore pericolo di esposizione a forze o poteri maligni" ("Linee guida per la valutazione del Reiki, una terapia alternativa", 25 marzo 2009).

Vediamo nel dettaglio la spiegazione del meccanismo pseudoscientifico: "Lo Shiatsu è fondamentalmente un modo per influenzare la condizione complessiva di una persona agendo attraverso energie interne, o Ki, che fluiscono attraverso il corpo umano... il Ki o prana... quando si ha qualche problema nel flusso corporeo del Ki allora subentrano disturbi. A grandi linee, si può dire che lo shiatsu è in grado di ristabilire la situazione energetica originaria in tre modi: 1)rimuovendo gli ostacoli che impediscono il flusso del Ki; 2)riducendo l'eccesso o la mancanza del Ki; 3)riducendo gli squilibri del Ki nel sistema" (Gerry Thompson, "Shiatsu, l'antica tecnica orientale per ritrovare il perfetto equilibrio del corpo e delle mente", ed Vallardi, Milano 2002, p.8). Cosa succede durante un "trattamento Shiatsu"? "Quello che si sta facendo è contattare il Ki della persona trattata; all'inizio sembra di avere migliaia di regole da rispettare, ma con il passare del tempo si acquisisce esperienza e spontaneità" (p.12). Ma chi o che cosa si contatta?

Lo Shiatsu è "suddiviso in dieci momenti", ognuno dei quali "tratta una zona diversa del corpo" (p.15): 1)le spalle; 2)la schiena; 3)il lato posteriore delle gambe; 4)i piedi; 5)il lato anteriore delle gambe; 6)l'addome; 7)le mani; 8)le braccia; 9)il petto e il collo; 10)il viso. L'operatore Shiatsu "una volata accumulata esperienza è in grado di dare informazioni su ciò che ha rivelato nella seduta: lo stato del flusso del Ki, il benessere generale o la salute delle diverse parti del corpo" (p.99). Viene consigliato per il trattamento che il soggetto trattato non abbia oggetti metallici per non interagine con il Ki [in che modo?] e viene detto che il trattamento Shiatsu potrà agire per le successive ventiquattr'ore portando allo spurgo delle "tossine" [secondo quale evidenza scientifica?]. Prima del trattamento "è importante liberare la stanza delle energie sprigionatesi... ricorrendo all'incenso e alle candele" e dopo il trattamente l'operatore, per ricaricarsi energeticamente "per rinnovare la sua energia è consigliabile che faccia visualizzazioni, stiramenti yoga o meditazione" (p.99). Ricaricarsi di chi o che cosa?

Nei "trattamenti locali", quelli che non prevedono l'intera sequenza Shiatsu per tutto il corpo e non permettono di sdraiarsi a terra, ebbene in questi brevi trattamenti è possibile operare ugualmente sulle spalle, la schiena, il viso, la testa, il collo, i piedi e le mani.

Nello shiatsu i punti di pressione sono noti come "tsubo" (lett. "vaso") "mediante i quali si ha accesso ad un determinatio canale del Ki o meridiano" fermo restando che "nello shiatsu vi è la possibilità di trattare qualsiasi punto del corpo e non solo quelli che si trovano sui canali classici" ma i "punti di pressione classici sono più facili da localizzare e più diretti da trattare nonchè è più semplice imparare gli effetti che ne scaturiscono" (p.119). Quale la situazione "energetica" che si può trovare? 1)il Kyo che significa "svuotamento" o mancanza dell'energia Ki nei canali e negli organi ad essi collegati; 2)il Jitsu che significa "sovrabbondanza" dell'energia Ki nei canali e negli organi ad essi collegati. In base alla "situazione energetica" trovata si fa la "diagnosi" e si stabilisce il "trattamento" (p.119). Quando si esegue lo shiatsu facendo pressione con le dita sulla parte da trattare viene detto che si crea uno "tsubo", una sorta di vaso "energetico" che permetterebbe di mettersi in contatto non solo con il livello fisico della persona ma anche con il suo livello mentale e spirituale. Nello "tsubo" avviene "l'esperienza dell'incontro dell'energia della vostra pressione e dell'energia del ricevente... qui si apre il flusso di energia" (Wilfried Rappenecker, Shiatsuterapia, Mediterranee, p.32).

Nello "autotrattamento" si affinano le posizioni di pressione delle mani sui canali energetici del Ki su tutto il corpo. La procedura di base sarebbe l'arte classica orientale dello "sviluppo delle capacità e di stimolazione del Ki, detta do-in" (Gerry Thompson, "Shiatsu, l'antica tecnica orientale per ritrovare il perfetto equilibrio del corpo e delle mente", ed Vallardi, p.110). Vediamo una possibile sequenza di "autotrattamento" (cfr. p.111-116): 1)sfregare le mani vigorosamente fino a che non si sente il Ki affluire nelle mani; 2)mettetevi in piedi con le gambe divaricate e datevi pugni in testa con i polsi molli e aprendo le mani trattatevi la testa; 3)sostenendo il gomito destro con la mano sinistra portare la mano destra all'altezza della spalla sinistra e così trattare tutta la spalla; 4)stendete il braccio davanti a voi e percuotetelo con la mano tutt'intorno; 5)percuotete i lati della colonna vertebrale con le mani per prevenire strappi durante la giornata; 6)percuotete le natiche con i pugni per evitare il Ki ristagni a motivo di una vita sedentaria: 7)percuotere le gambe davanti fino alle caviglie; 8)massaggiate con la mano aperta e in senso orario la pancia; 9)divaricate le gambe espandendo il petto e sollevando la punta dei piedi percuotendosi sul petto per attivare il flusso del Ki in tutto il corpo; 10)come ultima operazione strofinare vigorosamente le guancie per completare la sequenza. Ad esempio con gli "stiramenti Shiatsu" si "aiutano a dissolvere le stagniazioni, a rimuovere i blocchi, a stimolare il flusso del Ki e a mantenerlo a un giusto livello" (p.104).

