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General: I MIEI AUGURI
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Respuesta  Mensaje 1 de 9 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN  (Mensaje original) Enviado: 21/12/2012 05:41
   




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Respuesta  Mensaje 2 de 9 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 21/12/2012 07:32
Con la speranza che il futuro sia migliore. Grazie Annamaria, tanti Auguri a te, i tuoi cari e tutti gli Amici della Comm.

Respuesta  Mensaje 3 de 9 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 21/12/2012 14:27
Vorrei tanto che chi oggi è bambino, si ritrovi adulto in un mondo dove è bello vivere.... 
Auguri Annamaria a te e alla tua famiglia!

Respuesta  Mensaje 4 de 9 en el tema 
De: Butterfy Enviado: 21/12/2012 23:48
Sono questi i giorni degli auguri...grazie di cuore...
e ciò che veramente auguro ad ognuno di voi
è la salute...poi per il resto...piano piano...
si risolve tutto...

Respuesta  Mensaje 5 de 9 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 23/12/2012 09:47
 

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Il mio presepe privato di Alda Merini

Questo è un articolo sul Natale scritto da Alda Merini nel 2006, pubblicato da “Avvenire” ed io volevo condividerlo con voi.
Vi abbraccio forte e vi auguro ancora un Natale speciale, pieno di cose semplici e belle, un Natale che sia un abbraccio caldo e sincero.

 

È Natale e sui Navigli, come in centro a Milano, non si riesce più a entrare nei negozi: i magri o i lauti stipendi consentono a tutti una ressa ingenerosa alla ricerca di una felicità che non c’è, o che almeno non si compra.Io quest’anno ho spento le candele: tutti mi hanno invitato, ma quella notte non farò nulla di diverso, nulla che io non faccia sempre, proprio come quando ero bambina; al limite si cambiava stanza, si andava dalla camera al tinello per vedere se era arrivato Gesù, e per mangiare il panettone, che allora si chiamava “el pan de Toni”… Ma oggi Milano si affanna a cambiare faccia, ad abbattere le nostre vecchie dimore per apparire moderna, così i rifacimenti delle case hanno abbattuto anche noi, gli anziani. C’è una bella poesia dialettale che dice “fai piano, ogni volta che dai un colpo al muro lo dai al mio cuore…”.
Casa: quanto la ami a Natale! Ricordo quando, sempre bambina, persi la mia, abbattuta anche quella: allora c’erano le bombe, ci rifugiammo chi nelle risaie e chi nei paesi limitrofi, dove tutti eravamo un po’ degli stranieri. Nei granai la sera recitavamo il rosario su dei pagliericci di fortuna, poi di giorno si andava nelle cascine in cerca di pane, in breve… si mendicava dai contadini abbienti. Oggi, invece, che abbiamo una casa non abbiamo più quella cortesia e quell’amore dei contadini. Io dormivo con una vecchia che ogni notte pregava la morte che la venisse a prendere, e avevo paura. Ma come bambina ho dovuto accontentarmi.
Adesso che sono un’anziana poetessa… continuo ad accontentarmi. Ma ripenso con nostalgia a quei Natali solenni, quando la mamma faceva enormi presepi, metteva le figurine dei pastori e i laghetti di specchio. Ci facevano trovare il carbone, alle volte, ma eravamo contenti lo stesso: poi, dietro il carbone, c’erano sempre tre caramelle. Però era arrivato Gesù, era questo che importava, vedere che sulla paglia del presepe qualcuno aveva deposto il bambino. E si pregava, si pregava insieme davanti a quella statuina, ignorando che il piede lieve della mamma era andato lì di notte per deporlo… Allora ignoravamo tutto della vita, anche il mistero della nascita, un evento che per noi cadeva dal cielo. La Madonna non appariva sorpresa, neanche San Giuseppe, e noi piccoli eravamo in un regno di favola bello che abbiamo perduto. Ci dimenticavamo dei doni e stavamo piuttosto a guardare quel bambino appena nato domandandoci se aveva freddo, ma la mamma ci diceva che aveva l’amore della Madre… Ecco, forse anche in tarda età chi mi scalda ancora nelle notti di solitudine è l’amore della mamma, che io amavo tanto e che credevo che, come Maria, non sarebbe mai morta.
Sì, si può morire d’amore per un uomo, ma quello che mi fece impazzire, forse, fu quella porta chiusa di mia madre dolcissima, che io credevo eterna, come tutti i figli. E mi sono resa conto, a un tratto, che non avevo mai ascoltato i suoi lamenti tanto ero giovane. Ma quanto si paga la giovinezza! Anch’io, come le mie figlie, quando andavo a casa sua le portavo via gli oggetti più preziosi perché… nella mia casa sarebbero stati bene, e una madre si fa sempre derubare. A lungo andare morì, senza chiedere mai niente, ma era così felice della nostra gioia che forse non morì veramente mai. L’abbiamo derubata, ma soprattutto – e sembra un eufemismo – avremmo voluto (che Dio mi perdoni) portarle via quegli occhi, così verdi, così dolci, così innamorati di noi. Sono passati decenni da quei Natali e ancora cerco l’odore dei mandarini o del bollito, che si mangiava solo quel giorno. Erano i nostri doni. Oggi invece si tende a saltare il Natale, si va direttamente all’arrivo dei Magi, ai doni, la nascita quasi non esiste più, forse perché le nostre donne non sanno essere madri. E i bambini, tra televisione e futili regali, sono i più grandi emarginati del nostro tempo: abbiamo rubato loro l’infanzia e la religiosità della vita.
Mi si chiede cosa vorrei trovare questa notte sotto il presepe: la mia Barbara, la mia Flavia, le mie figlie che mi furono tolte quando una maestra, assistente sociale, trovando che la casa non era ordinata me le portò via. Sono sempre stata una disordinata perenne, ma avevo quattro bambine felici alle quali suonavo le “nenie” di Natale. Andando in solaio ho trovato le mie vecchie famose poesie tutte imbrattate delle loro figurine: giocavano con le mie grandi poesie! Io non ho pianto su queste, ma su quelle figurine sì. Loro non sapevano cosa vuol dire genio, conoscevano solo due parole: mamma e bambino. Il mio presepe privato.

