Ogni giorno faccio galleggiare
le mie barche di carta a una a una
giù per la corrente del fiume.
Su di esse scrivo il mio nome
e il nome del villaggio dove vivo
in grandi lettere nere.
Io spero che un giorno qualcuno
in qualche paese straniero
le trovi, e sappia chi sono.
Carico le mie barchette con fiori
di shiuli, colti dal nostro giardino,
e spero che quei fiori del mattino
sian portati nel paese della notte.
Io varo le mie barchette di carta
e osservo nel cielo le nuvolette
che spiegano le loro bianche vele.
Non so quale mio compagno di giochi
su in cielo le mandi giù per l'aria
a gareggiare con le mie barchette!
Quando scende la notte affondo la faccia
nelle braccia, e comincio a sognare
che le mie barchette di carta
galleggiano sotto le stelle.
In esse viaggian le fate del sonno,
e il carico è cesti pieni di sogni.
Tagore
amo molto la poesia di Tagore
la "sento" intensamente...
questa mi porta indietro nel tempo
quando ancora ragazzina...
lasciavo alla riva del mare le mie barchette
ad ognuna di loro affidavo i miei sogni...
le mie speranze...
speravo che nel loro viaggio arrivassero a destinazione...
quanto tempo è passato da allora...
ma... io continuo a fare "veleggiare"
quelle barchette di carta...
così fragili... così "inconsistenti"...
ma così piene di "energia"
Marina