Per praticare seriamente lo Shiatsu viene consigliato: 1)fare corsi a pagamento; 2)migliorare la propria sensibilità al flusso del Ki nel corpo; 3)studiare il modo con cui il Ki opera nell'organismo, la posizione dei canali e il sistema cinese dei 5 canali (cfr. p.117).

Molto importante la zona "'hara', parte inferiore dell'addome, che conterrebbe il 'Tan Den', uno dei sette centri principali dell'energia, o chakra situato 5 centimetri al di sopra dall'ombelico e costituisce il centro di gravità dell'organismo" (p.118). La "concentrazione sull'hara" servirebbe: 1)"a fornire la [energia] che serve al campo d'energia della persona su cui state praticando il trattamento"; 2)"ad usare consapevolmente il Ki" (p.118). Viene suggerito di "sedersi in posizione comoda ed eretta" possibilmente nella "posizione nota come 'seiza' [inginocchiati con le caviglie unite sotto il sedere e la schiena eretta] e lasciare che tutte le altre parti del corpo si rilassino completamente... per perfezionare questo esercizio potete cercare di percepire l'aria e il Ki che fluisce nell'hara durante l'inspirazione: trattanere il respiro per qualche secondo, concentrandovi sull'energia presente nell'addome, poi espirate lentamente, concentrando sempre l'attenzione sul Ki trattenuto nell'hara ... inoltre sfregando le mani stimolere l'afflusso del Ki... si percepisce il Ki come una specie di formicolio, una scarica elettrica, e a volte anche come un'attrazione o una repulsione magnetica e perfino come una palla solida di energia nelle mani" (p.118).

Come si può "aumentare la propria sensibilità al Ki altrui"? "Per sviluppare la percezione dell'aura intorno ad un'altra persona sono utili alcuni esercizi ... potete sentire la sensazione di entrare in un campo energetico... la forza e il tipo di aura variano notevolmente" (p.119) e si troverebbeto "diverse qualità di energie Ki nei punti in cui si esercita la pressione nel corso del trattamento... c'è sempre uno squilibrio, per quanto lieve, nella distribuzione del Ki, e perciò la pelle mostrerà qualche differenza fra una zona e l'altra... ed è perciò che ci si rivolge allo shiatsu... occorre realizzare un contatto profondo con il Ki... " (p.119).

"La cultura orientale ha messo a punto fin dall'antichità molte tecniche di analisi per comprendere come funziona l'energia sia nell'universo preso nella sua interezza sia nell'essere umano in particolare. Tali tecniche sono estremamenti utili per mettere a punto strategie di diagnosi e trattamento più avanzate. Esse comprendono il modello cinese dei sistemi di organi, il sistema classico dei meridiani e dei punti di pressione, le leggi dello Yin e dello Yang e la teoria dei Cinque Elementi... nel sistema cinese le energie del corpo umano si completano e interagiscono come un tutto unico. Ogni sistema di organi comprende un meridiano in cui scorre il Ki... tali canali sotto il profilo diagnostico sono molto più importanti degli organi stessi... La medicina cinese crede che l'alterazione degli organi avvenga sempre a coppie di organi complementari tra i quali esiste un equilibrio di funzionamento energetico... I meridiani principali sono complessivamente 14 di cui 10 sono asociati agli organi più importanti e accoppiati in base alle associazioni di organi attraverso le loro funzioni "energetiche" complementari (ad es. Polmone-Intestino crasso; Stomaco-Milza; Cuore-Intestino tenue; Vescica-Rene; Fegato-Vescica Biliare). Vi sono altre coppie di meridiani energetici cui non corrisponde alcun organo in senso fisico ma sono comunque importanti (ad es. Maestro del Cuore-Triplice Riscaldatore; Vaso Governatore-Vaso Costrittore)... I meridiani hanno canali doppi che appaiono simmetricamente sulla parte destra e sinistra del corpo: per trattarli si agisce sui canali di entrambi i lati... La conoscenza dei meridiani nello shiatsu è molto importante perchè vi permetterà di avere informazioni dettagliate sui punti di pressione dove agire e sugli effetti di questa pressione nei vari punti. Inoltre potete effettuare trattamenti specifici e ottenere informazioni dettagliate su organi particolari in base a quello che scoprite esaminando la condizione del Ki nei canali" (p.120).


