"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."
Albert Einstein
Da un po' di tempo nel web viaggia questa considerazione di Einstein, e persino il mio amministratore condominiale l'ha scritta in calce alla convocazione dell'assemblea, per addolcire le amare pillole :-( (non lo facevo così poetico!)
Ma io in verità sono d'accordo solo in piccola parte. Intanto Einstein era un genio, per cui sicuramente avvantaggiato nell'inventiva e nella creatività, cosa che non è invece da tutti, e se fosse solo la pigrizia a fare in modo che non si trovino vie d'uscita, credo che saremmo a cavallo, perchè di gente volonterosa, per carattere o per necessità, ce n'è parecchia...
La crisi purtroppo la si subisce.... è vero che vi è qualche mente molto sveglia, come il gruppo che si è inventato le borse fatte con vecchi teloni di camion, o il tipo che costruisce sedie e mobiletti usando bidoni di latta vuoti, ed entrambi con molto successo a quanto pare, ma è anche vero che intanto serve avere una manualità, un luogo adeguato al lavoro, un bagget per iniziare qualsiasi impresa, e.... molta fortuna! (anche questo non è da tutti....)
Poi le sfide: chi ha problemi a sbarcare il lunario, a pagare il mutuo, a crescere i figli, non ha questa grande voglia di sfide.... ha solo il desiderio di una vita tranquilla con quel minimo di benessere che concede il posto di lavoro, cioè la sicurezza.
E poi, se ognuno di noi diventasse improvvisamente inventore, o artista, o imprenditore, non vi sarebbe mercato sufficiente per tutti, per cui si ripiomberebbe nella crisi: ergo, essere geniali non può che essere prerogativa di pochi, mentre diversa è la faccenda dove, per sopravvivere, si è disposti ad accettare anche lavori molto lontani dal proprio orientamento di studio o di esperienza... e sempre che si trovino queste alternative!
Definire quindi la crisi una benedizione è cosa ardua, sia per le persone, e lo sa bene chi arriva persino al suicidio, e sia per le nazioni.... se penso alla nostra politica vedo ahimè ben poca immaginazione costruttiva, e in quanto alle "grandi strategie", see, quella di tenersi poltrone e privilegi..... caro Albert!
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