Cera una volta il giardiniere del re. Era un alba serena e piena di sole, ed egli passeggiava
nel giardino tutto felice e contento in mezzo ai fiori, fiero del suo operato.
All’improvviso però, vide una spaventosa nera figura pararsi davanti ai suoi occhi.
Al solo e semplice sguardo di quella presenza, un brivido scese lungo la schiena, e il suo volto
diventò pallidissimo. Dietro agli alberi egli, era sicuro, di aver visto avanzare la Morte.
Sul suo viso minaccioso era impressa una smorfia strana.
Inoltre lo fissava dritto negli occhi senza pudore o ritegno.
Allora il giardiniere, spaventato corse dal re : “Ti prego, dammi un cavallo, voglio fuggire più
lontano possibile, tornerò appena posso”.
Il re lo accontentò senza fare troppe domande. Il giardiniere saltò subito in groppa ad un cavallo
correndo via, cavalcando senza sosta fino a tarda sera .
Finalmente, esausto, decide di fermarsi a Bassora. Ormai pensava di essere al sicuro.
Si riposava dunque, tranquillo, convinto a questo punto, di essere lontano dal luogo
dell’incontro che tanto lo aveva spaventato .
Si sentiva calmo e si rilassava con piacere, comunque guardandosi sempre intorno,
guardingo e sospettoso, per avere la conferma che tutto fosse a posto.
Ecco però che all’improvviso, in mezzo alla folla, riapparve la tanto temuta Signora.
C’era tanta gente intorno a lui, ma Lei non aveva occhi che per lui soltanto.
Il giardiniere insospettito ed in preda alla paura, a quel punto, tuttavia, trovò il coraggio di
chiederle:
“Perché questa mattina, e ancora adesso mi stai guardando così minacciosa?”.
Allora la Morte gli risponde: “ Sai, semplice curiosità, ero solo stupita di vederti a Bagdad.
Sapevo di doverti prendere con me questa sera a Bassora, e mi chiedevo come avresti
fatto ad arrivare puntuale al nostro incontro, visto che era così lontano
da dove ti avrei dovuto prendere per portarti via.”