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Ieri sera ho parlato a lungo con un amico, e tra gli altri argomenti abbiamo parlato della presunta fine del mondo in questa data.
Quello che mi ha detto in proposito, mi ha quasi spaventata. Ovviamente lui non crede alla profezia dei mai, ma, sostiene, che molti scienziati dichiarano che in quella data vi sarà una tempesta solare di dimensioni notevoli. La cosa in se, non dovrebbe preoccupare, ne sono già capitate altre e a parte un pò di irritazione nervosa su esseri umani ed animali non è successo niente. Quella prevista invece è di proporzioni mai viste e ciò la porterà ad agire su tutte le apparecchiature elettroniche dalle quali siamo circondati. Mi ha fatto alcuni esempi che mi hanno lasciata senza fiato.... tipo: treno lanciato ai 300 all'ora che improvvisamente non risponde più ai comandi. Auto che percorre la strada di tutti i giorni ed improvvisamente non frena più, non sterza più, non risponde più a nessuna nostra sollecitazione o comando e molte altre amenità del genere, quello che però mi ha davvero inquietata, è stato questo: Le centrali nucleari sono governate da computer sofisticati, se questi interrompono il loro lavoro, niente e nessuno potrà fermare la fusione e le sue conseguenze.
Ditemi che non è vero!!!!! |
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21/06/2012 - reportage
"Se non sono marziani
di certo sono artisti"
Ieri
nei campi in cui sono comparsi i cerchi nel grano (Crop circles) era
già quasi un pellegrinaggio di gente - giovani e attempati adulti - che
voleva vedere di persona. C’è addirittura chi, come David Durand, è
arrivato apposta da Nizza
I cerchi nel grano comparsi
a Santena sono già meta di turisti
NICCOLò ZANCAN
torino
La prima impressione è: complimenti, lavoro davvero
ben fatto. I cerchi nel grano girano tutti nello stesso senso. I
diametri sono precisi. Non ci sono incertezze nel disegno. Nessun
impiastro a lato. è come se dopo cento metri di righe, curve e curvette
minuziose, fossero riusciti a volare via, senza lasciare neanche una
traccia nel punto sbagliato, un’orma in senso inverso. «Comunque la si
pensi, è un’opera d’arte», dice Goffredo Cimino, di mestiere decoratore,
particolare forse non secondario. Sempre di arte si tratta.
Il pellegrinaggio Anche
lui è arrivato in pellegrinaggio, come molti altri, spinto dalla
curiosità. «Per cercare di vivere la vita con un po’ più di
consapevolezza e profondità» dice, aggirandosi fra i cerchi.
Lo
si può classificare nelle categoria dei «possibilisti». Non si è buttato
sul grano a pregare, in cerca dell’energia, come il francese David
Durand, arrivato apposta da Nizza. E neppure si muove come altri, con
l’aria severa, da investigatori scettici di professione: «Saranno stati
dei ragazzi di qui, una banda di ragazzi ben organizzata». No, lui sta
in quella zona di mezzo, statisticamente la più affollata, dove puoi
trovare persone come Luca Schiavone, 21 anni, studente di ingegneria
gestionale al Politecnico, quindi in teoria una mente iper razionale,
eppure: «è difficile per degli esseri umani fare tutto questo. Per
giunta in una notte sola... Boh...».
La fine del mondo Santena,
Strada Ponticelli, due tralicci dell’alta tensione, un campo coltivato
ad asparagi, cani che abbaiano sull’aia di cascine rimodernate, traffico
in lontananza. Poco più avanti c’è la tangenziale. E in mezzo, ci sono
questi disegni nel grano - crop circles - che raffigurano il sistema
solare e la costellazione del Cancro. Simbolici, forse persino troppo:
il disegno raffigura la data del 21 dicembre 2012. La fine del mondo,
secondo l’antico e famigerato calendario Maya.
Eppure, per molte
persone questi cerchi nel grano sono la prova in terra - letteralmente
dell’esistenza di altre forme di vita. Come la signora con i capelli
biondi, quasi commossa, che si agita avanti e indietro: «Bisogna portare
qui al più presto un contattista...». Mestiere, ci spiega, di chi si
mette in contatto direttamente con chi, eventualmente, ci stia cercando
dall’altra parte della galassia. Oppure la signora Lucia Torretta: «Ho
sempre lavorato in campagna - dice mai vista una roba del genere».
Oppure il signor Carlo Rinaldi, piuttosto titubante prima di dirci il
suo nome: «Questi cerchi non sono fatti dall’uomo. Lo dico, anche se so
che mi rideranno dietro».
Il padrone del campo Il
primo ad accorgersi «dell’opera d’arte» è stato il proprietario del
campo. Si chiama Michele Tesio, 50 anni, imprenditore agricolo: «Sabato
mattina i cani correvano all’impazzata. Pensavo andassero dietro ai
daini. Ma in genere fanno una passata lungo le tracce lasciate dal
trattore, e filano via. Invece insistevano. Allora sono andato a
vedere». La moglie si chiama Marina, ed è sinceramente stupita per tutta
questa gente che sta arrivando davanti al suo cancello. Chi non lo
sarebbe? «Un signore di Asti mi detto che proprio sabato ha visto delle
sfere luminose... Secondo lui, i due fenomeni devono essere in
correlazione. Un altro ha detto che verrà a misurare il campo magnetico
con il pendolino. Quanto a me, sinceramente, non so. Dico questo: sia un
disegno concepito in cielo o in terra, complimenti a chi l’ha fatto».
I cartelli Hanno
messo dei cartelli per facilitare l’arrivo dei visitatori. Era già
successo altre due volte, negli anni passati, sempre da queste parti:
Poirino e Riva. Fra gli appassionati, c’è una teoria ricorrente:
«Potrebbe essere una diavoleria militare. Un raggio sparato da un
aereo». Gli scettici, invece, studiano il punto preciso in cui il grano
si è piegato: «Se qui si spezza e non c’è una nuova germogliatura,
significa che è fatto dagli uomini». Noi, senza pregiudizi di alcun
tipo, terreni e marziani, osiamo rivolgerci direttamente agli autori dei
cerchi nel grano di Santena. Che si facciano vivi, e soprattutto
intervistare. è questa gente che ve lo chiede. Gente come Luigi
Falletti, una vita da impiegato all’esattoria, ora in pensione: «Più di
tutto, spero sia una forma di vita extraterrestre. Ma se sono umani,
nessun problema, vorrei solo capire e complimentarmi. Perché io conosco
tutta gente che, neppure con un gessetto bianco su una spianata di
cemento, sarebbe capace di una roba del genere».
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