Giorgio finì per sedersi su una panchina..
aveva fatto a piedi il parco
qualcuno correva in tuta e lo salutò
con un cenno delle dita
una bambino si ostinava a leccare
un gelato che gli sfuggiva da tutte
le parti e gli porse un fazzoletto
dei ragazzi lanciarono il pallone
in strada e lui la raccolse con il destro
fintò.. e la lanciò lunga dove un moretto
la stoppò e con un colpo secco spiazzò
il portiere ..
" giochi con noi "...
no.. no... ma che voglia di rispondergli si... siiiiiiiiiiiiiiii
corse.. giorgio corse... giorgio saltò la panchina
e si avventurò fra gli alberi
aveva un volo di rondini nel cuore..
solo il tempo di capire che quel profumo l'aveva stordito..
ed il garrire lo sollevava da terra..
solo il tempo per comprendere che era troppo per lui
ed l'azzurro già gli prendeva le mani
solo il tempo per rendersi che ogni suo sentire si perdeva
in lei come quelle piume cercavano la sera
e già sentiva che era dolce piegarsi a quel vento
che lo lasciava a piedi nudi...
a piedi nudi... raggomitato su sè stesso
sentiva l'erba sul viso e l'imbrunire aprirsi
varchi nuovi negli occhi..
pensò al suo seno...e non sapeva se era la corsa
o quella primavera ad accelleragli il cuore
poteva solo sfiorarlo... con il dorso delle dita
ripercorrerne i conforni.. sentire il profilo
delle colline giocare con l'aurora
sentire il giorno battere del suo stesso suono..
si può amare l'aurora.... si.. disse... profondamente siiiii
no ...non l'avrebbe raggiunto con le labbra
avide non avrebbero mai conosciuto quei colori
teneri che aprivano il giorno con le mani....
l'avrebbe guardato.. infinitamente guardato...
voleva che gli occhi di lei comprendessero
che il cuore stava varcando giardini sconosciuti
ed il primo profumo non poteva chiudere
l'esplodere di aprile oltre l'aiuola....
immaginò le dolci corolle diventare fiore....
fiore per lui...
e pensò che indugiando quel profumo sarebbe
stato più dei petali.... di più... di più..
un brividò l'attraversò...e chiuse gli occhi......
sentì un calcio dal cellulare che squillava... Elena......
la donna del suo migliore amico.. s'infranse con un calcio
contro un castagno che rideva..... " come il suo nome.... - pensò
... con le scarpe penzoloni e piedi nudi... si avviò alla macchina
con la voglia di tornare indietro... e lo soccorse la Melisanda
di neruda.. perchè sbandava senza più capire....