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من: enricorns مبعوث: 19/09/2012 19:05

Cosa è lo Yin e lo Yang? "Il concetto di Yin e Yang è un altro modo di spiegare come agisce il sistema energetico.  Tutte le energie e i fenomeni dell'universo sono clasificabili prevalentemente come Yin e come Yang, ma ogni fenomeno contiene un elemento di entrambi. La natura Yin o Yang di un singolo fenomeno o forza non è definibile in assoluto, ma solo mediante un confronto con un altro fenomeno o forza... Perciò le qualità definibili come Yin e Yang sono di solito elencate come coppie corrispondenti di termini contrari: luce e buio, caldo e freddo, maschio e femmina e via di seguito... In termini shiatsu i concetti di Yin e Yang sono utili sotto tanti punti di vista: 1)visto che il Ki nasce come manifestazione dell'interazione tra le qualità Yin e lo Yang approfondendone la differenza tra queste proprietà possiamo approfondire la comprensione del Ki; 2)i meridiani si dividono in Yin e Yang: i canali Yang scendono lungo la parte posteriore del corpo e quella esterna degli arti, e sono associati agli organi 'pieni' o a predominanza Yang, come la milza, il cuore e i reni; i canali Yin sono localizzati nella parte anteriore del corpo, più morbida, e sono collegati con gli organi 'cavi' o a predominanza Yin, quali stomaco, intestino tenue e vescica" (p.121). Questo è un modo classico di far finta di spiegare qualcosa introducendo elementi su cui proiettare la non-spiegazione. Come dire che per capire cosa è il "sarchiapone" occorre comprendere la capacità dinamica del "gallorso" e la capacità statica del "asinopollo". Incredibile! Addirittura arrivano ad affermare, senza mai dimostrarlo: «"La causa di tutte le malattie è uno squilibrio tra Yin e Yang" - Gong Bai, medico neurochirurgo - Shangai, Repubblica Popolare Cinese» (Shizuko Yamamoto-Patrick Mccarty, "Il manuale dello shiatsu", MEditerranee, p.31). A questo punto vengono proposti dai master shiatsu dei "chiari" abbinamenti:

 

Più Yin

Più Yang

Intestino Crasso

Polmone

Stomaco

Milza

Intestino tenue

Cuore

Vescica

Rene

Triplice Riscaldatore

Maestro del Cuore

Vescica biliare

Fegato

Cosa sarebbero i "cinque elementi"? "Anche questa teoria fornisce un modo peculiare per esaminare più nel dettaglio come si comporti l'energia. Si sono già citati i cicli della natura per illustrare le interazioni delle energie Yin e Yang; anche il sistema dei 5 elementi li utilizza come un espediente descrittivo. Effettivamente, un titolo preciso sarebbe potuto essere 'Le 5 fasi di trasformazione dell'energia'. I cosiddetti 'elementi' sono in realtà solo i simboli di quete fasi. Lo stesso schema del movimento ciclico dell'energia nel mondo naturale si può applicare anche al sistema energetico del corpo (per esempio al sistema del Ki e alle energie degli organi); ci si troverà così a disporre di un altro sofisticato strumento per facilitare le diagnosi e il trattamento" (p.122).

 

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Notiamo come i 5 elementi siano gli estremi di un pentacolo. Il diagramma riguardante i Cinque Elementi, per un sito tematico, sarebbe importante per dimostrare una fondamentale relazione tra gli elementi. "Il Legno brucia per generare Fuoco. Il Fuoco produce cenere, che genera Terra. La Terra genera e produce Metallo. Il Metallo, se scaldato, si fonde generando Acqua. L’Acqua, promuove la crescita delle piante generando così il Legno. Questo ciclo è chiamato Sheng o della “creazione” e rappresenta ciò che nella medicina tradizionale cino-giapponese è detta relazione 'Madre-Figlio'... Le cinque attività elementari si manifestano nel corpo umano attraverso la loro associazione con i cinque gruppi di organi. Il cuore rinforza la milza, la milza rinforza i polmoni, i polmoni rinforzano i reni, i reni rinforzano fegato e il fegato rinforza il cuore. Si tratta di un processo circolare in cui ciascun organo ricava energia da quello che lo precede e la dà all’organo che lo segue. Se si migliorano le condizioni di un organo indebolito, si rafforzeranno, anche, lo stato degli organi seguenti; viceversa, l’indebolimento di un organo provoca eccesso di energia all’organo che lo precede”. Ma in base alla "legge della inibizione o della Dominazione: l'acqua spegne il fuoco, il fuoco fonde il metallo, il metallo taglia il legno, il legno penetra nella terra e la terra incanala l'acqua" quindi "se l'energia di un elemento è scarsa, può essere stimonata o aumentata aggiungendo l'elemento che lo sostenta, ma se è sovrabbondante è possibile limitarla aggiungendo l'energia dell'elemento che lo controlla" (p.122). Le due leggi fisiologiche sarebbero la"Legge di inibizione" o "Ciclo Ke" e la "Legge di produzione" o "Ciclo Sheng". Le due leggi patologiche sarebbero la "Legge di superinibiazione" e la "Legge di controinibizione".

"Scopo dello shiatsu è permettere di armonizzarsi con l'energia dell'ambiente e della vita", utilizzando anche "l'analisi dei Cinque Elementi" (p.122). Secondo questa teoria dei "Cinque Elementi" l'universo e l'uomo sarebbe composto da questi 5 elementi e da essi determinati. La loro congiunzione a stella sarebbe distruttiva mentre la loro congiunzione a cerchio sarebbe costruttiva. Anche la medicina Ayurvedica si basa su questi 5 elementi da cui dipenderebbe salute/malattia; recentissimi episodi di cronaca italiana consigliano, su questa pratica, grande prudenza!

