Nicoletta Strambelli in arte Patty Pravo era “Prava” fin dalla nascita. Figlia della buona borghesia veneziana, cresce in un ambiente colto e stimolante, dedicandosi allo studio del pianoforte e della danza classica. Dal soprano Toti Dal Monte al Cardinale Roncalli (futuro Papa Giovanni XXIII), fino ad arrivare ai due celebri talent-scout della musica “leggera” italiana degli anni Sessanta-Settanta-Ottanta, Gianni Boncompagni e Renzo Arbore, passando per Luigi Tenco, Peggy Guggenheim ed Ezra Pound: furono questi i primi spettatori di una giovanissima Nicoletta Strambelli. Fin da piccola, la Strambelli ha sempre inseguito nobili sentieri, studiando pianoforte con Mazzin Crovato, direzione d'orchestra con il Maestro Ettore Gracis, solfeggio e armonia con il Maestro Amendola, e trascorrendo gran parte della sua adolescenza con gli artisti della Biennale. Il suo destino era già scritto: quarant’anni dopo diventerà l’unica artista italiana, insieme a Pavarotti, ad aver venduto oltre cento milioni di dischi nel mondo.
La ragazza del Piper, la chanteuse romantica, la diva avanguardista, la dama orientale sono solo alcune delle facce di una personalità misteriosa e inafferrabile. La sua voce possente, disinibita, aliena, provocante, irraggiungibile ha stravolto ogni canone legato alla figura dell’interprete femminile in Italia, deviandola presso innovazioni concettuali ed esecutive distanti dall’immaginario dell’epoca. Una evoluzione canora ed estetica costante, capace di sedurre un popolo rinchiuso nella propria caverna di caroselli e censure religiose. Praticamente tutti i migliori cantautori italiani hanno scritto almeno un brano per lei. E le sue vibrazioni sull’orlo dell’equilibrismo senza rete continuano ad affascinare, così come un canzoniere ormai ultra-quarantennale che custodisce alcune delle interpretazioni più appassionanti della storia della musica pop italiana.