Tav, nessuna benedizione al cantiere di Chiomonte
In Val Susa TUTTI I PRETI SI DEFILANO DALLA TRADIZIONALE MESSA PER L'AVVIO DI UN'OPERA. Don Giglioli, vescovo vicario di Susa:
"Non è il caso di benedire una galleria che non c'è"
di Mariachiara Giacosa
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No Tav in chiesa
"Nemmeno un prete per chiacchierar" cantava Adriano Celentano a proposito delle domeniche d'estate. E potrebbero cantare qualcosa di molto simile anche gli operai del cantiere della Tav di Chiomonte che hanno chiesto che fosse celebrata una messa al cantiere per la festa di Santa Barbara.
Ma nessun parroco ha accettato e al cantiere non hanno gradito.
La storia inizia qualche giorno fa quando rappresentanti della Cmc, la cooperativa che scava il tunnel della Maddalena, hanno chiesto al vicario del vescovo di Susa, don Daniele Giglioli (che è anche parroco di Giaglione, il Comune che insieme a Chiomonte si divide la competenza territoriale sul cantiere) di celebrare, lui o qualcuno per lui, una messa all'interno del cantiere martedì prossimo, in occasione appunto di Santa Barbara, che è la protettrice dei minatori, di chi maneggia esplosivi e in generale di chi lavora nelle gallerie. "Perché in tutto il mondo per Santa Barbara si celebrano messe nei cantieri: è una tradizione, capita ovunque, anche nelle zone difficili". Ed è successo molte volte anche i Valsusa, quando c'erano i cantieri Sitaf per la costruzione dell'autostrada.
A Chiomonte tra l'altro sono appena iniziati i lavori dello scavo vero e l'occasione era buona anche per "benedire" (anche se di prassi si fa a fine lavori) una galleria all'interno della quale lavoreranno gli operai per i prossimi tre anni. Quella che si chiama una coincidenza perfetta. E i responsabili di cantiere pensavano di chiedere una cosa "normale". Ragion per cui sono rimasti "esterrefatti" (è il commento ufficiale) della risposta ricevuta. "Ho detto loro di far celebrare una messa in chiesa a Chiomonte - spiega don Giglioli - NON E' PROPRIO IL CASO DI FARLA AL CANTIERE, NE' DI BENEDIRE UNA GALLERIA CHE NEMMENO C'E' . Non vedo cosa ci sia di strano" taglia corto.
La questione però rischia di non finire qui. I vertici di Ltf, la società che gestisce l'appalto del cantiere, hanno aperto canali diplomatici con il vescovo di Susa, Alfonso Badini Confalonieri, e con il cardinale di Torino, Cesare Nosiglia, per cercare di trovare un soluzione e evitare che anche quello religioso possa diventare un nuovo fronte di contrapposizione tra favorevoli e contrari alla Torino-Lione.
Anche perché non è la prima volta che Tav e religione si scontrano. Molti preti hanno in questi anni preso posizione
contro l'opera, in prima fila l'ex parroco di Condove, Silvio Bertolo, guida spirituale del movimento dei Cattolici per la difesa della Valle che hanno anche allestito un pilone votivo nell'area di cantiere, poi spostato con l'avvio dei lavori.
(01 dicembre 2012)