Pertanto consigliamo sì i massaggi (non shiatsu!!!) ma privi del sostrato "magico" dello yin e dello yang o di fantomatiche "energie", mai misurate sotto condizione di controllo, da "riequlibrare" da cui dipenderebbe addirittura la "salute olistica" della persona. Rispettiamo senz'altro la buonafede di tutti coloro che fanno e ricevono lo shiatsu ma esprimiamo la nostra preoccupazione per questa e le altre tecniche olistiche di "guarigione" che parlano di ki, prana, kundalini e spiriti Deva.

 


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من: enricorns مبعوث: 19/09/2012 19:06

Alcune precisazioni mediche GENERALI sulla libertà di cura, sempre da tener presenti:

 

Il medico “deve essere sempre in grado di fornire una onesta informazione sull’efficacia e sui limiti delle prestazioni fornite da qualsiasi prassi medica non scientificamente fondata  … perché la libertà di cura [art. 32 della Costituzione italiana] deve necessariamente esercitarsi nella prospettiva fondamentale della tutela della salute del malato e quindi prevedere in primis la proposta al paziente dell’applicazione di rimedi di comprovata efficacia … le pratiche mediche non fondate scientificamente non possono sostituire quelle della medicina scientifica … i medici devono prescrivere sempre il ricorso a terapie scientificamente convalidate … ricordando che il pluralismo nella scienza [non] equivale a un pluralismo delle scienze” (Comitato Nazionale per la Bioetica, “Le medicine alternative e il problema del consenso informato”, 2005, n°12.14.15.17.18 ). Afferma con preoccupazione la Commissione Nazionale per la Bioetica: “nelle medicine alternative la possibile dannosità si esplica più che altro nella più o meno lunga privazione, per il paziente, di terapie ufficiali consolidate(Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°7) e pertanto la stessa Commissione «ha rigettato il principio del “pluralismo scientifico” sostenuto dalla proposta legislativa in discussione alla Camera … poiché le medicine non convenzionali o alternative “non possiedono al momento attuale i requisiti minimi per essere riconosciute come discipline scientifiche”. Quindi non devono diventare materia di insegnamenti universitari né di corsi di formazione accademici» (“Agopuntura e omeopatia. Il no dei saggi di bioetica”, dal “Corriere della Sera”, 24 aprile 2004 ).

Secondo l’art.4 del “Codice di deontologia medica” (2006) il medico nell’esercizio della professione deve attenersi alle conoscenze scientifiche, secondo l’art.13 “le prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientifiche … sono vietate l’adozione e la diffusione ti terapie e di presidi diagnostici non provati scientificamente … nonché di terapie segrete” e secondo l’art.15 se il medico prescrive terapie non convenzionali (MNC) “il ricorso a pratiche non convenzionali non deve comunque sottrarre il cittadino a trattamenti specifici e scientificamente consolidati e richiede sempre circostanziata informazione e acquisizione del consenso [informato] … è vietato al medico di collaborare a qualsiasi titolo o di favorire l’esercizio di terzi non medici nel settore delle cosiddette pratiche non convenzionali”. Il Comitato Nazionale per la Bioetica è consapevole che “le cosiddette medicine alternative si collocano nella demarcazione tra scienza e non scienza sul versante opposto alla medicina scientifica” ma vista la loro diffusione anche tra i medici propone ai legislatori “il compito di una riflessione critica … mediante prove sperimentali” (Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°SR6). Il Governo italiano preoccupato dagli abusi afferma che “le Pratiche di Cura Alternative sono spesso svolte da persone prive da laurea in medicina che esercitano senza alcun controllo, ma anche da molti medici che le attuano in continuità, non è sempre chiaro se per reale convinzione o perché le ritengono economicamente più proficue” (Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°4). Nel dare il consenso informato “per quanto concerne la Medicina non convenzionale” occorre sapere che è “accettabile solo in situazioni marginali e sostanzialmente innocue” ma “è essenziale che l’informazione chiarisca quali sono le basi della cura proposta, anche e soprattutto quando esse sono sconosciute come in gran parte dei casi (Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°4).

Ma come possiamo definire la medicina scientifica?La medicina scientifica è quella che, a partire dall’adozione del metodo sperimentale, si basa sull’insieme di quelle conoscenze relative alla struttura e alle funzioni del corpo umano che possono essere elaborate grazie all’interazione e all’integrazione di diverse discipline metodologicamente fondate, quali ad esempio la fisica, la chimica, la biologia e in particolare la biologia molecolare, la genetica, la fisiologia, l’anatomia, la patologia generale, la psicologia. Questa medicina, che ogni giorno aumenta le proprie conoscenze grazie alla ricerca di innumerevoli studiosi, merita altresì di essere definita scientifica, perché è capace, grazie ad un dibattito pubblico di escludere di principio ogni settarismo ed ogni esoterismo, di auto correggersi e di modificare i propri concetti e le proprie prassi con grande flessibilità, in base all’esperienza degli errori compiuti e all’elaborazione di sempre nuovi paradigmi” (Comitato Nazionale per la Bioetica, “Le medicine alternative e il problema del consenso informato”, 2005, n°9). Possiamo pensare alla medicina scientifica come un corpo dottrinale, un insieme di mezzi e di metodi anche empirici per rendere possibile un approccio medico che faccia diagnosi, prescriva cure e terapie, però, tenendo conto di ampie e perduranti lacune.

