In un paio di casi, i «fannulloni» non si sono accontentati di fare quattro passi in zona o di passare nel gettonatissimo, a quanto pare, bar al di là della strada (persino il titolare conferma alle telecamere l’alta presenza di dipendenti dell’Usl in orario di lavoro), ma hanno preso la propria auto per recarsi vuoi in sartoria, vuoi in banca, vuoi in un negozio di climatizzatori. In un caso c’è anche la «premeditazione »: una dipendente lascia l’auto in sosta irregolare con le quattro frecce, entra velocemente, timbra altrettanto rapidamente e se ne va. Dopo averli scoperti, Staffelli attende gli assenteisti al varco al loro ritorno. La maggior parte fa finta di niente o nega di lavorare per l’Usl. C’è, però, un medico che accetta di parlare. Con una sottile perfidia, l’intervista inizia su toni generici: «C’è lavoro a Verona? O c’è il problema della disoccupazione?». «Chi ce l’ha se lo tiene stretto» risponde il medico. Staffelli gli chiede se ha impegni lavorativi e l’intervistato risponde di essere libero. Poi però è costretto a fare il giro dell’isolato e ad entrare dalla porta secondaria per non essere preso in castagna mentre rientra al lavoro. In tutti i casi, il cartellino viene timbrato nell’ingresso di via Valverde, davanti alla guardiola del portinaio. Non è dato sapere, però, se quest’ultimo fosse presente o meno durante «i misfatti».
Il servizio si conclude con un’intervista proprio alla direttrice generale Bonavina, che però non ha ancora visto le immagini: «Altro che assenteismo: a quanto mi raccontate si tratta di delinquenza vera e propria» dichiara all’inviato del tg di Antonio Ricci. Quindi chiede la registrazione: «Mi sento responsabile, vedrò di intervenire», promette. Del resto, nei giorni scorsi aveva dichiarato che «per quanti lavorano qui ci sono regole da rispettare». E nemmeno un’uscita «mordi e fuggi», in orario di lavoro è permessa «senza compilare i dovuti registri». Poi uno spiraglio: «Forse i supposti assenteisti si stavano recando in qualche altra sede del territorio». Dalle immagini, tuttavia, non sembra proprio.
..... e questo di Verona è solo un esempio.... a Roma non ne parliamo, e poi in tutt'Italia, come hanno mostrato tanti altri servizi simili!