QUESTO INDIVIDUO NON HA NESSUN PUDORE, SI SENTE IMPUNITO, CI VUOLE UN BEL CORAGGIO A DARE LA CONSULENZA; PER LA SVENDITA DELL`ITALIA, ALLA GOLDMAN SACHS!
La vi
cenda di Golman Sachs che, selezionata dal Tesoro per la valutazione delle partecipazioni statali in Fintecna, Sace e Simest in vista della cessione alla Cdp, ha ridotto del 92% i bond italiani che aveva in portafoglio, portandoli a quota 191 milioni di dollari (155,2 milioni di euro) dai precedenti 2,51 miliardi di dollari (2,04 miliardi di euro) di fine marzo, lascia davvero di stucco soprattutto perché è capitata al governo Monti, un esecutivo che di mercati, di finanza e dei suoi meccanismi dovrebbe saperne ben più del precedente: trovare una boutique finanziaria internazionale che poteva fare un lavoro di advisory senza essere in un conflitto di interessi perché esposta sul nostro mercato obbligazionario, non sarebbe stato così complicato. Anzi. Invece ci si è andati a esporre a uno scivolone che era assolutamente evitabile. In una vicenda che finisce con l'esporre una mancanza di criteri prudenziali nell'affidare un mandato simile a una banca come Goldman Sachs. Come dicono i marinai, «se vai per quei mari, peschi quei pesci» ma in un momento così delicato per le casse pubbliche e la tenuta del Paese, colpisce la facilità con cui ci si esposti al rischio di avere un advisor che manda agli investitori un tale segnale di sfiducia nei confronti del Paese.
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