Cosa permette alla medicina scientifica, a differenza delle medicine alternative (staticità ed olismo terapeutico), un progresso incessante? “Il metodo sperimentale, che è alla base anche delle altre scienze, garantisce anche alla Medicina Scientifica il progresso incessante” (Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°3). Per il Comitato Nazionale di Bioetica le medicine alternative prolificano perché “nelle incertezze [della malattia] si annida il germe delle possibili reazioni di delusione, di ripulsa e di conflitto … dei pazienti nei confronti del medico (Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°3) e in questo scadimento della rapporto medico-paziente che si evidenzia - “nella diffidenza circa l’efficacia dei trattamenti ufficiali, nel timore della sofferenza e dei rischi prodotti da prestazioni diagnostiche e terapeutiche invasive nonché dalla paura della morte” - “la verità è temuta e la rassicurazione viene cercata come bene primario; le suggestioni magiche che caratterizzano molta parte delle Medicine Alternative, anche in ragione della apoditticità delle prescrizioni, rispondono spesso a queste esigenze psicologiche(Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°4).

Come provano a rispondere gli operatori “alternativi”? Generalmente in tre modi:

1)”La scienza non può testare la medicina alternativa”: in realtà la scienza ha sviluppato tecniche per la misura dei risultati clinici che la medicina alternativa millanta di raggiungere ma perché sono troppo esigui o addirittura non esistono non vengono misurati;

2)”La scienza non capisce la medicina alternativa”: in realtà la scienza nella sua lunga storia ha accolto trattamenti innovativi efficaci prima di scoprirne il meccanismo di azione, come ad esempio quando nel XVIII secolo James Lind scoprì che i limoni potevano prevenire lo scorbuto ma solo nel 1930 gli scienziati isolarono la vitamina C e scoprirono la ragione dell’efficacia dei limoni;

3)”La scienza è prevenuta contro le idee alternative”: in realtà se tutti i grandi scienziati sono anticonformisti che dimostrano però le loro idee e vincono il premio Nobel, non è necessariamente vero che tutti gli anticonformisti siano grandi scienziati anche perché nell’era della medicina scientifica, per decidere cosa funziona e cosa non funziona, non è più accoglibile una medicina basata solo sulla “esperienza” e sullo “istinto”, tipica della nefasta medicina “eroica” prescientifica, ma occorre una “medicina basata sulle prove” e quindi sui trial clinici randomizzati (RCTs) come sentenziato dalla Dichiarazione di Helsinki fin dal 1964, il documento fondamentale della sperimentazione sull’uomo. Nell’ambito della medicina scientifica o medicina delle prove, diversamente dall’ambito della medicina alternativa, viene incoraggiata la critica scientifica tanto che, ad esempio, nel 2007 la prestigiosa Collaborazione Cochrane ha istituito il premio Bill Silverman “per riconoscere esplicitamente quanto sia importante rivolgere critiche alla Collaborazione Cochrane, al fine di contribuire a migliorarne l’opera, e raggiungere così l’obiettivo di aiutare le persone a prendere decisioni ben informate sulla propria salute, mettendo a disposizione le migliori prove possibili sugli effetti degli interventi sanitari (S. Singh-E. Ernst, Op. cit., pp.292). Afferma autorevolmente la Commissione Nazionale per la Bioetica sull’importanza della “qualità scientifica” per definire la “efficacia” della “ricerca biomedica”: “La ricerca biomedica deve essere eseguita volontariamente e soggetta alle previsioni del Protocollo e di altre regole che assicurano la protezione dell'essere umano; quando richiede interventi è giustificata solo se non esiste alcuna alternativa di comparabile efficacia; non deve comportare rischi sproporzionati rispetto ai suoi benefici potenziali; infine deve essere scientificamente giustificata secondo criteri di qualità scientifica, ed eseguita secondo le regole e gli standards della professione, sotto la supervisione di un qualificato esperto” (Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°7).

