IL DOLCE AUTUNNO NEI RICORDI DI ADA NEGRI
"Fammi uguale, Signore, a quelle foglie moribonde, che vedo oggi nel sole tremar dell'olmo sul più alto ramo.
Tremano, sì, ma non di pena; è tanto limpido il sole, e dolce il distaccarsi dal ramo, per congiungersi alla terra.
S'accendono alla luce ultima, cuori pronti all'offerta; e l'agonia, per esse, ha la clemenza di una mite aurora.
Fa ch'io mi stacchi dal più alto ramo di mia vita, così, senza lamento, penetrata di Te come del sole."
È autunno.
Quante foglie vediamo come Ada, staccarsi dal ramo, volteggiare di fronte al sole e ballare la loro ultima danza.
Ma non è una danza triste e non armonica per la paura: il tramonto appare per loro l’aurora.
Ada osserva e prega il Signore di lasciare così l’albero della sua vita, senza agonia, grazie all’esistenza certa di un Dio di pace.
Pioggia d'autunno
"Stanotte udii, fra veglia e sonno, un canto lieve, sommesso, e pur vasto siccome il vasto mondo; e mi parea nel sogno di navigare in barca senza remi su grigio mare, dentro un vel di pioggia.
Era la pioggia, sì; ma sovra un mare di fronde mormoranti di felice ristoro nelle tenebre: la prima pioggia d'autunno, dopo un'arsa estate tutta febbre di sole; ed or s'ostina nell'alba smorta, ed ogni albero piange che la riceve.
Ma quel pianto è riso, profondo, inestinguibile: di donna che troppo attese, ed or non sa se gioia o dolore è l'amplesso che l'avvolge.
Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia che s'imbeve di te sin nelle fibre che l'uniscono al ramo, e il ramo al tronco, e il tronco al suolo; e tu dentro le vene passi, e ti spandi, e sì gran sete plachi.
So che annunci l'inverno: che fra breve quella foglia cadrà, fatta colore della ruggine, e al fango andrà commista; ma le radici nutrirà del tronco per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia, abbandonarmi al tuo scrosciare, certa che non morrò, che non morrò, che solo muterò volto sin che avrà la terra le sue stagioni, e un albero avrà fronde."
La rosa bianca , sola in una coppa di vetro, nel silenzio si disfoglia e non sa di morire e ch'io la guardo morire.
Un dopo l'altro si distaccano i petali; ma intatti: immacolati: un presso l'altro con un tocco lieve posano, e stanno: attenti, se un prodigio li risollevi o li ridoni, ancora vivi, candidi ancora, al gambo spoglio.
Tal mi sento cadere sul cuore i giorni del mio tempo fugace: intatti; e il cuore vorrebbe, ma non può, comporli in una rosa novella, su più alto stelo .
Vieni ai campi con me!… bagna nel verde La rugiada i miei sandali di seta.
Della campagna che il mattin rinverdì Vò coglier tutti fior…
Vieni con me nei boschi, o mio poeta, ma non dormir dì’amor!…
una rondine traversa il ciel di rosa, l’umide foglie sembran diamanti: brillan gli insetti nell’erba mucosa, ringiovanisce il pian: guarda che luce, che festa,che incanti…
Dio non esiste invan!…
…Non parlarmi d’amor.-
Di quei folgori L’anima nostra è un pallido riflesso.
Guarda che forza di divini ardori Circonfonde il suol, che amor possente e che possente amplesso della terra col sol!…
Tu dar non mi potrai quel bacio eterno._ …
Fatto di debolezza e gelosia, di fosche nubi e di rose d’inverno, di febbre e di timor dell’infinito innanzi all’armonia, di, che vale il tuo amor?…
Io voglio, io voglio i campi sterminati Ove fremono germi e sboccian fiori; come è snella puledra in mezzo ai prati io voglio, io voglio andar; dell’iride vogl’io tutti i colori, tutti i gorghi del mar!…
Strappar le fronde e calpestar gli steli, goder l’eccelsa libertà montana sul vergin picco che si lancia ai cieli batte felice il piè, e assopirmi nel sol,come sultana nelle braccia d’un re!…