da nuovasocietà.it
Tra gli iscritti nel registro degli indagati, che oggi hanno visto perquisire le loro abitazioni dalla Digos di Torino per i fatti avvenuti nella notte tra l’1 e il 2 agosto c’è anche Marco Bruno.
Il giovane accusato di aver dato l’assalto a un tir sull’autostrada Torino-Bardonecchia non è un volto sconosciuto. Infatti è il ragazzo barbuto che apostrofò con il nomignolo di “pecorella” un carabiniere dei reparti mobili in assetto antisommossa.
Secondo i pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo lui avrebbe partecipato al presunto danneggiamento del tir, peccato che poche ore dopo la perquisizione sia saltato fuori la matrice di un biglietto di imbarco che mostrerebbe che Marco Bruno non poteva trovarsi in Val di Susa visto che era in Sicilia, infatti il biglietto è datato 31 luglio 2013 ore 21, partenza da Genova direzione Palermo, nave Fantastic, numero di poltrona C08, compagnia di imbarco Grandi Navi Veloci.
Il tagliando è stato pubblicato in tempi record da SpintaDalBass tramite Twitter. Secondo invece l’accusa, Marco Bruno sarebbe stato riconosciuto durante un incidente probatorio dallo stesso autista aggredito, a cui era stato refertato lo stato di shock, anche se l’”alibi”, come si dice in questi casi, dell’indagato parrebbe reggere.
Ora da cronisti ci poniamo la domanda: come può essere stato individuato e identificato quel giorno e il cui nominativo in un secondo tempo è stato trasmesso ai magistrati se il Bruno era appena giunto in terra siciliana? Può essere che l’autista olandese nei riconoscimenti non sia stato poi così attendibile.