Facciamo un esempio: Sir Ron Fisher, pioniere britannico dell’uso del trial nel XX secolo, raccontò dell’insistenza di una donna che diceva che aggiungendo il latte al thè il gusto era meno buono rispetto quando si aggiungeva il thè al latte; allora preparò, occultandolo alla vista della donna, un trial in cui vennero preparate parecchie tazze in cui il latte veniva aggiunto al thè e parecchie tazze in cui il thè veniva aggiunto al latte. La donna riuscì davvero a riconoscere correttamente ogni caso in cui il latte era stato aggiunto al thè e viceversa. Sir Fisher, controllando scientificamente, ammise la ragione della donna e la scienza evidenziò che aggiungendo il latte al thè si ottiene un sapore meno gradevole perché il latte viene surriscaldato deteriorandone in parte le proteine e conferendo un sapore leggermente acido. Senza la medicina scientifica, basata sulle prove, l’ostetrico John Snow, primo epidemiologo del mondo, nel 1849 non avrebbe scoperto la teoria innovatrice che il colera fosse provocato dal contatto con acqua e liquami contaminati facendo cessare nel 1866, in Gran Bretagna, le epidemie di colera. Senza la medicina scientifica il dott Joseph Lister nel 1865 non avrebbe scoperto gli antisettici, il dott Louis Paster non avrebbe inventato i vaccini contro rabbia e il carbonchio contribuendo allo sviluppo della teoria dei germi della malattia, nonché il dott Robert Koch non avrebbe isolato i batteri del colera, della tubercolosi, della difterite, del tifo, della polmonite, della gonorrea, della lebbra, della peste bubbonica, del tetano e della sifilide che gli valsero il Nobel per la medicina nel 1905. Le conquiste scientifiche hanno portato alla scoperta della teoria dei germi o teoria atomica della materia evidenziando, ad esempio, il ruolo dei batteri nell’insorgere della malattia. La medicina alternativa ignora completamente queste conquiste scientifiche e talvolta le contrasta come nel caso delle vaccinazioni e della profilassi immunitaria che è la scoperta più importante nella storia della medicina. Il prof. Giovanni Federspil, ordinario di medicina interna della Università di Padova, e coordinatore del gruppo di lavoro che nel 2005 ha realizzato la bozza del documento “Le medicine alternative e il problema del consenso informato” del Comitato Nazionale per la Bioetica, mette in evidenza l’inconsistenza medica dei discorsi «energetici» delle “terapie olistiche” nonché l’irrazionalità: «Sappiamo da 2 secoli dall’opera del prof. Giovanni Battista Morgagni che le malattie sono dovute da alterazioni degli organi o alterazioni del sangue e in tutto quello che dicono quando parlano di aura, meridiani ed energie non c’è parola di questo. Sembra che l’unica cosa malata sia l’aura ma non c’è alcuna prova scientifica che una pratica terapeutica alternativa sull’organismo possa influenzare mediante l’aura la funzione degli organi o del sangue. Questo mostra in modo incontrovertibile che tutto questo è puramente fantastico e privo di qualsiasi fondamento […] è un pasticcio incomprensibile di scienza e filosofia. La parola energia viene usata con diversi significati non sovrapponibili […] É incredibile che queste cose vengano usate per qualsiasi terapia. Dicendo «non facciamo medicina» quelli dei centri del benessere della New Age [che usano anche il reiki] astutamente, pur usando tecniche fisiologiche e quindi mediche, vogliono evitare l’intervento dell’ordine dei medici […] Noi viviamo all’interno di una tradizione culturale occidentale e per definizione è un pensiero «razionale» perché sia il pensiero spirituale cristiano che quello positivista fanno perno su Aristotele. Tutte le sedicenti tecniche olistiche appartengono a saperi orientali «irrazionali» e le persone che praticano queste «tecniche» non analizzano quello che praticano ma lo assumono nelle regole e nei concetti energetici, in modo acritico e passivo senza sottoporlo ad alcuna analisi. Questo dal punto di vista culturale è scandaloso». Dietro a queste tecniche olistiche, come nelle gnosi antiche, c’è la continua con-fusione e l’indebita sovrapposizione di linguaggio scientifico e magico tipico della New Science della New Age. Nel tempo la medicina alternativa da una posizione esclusivista che si contrapponeva prima alla “medicina eroica” (Cfr. S. Singh-E. Ernst, Op. cit., p.293: «Nel suo libro Bad Medicine lo storico David Wootton scrive: “Per 2400 anni i malati hanno creduto che i medici facessero loro del bene; per 2300 anni si sono sbagliati” … Il punto di svolta fu segnato dalla nascita del pensiero scientifico, del trial clinico e dei regolamenti governativi a tutela fisica ed economica dei pazienti») e poi alla medicina scientifica, nata nel XX secolo, sta passando ad un approccio più inclusivista e complementare. Queste «terapie olistiche» dice la prof.ssa Lisa Maccari, «da una parte hanno un’ansia di legittimazione dalla “scienza ufficiale” arrivando ad affermare il falso quando dicono, addirittura, che la scienza li ha legittimati; ad esempio quando affermano: “la scienza ha dimostrato che noi siamo fatti di campi elettromagnetici” ma questo è un uso distorto, scorretto e disonesto di terminologie scientifiche! Dall’altra parte disprezzano la “scienza ufficiale” come dogmatica». Poi, afferma la scienziata «queste persone distinguono in “scienza ufficiale” e “non ufficiale” quando in realtà non esiste la “scienza ufficiale e la “scienza non ufficiale”, termini da loro inventati, ma solo la “scienza corretta” e la “non scienza” e senza riscontri sperimentali pubblicati nelle riviste scientifiche ufficiali o nei convegni scientifici internazionali la “medicina olistica” rimane fantascienza». Ricordano gli scienziati che “solo perché un operatore alternativo cita un trial a sostegno di un trattamento non significa che questo sia efficace (S. Singh-E. Ernst, Op. cit., p.242).

