Per me il presente è l'eternità e l'eternità è sempre in movimento, scorre, si dissolve. Questo attimo è vita. E quando passa, muore. Ma non si può ricominciare a ogni nuovo attimo, ci si deve basare su quelli già morti. È un po' come le sabbie mobili... senza scampo fin dall'inizio. Un racconto, un quadro possono far rivivere un poco la sensazione, ma mai abbastanza, mai abbastanza. Niente è reale, eccetto il presente, e io mi sento già soffocare sotto il peso dei secoli. Un centinaio di anni fa una ragazza ha vissuto come vivo io. Poi è morta. Io sono il presente, ma so che anch'io me ne andrò. L'istante sublime, la fiamma che consuma arriva e subito scompare: sabbie mobili, sempre. E io non voglio morire.
Scegliere una porta significa non aprirne altre. Un piacere presuppone che molti piaceri non verranno vissuti, così come ogni tristezza dispensa da tante tristezze. L’amante che porti a letto è uno tra tutti quelli possibili.
La parola per cui opti impedisce l’uso di un numero indefinito di parole. Visiti un luogo perchè altri luoghi restino ad aspettarti. Solo il giorno che sorge per la tua morte è un giorno qualsiasi, una casualità.
Abilio Estévez
La Vita è una porta chiusa
La VITA è una porta chiusa, passa solo chi bussa, ma per chi ha le mani e non le usa, quella porta resterà chiusa; ***
La Vita è una porta chiusa, c’è chi osa con la prosa per portar luce ad una vita ombrosa;
***
C’è chi ne abusa …pur di vederla un giorno schiusa;
***
C’è chi la sua avvenenza usa e spesso ne esce contusa;
***
Ma c’è anche a chi non importa se è chiusa o schiusa quella porta.
***
La Vita è una porta chiusa, ed ognuno a suo modo la usa.
Dove ci troveremo l’estate prossima? Domanda che sempre affiora in autunno quando con l’auto attraversiamo la pianura del nord, a mezzogiorno, e ognuno pensa a una felicità, solo, senza dir nulla. Settembre, vastità del giorno, muri frondosi, la luce marina e i rapidi venti e sempre pensi i baci sono durevoli, sempre pensi – che cosa pensi? Ancora una volta l’hai scampata, quest’estate.
Per me il presente è l'eternità e l'eternità è sempre in movimento, scorre, si dissolve. Questo attimo è vita. E quando passa, muore. Ma non si può ricominciare a ogni nuovo attimo, ci si deve basare su quelli già morti. È un po' come le sabbie mobili... senza scampo fin dall'inizio. Un racconto, un quadro possono far rivivere un poco la sensazione, ma mai abbastanza, mai abbastanza. Niente è reale, eccetto il presente, e io mi sento già soffocare sotto il peso dei secoli. Un centinaio di anni fa una ragazza ha vissuto come vivo io. Poi è morta. Io sono il presente, ma so che anch'io me ne andrò. L'istante sublime, la fiamma che consuma arriva e subito scompare: sabbie mobili, sempre. E io non voglio morire.
Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future. [...]. Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L'uomo vive ogni cosa subito, per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza avere mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa? Per questo la vita somiglia sempre ad uno schizzo. Ma nemmeno "schizzo" è la parola giusta, perché uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro, mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro.
Milan Kundera da "L'insostenibile leggerezza dell'essere"
La pazienza è la cieca resistenza al vuoto, al male. Come un carcerato la oppongo ai giorni, questo pettine duro. Correvo sempre invano nel tempo irresponsabile. Bel pesce d’oro che nel buio acquario sfrecci di colpo dopo gli anni inerti. Mi basterebbe questa meraviglia, ma alle labbra e alle mani non basta.
Ti rendi conto di quanto ci rinchiudiamo fuori dalla vita, per comodità e per abitudine e per semplice mancanza di occasioni? Di come ci barrichiamo in un angolo, e ci sembra anche di stare bene? Con i cuscini e le poltrone comode e il whisky di malto e i sonniferi per non pensarci? E fuori intanto c'è la vita, e al più ci accontentiamo di immaginarcela, o di guardarla filtrata e imitata in un film o in un libro ogni tanto? La sfioriamo solo, e il tempo passa via mentre noi siamo lì barricati nei nostri soggiorni arredati con tanta cura.