Via Roma? Una strada che hanno quasi tutti i Comuni italiani.
Certo, penserà qualcuno, è la nostra capitale. Invece no, la quasi
totalità delle vie Roma nasce nel 1932, per festeggiare il decennale
della Marcia fascista. E oggi due associazioni, «La Meridiana» e
«Giustizia e Libertà», hanno deciso di uscire da questo equivoco,
invitando i Comuni a deliberare una nuova intitolazione con una nuova
motivazione, ossia Roma capitale d’Italia, come prevede l’articolo 114
della Costituzione, da mettere sulle targhe delle diverse città
italiane, semmai per l’anniversario dei 150 anni della capitale.
«Tutto inizia il 1° agosto 1931 - spiega Valter Morizio di Giustizia e
Libertà -, quando Mussolini ordina ai prefetti e questi poi per via
gerarchica ai podestà dei Comuni di intitolare «una via non secondaria
all’augusto nome di Roma», proprio in vista dei festeggiamenti «del
decennale dell’era fascista». In breve compaiono vie Roma un po’ ovunque
e anche in zona Ovest: dove la Resistenza ha avuto numerose vittime.
«Così oggi quando leggiamo quell’indicazione stradale cadiamo in un qui
pro quo - dice Carlo Zorzi presidente della Meridiana -. Equivoco che a
67 anni dalla Liberazione crediamo debba essere cancellato. Inoltre
questa operazione non costa nulla, visto che non si cambia il nome della
via, ma solo la motivazione con una semplice delibera di Consiglio».
Rivoli è un esempio classico. Il podestà Ugo Sartirana, con atto del 3
settembre 1931, dà subito efficacia all’ordine del Duce. Così, in men
che non si dica, la centrale via Borgonuovo diventa via Roma, ossia, in
realtà Marcia su Roma. Pensare che sfocia proprio in piazza Matteotti a
due passi da via Fratelli Piol, martiri delle Resistenza. «Non lo
sapevamo - ammette il sindaco Franco Dessì -, pensavamo fosse dedicata
alla capitale, come tutti credo. Faremo subito una rettifica alla
motivazione». Perché pensare di avere la marcia squadrista a un passo da
tanti esponenti della Resistenza non è fatto che possa passare in
sordina.
«Appena abbiamo saputo - dice Giuseppe Rizzo, presidente della
Consulta antifascista - abbiamo invitato il capogruppo del Pd, Raffaele
Bianco, a chiedere il cambio della motivazione. Poi, però in archivio è
stata ritrovata la delibera del 1951 che intitola la via a Roma
capitale, così non c’è più bisogno». Collegno invece sta ancora
rovistando negli archivi comunali. Perché la loro via Roma parte proprio
di fianco al Municipio della «Stalingrado dell’Ovest». «Non abbiamo la
certezza che sia di epoca fascista - confessa il sindaco Silvana
Accossato -, ma se è così cambieremo subito la motivazione».