Come si realizza un esperimento o trial scientifico? Un trail ben condotto richiede idealmente parecchie condizioni essenziali: 1)Confronto tra un gruppo di controllo e un gruppo che riceve il trattamento in esame; 2)Numero abbastanza alto di soggetti nel gruppo; 3)Assegnazione casuale dei pazienti ai due gruppi; 4)Somministrazione di un placebo al gruppo di controllo; 5)Condizioni identiche per entrambi i gruppi; 6)Cecità dei pazienti in modo che ignorino a quale gruppo appartengono; 7)Cecità dei medici in modo che ignorino se stanno somministrando un trattamento vero o un placebo (S. Singh-E. Ernst, Aghi, pozioni e massaggi: la verità sulla medicina alternativa, Rizzoli, 2008, p.74). Su quali e quanti “trial clinici randomizzati in doppio cieco controllato con placebo” (S. Singh-E. Ernst, Op. cit., p.337) rigorosi e trial di alta qualità indipendenti da sottoporre alla “revisione critica” e ad una “meta-analisi” mediante una approccio ponderale si basano le medicine alternative? Ma mentre la medicina scientifica riconosce la complessità della vita umana e il suo limite strutturale nel curarla perché le “pratiche medico-chirurgiche non necessariamente raggiungono lo scopo della guarigione” (Comitato Nazionale per la Bioetica, Scopi, limiti e rischi della medicina, 2001, n.°2) e “i trattamenti ‘certificati’ della medicina scientifica sono inevitabilmente imperfetti e spesso fallaci” (Ibidem, n.°4), le terapie “olistiche”, disinvoltamente, riducono semplicisticamente la vita umana ad un condensatore di energia da riequilibrare potendo così - dicono alcuni - “guarire tutte le malattie” determinate da “blocchi” e “squilibri energetici”. Così mentre nella medicina scientifica viene utilizzato il metodo scientifico sperimentale, che è un metodo induttivo (dal particolare al generale) - in cui alla osservazione dei fenomeni seguono gli esperimenti, le misurazioni, le formalizzazioni, le verifiche e alla fine la determinazione della legge scientifica nonché le controverifiche - nella medicina alternativa viene utilizzato un metodo deduttivo (dal generale assiomatico al particolare) in cui vengono adattati alla realtà i principi assunti aprioristicamente senza sperimentazione e se non si adattano, tanto peggio per la realtà.

Approfondiamo la differenza tra medicina scientifica o medicina alternativa che più correttamente, quando impiega "energia sottili occulte", potremmo chiamare medicina esoterica:

  • Causa ed effetto nel collegare due fatti.
  • Valore predittivo ed esplicativo delle scienze.
  • Importanza del calcolo statistico.
  • Importanza di fare bene gli esperimenti.
  • L’onere della prova spetta a chi fa le affermazioni.
  • Il rasoio di Ockham taglia le pseudoscienze.
  • Nella scienza non vale il principio di autorità.
  • La ridiscussione critica è il motore dell’evoluzione delle scienze.
  • Una teoria non è scientifica se non è falsificabile.
  • Nelle scienze non esiste la figura del tuttologo.
  • Le scienze si integrano fra loro e tendono ad una visione coerente.

Inoltre nelle medicine alternative di derivazione orientale, nella provenienza o nei concetti fondamentali, vengono respinti i principi logici aristotelici, detti “principi primi”, su cui si regge la razionalità della civiltà greco-romano-cattolica:

1)il principio di identità;

2)il principio di non contraddizione;

3)il principio del terzo escluso;

4)il principio di causalità.

Ad esempio, come può essere il Ki, allo stesso tempo - come affermano ad esempio i reikisti - una energia neutra e una persona da ringraziare? Allora, allargando il discorso, capiamo che con le medicine alternative siamo nel campo del new science” della New Age cioè l’indebita sovrapposizione di concetti scientifici e filosofici in senso monista e panteista che “tenta di spiegare l’inspiegabile con l’ignoto”. Ad esempio lo scienziato inglese John Haygarth fu, nel 1799, il pioniere dell’effetto placebo, indagando sulle “guarigioni” attribuite alle “verghe di Perkins”, magnetizzatore, che affermava di “drenare il fluido elettrico nocivo che sta alla radice della sofferenza” avvalendosi nel marketing di clienti illustri come George Washington. Ovviamente il dott. Elisha Perkins oltre a chiedere onorari molto salati per le sedute “terapeutiche”, vendeva le sue verghe ad altri medici a prezzi altissimi giustificandoli con l’alto costo dell’esotica lega metallica. Lo scienziato Haygarth per sfatare le presunte “guarigioni” miracolose, ipotizzando che fosse un imbroglio, preparò un trial all’ospedale dove all’insaputa dei pazienti creduloni li sottopose, un gruppo a trattamenti con le verghe di Perkins originali in “lega speciale” e un altro gruppo a false verghe di Perkins costruite con materiale ordinario. Fu proprio come Haygarth aveva sospettato; i pazienti riferivano esattamente gli stessi benefici sia che fossero stati “curati” con verghe vere sia con quelle false. L’unico effetto funzionante era l’effetto placebo che non basta per definire “efficace” una terapia medica.

 

Ma esistono i chakra, le nadi o meridiani o tsubo e il Ki?

Dice il prof. Adalberto Piazzoli, ordinario di fisica generale, alla Università di Pavia: «Quanto è stato detto, è tutto scientificamente infondato ed è un saccheggio di concetti scientifici e del linguaggio scientifico. L’energia in realtà è la “capacità di compiere lavoro”. Se invece parliamo di “energia morale” deve essere chiaro che con essa “un motore non lo si fa andare”. La aura è una fandonia. Si chiama “effetto corona” e tutti gli studenti di fisica del primo anno la conoscono ma non ha nulla a che fare con la vita oppure con l’inesistente “energia vitale” poiché anche le chiavi inglesi hanno l’effetto corona. Nell’era della TV a colori dobbiamo sopportare discorsi come “accarezzare l’aura”, “dare energia ad un punto”, ma sono frasi che non hanno alcun significato. Cosa significa “riequilibrio energetico”, ma “di quale energia?” e “in quale modo?”. Non si può ascoltare queste cose. Si rasenta il reato e occorre che indaghi la magistratura soprattutto quando si sottrae un paziente ad una terapia scientifica per sottoporla ad una terapia di questo tipo».