 

Il Buon Natale

A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
Alda Merini


Respuesta  Mensaje 6 de 9 en el tema 
De: sempreverde Enviado: 23/12/2012 14:17

Auguri a chi è senza lavoro

Auguri agli ammalati

Auguri a chi è triste

Auguri a chi ha tanti problemmi

Auguri a chi è da solo/a

Auguri a chi non ha la serenità

Auguri a chi ha una famiglia serena

Auguri a tutti

Per un Santo Natale

da Angelica


Respuesta  Mensaje 7 de 9 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 24/12/2012 10:48

 

 

                                                                                                                                                                                               

 

 

 

 

 
 

               

Natale è un flauto d'alba, un fervore di radici
 che in nome Tuo sprigionano acuti di ultrasuono.
Anche le stelle ascoltano, gli azzurrognoli soli
in eterno ubriachi di pura solitudine.
Perché questo Tu sei, piccolo Dio che nasci
e muori e poi rinasci sul cielo delle foglie:
una voce che smuove e turba anche il cristallo,
il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.
Invisibile aria: Tu impregni ciò che vive
e solo vive se di Te si impregna.
Tu sei d'ogni radice l'alto mistero in musica
che innerva il tralcio- lazzaro e lo spinge a fiorire.

 

M. Luisa Spaziani

 

     

 

        

             

 
                                                                                                                                                                                                                         
 

 


Respuesta  Mensaje 8 de 9 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 24/12/2012 18:46

Respuesta  Mensaje 9 de 9 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 29/12/2012 14:34
 


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