tratto da; Spalanca il cuore a Gesù e proclama il Vangelo di Salvatore Martinez
E' davvero giunto il momento di impiegare tutte le nostra forze per la "nuova" evangelizzazione. Nessun credente, nessuna istituzione può sottrarsi a questo dovere a questa evidenza.
E non si deve considerare l'evangelizzazione come un abuso, come un'intromissione. Il termine "evangelizzazione", spesso anche nella stessa Chiesa, viene messo in discussione. Molti pensano che la missione evangelizzatrice contrasti con tolleranza, con rispetto delle convinzioni altrui. Si scomodano, dunque, parole come "proselitismo" "invadenza" "rispetto della laicità". Attenzione a questa trappola mortale per la " nuova evangelizzazione": mancare di rispetto a Dio spegnendo la proclamazione del Vangelo della salvezza sulle proprie labbra, per paura di essere giudicati, riconosciuti cristiani. O è missionaria, o non è la Chiesa di Gesù Cristo. O evangelizza o muore in se stessa e vive di "miti" estranei all'uomo.
Benedetto XVI ci ha spronato a superare ogni possibile equivoco e resistenza:
" Tutti gli uomini hanno il diritto di conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo; e a ciò corrisponde il dovere dei cristiani, di tutti i cristiani - sacerdoti, religiosi e laici -, di annunciare la Buona Notizia (Omelia Messa conclusiva Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, 28 ottobre 2012)