Ma è stata dimostrata l’esistenza di qualche “fluido energetico” nel corpo umano? Dice il prof. Guido Palmieri dell’Istituto di Biofisica e Cibernetica del CNR di Genova: «L’aura non prova l’esistenza di alcuna “energia vitale” irradiata dal corpo […] Oltre agli odori non esiste altro tipo di radiazione o fluido emesso dal corpo umano […] Siamo come delle stufe da un centinaio di watts […] non ci sono fluidi ed energie che escono dalle mani dei guaritori: le cose che si vedono con la fotografia Kirlian sono un fenomeno [l’effetto corona] dovuto semplicemente al passaggio di elettricità […] con una mano di metallo o una foglia di plastica si ottiene la stessa aura, rispettivamente, della mano viva e della foglia vivente» (P. Angela, Viaggio nel mondo del paranormale, 233-234). Cosa è “l’effetto corona”? Non ha nulla a che fare con il mistero del fenomeno della vita che per la scienza rimane mistero, ma trattasi della ionizzazione di un gas presente attorno ad un conduttore elettricamente carico quando il valore del campo elettrico supera una soglia detta rigidità dielettrica del gas e si manifesta con una serie di scariche elettriche nonché di colori luminescenti (il gas neon da il colore arancione; il gas azoto il blu, l’ossigeno il giallo, ecc.) che interessano unicamente la zona ionizzata; è il principio di funzionamento della sfera al plasma e della fotocopiatrice. Il prof. Neal Miller della Rockfeller University di New York, uno degli scienziati più competenti del rapporto mente-corpo afferma che «finora non è mai stata scoperta l’esistenza di qualche fluido o energia, che esce dalla mani o dal corpo del guaritore […] e se i guaritori ottengono qualche risultato è per via dell’effetto placebo» (Ibidem, 242-243). Rivolgendosi al sito americano governativo benevolo verso le medicine alternative National Center for Complementary and Alternative Medicine (NCCAM) si nota una divisione delle «energie» in «vere o misurate» e in «putative o non misurate […] che fin ora sono sfuggite alla misurazione mediante metodi riproducibili […] il prana o Ki o Qi […] che sarebbero una indefinibile forma di energia […] né i campi di energia esterna né i loro effetti terapeutici sono stati dimostrati in maniera convincente attraverso strumenti biofisici… il Ki, e il Reiki sono energie putative (“putative energy”)… sul tocco terapeutico e pratiche correlate c’è stata poca ricerca clinica rigorosa, complessivamente queste terapie hanno prove aneddotiche impressionanti, ma per nessuna di esse è stata dimostrata scientificamente l’efficacia ... L’esistenza del Ki non è stata provata scientificamente. Il Ki è solo «materia di fede» (“Ki is a matter of faith”)… alcuni pensano all’effetto placebo o alla suggestionabilità» (NCCAM [accesso: 8/10/2007], http://nccam.nih.gov/health/reiki/). Tanto che nel 1996 una bambina di 9 anni, Emily Rosa, scienziata residente in Colorado (USA) mise a punto una dei trial più rigorosi sul sedicente “tocco terapeutico”. Convocò 21 “guaritori” chiedendo ad ognuno di loro di far passare entrambe le mani attraverso due fori in un paravento. Poi lanciava una moneta per decidere se avrebbe messo la propria mano vicino a quella destra o a quella sinistra del “guaritore”; questi doveva, poi, avvertendo il campo energetico di Emily Rosa, dichiarare dove avesse messo la mano. I 21 “guaritori”, all’inizio sempre sicuri che sarebbero sempre stati in grado di individuare la posizione della mano della scienziata, fecero in totale 280 tentativi. Secondo il calcolo delle probabilità avrebbero dovuto riuscirci almeno il 50% delle volte, mentre ci riuscirono solo nel 44% dei casi. L’esperimento dimostrò che l’aura o perispirito non è altro che un parto di fantasia dei guaritori. Il trial di Emily fu pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of American Medical Association” (JAMA), n°279, 1998, con il titolo di “Il tocco terapeutico visto da vicino”.

Cosa succede quanto i “guaritori alternativi” vengono smascherati? Si appellano ad una inesistente “scienza non ufficiale”.

 

da gris-imola


جواب  رسائل 5 من 5 في الفقرة 
من: sempreverde مبعوث: 20/09/2012 12:22

Le tecniche dello Shiatsu

Lo Shiatsu si basa su quattro "pilastri":

  1. il respiro
  2. la postura
  3. la perpendicolarità
  4. la pressione

Lo Shiatsu è una tecnica manuale basata principalmente sulle pressioni portate con i pollici, le dita, i palmi delle mani. Una pressione efficace è caratterizzata da cinque fattori che devono sempre essere presenti:

  1. l'uso del giusto strumento di lavoro
  2. una corretta posizione dell'operatore
  3. una corretta individuazione dell'area su cui operare
  4. l'attenzione dell'operatore
  5. tre fasi pressorie: ingresso, stasi, uscita

Questo permette, contattando il suo livello energetico più profondo e quindi tutti gli aspetti della sua realtà, di risvegliare nel ricevente la sua forza di autoguarigione. Nella medicina tradizionale cinese (MTC) psiche e soma non sono mai stati divisi e questo rappresenta una delle fondamentali differenze con la medicina occidentale.



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