Tre donne andarono
alla fontana per attingere acqua.
Presso la fontana,
su una panca di pietra,
sedeva un uomo anziano che
le osservava in silenzio
ed ascoltava i loro discorsi.
Le donne lodavano i rispettivi figli.
Mio figlio, diceva la prima
è così svelto e agile che nessuno
gli sta alla pari.
Mio figlio sosteneva la seconda
canta come un usignolo.
Non c'è nessuno al mondo che
possa vantare una voce
bella come la sua.
E tu che cosa dici di tuo figlio.
chiesero alla terza che rimaneva
in silenzio.
Non so che cosa dire di mio figlio,
rispose la donna è un bravo ragazzo,
come ce ne sono tanti,
non sa fare niente di speciale.
Quando le anfore furono piene,
le tre donne ripresero la via di casa.
Il vecchio le seguì per un
pezzo di strada.
Le anfore erano pesanti,
le braccia delle donne stentavano
a reggerle.
Ad un certo punto si fermarono
per far riposare le povere
schiene doloranti.
Vennero loro incontro tre giovani.
Il primo improvvisò uno spettacolo:
appoggiava le mani a terra
e faceva la ruota con le
mani per aria, poi inanellava un
salto mortale dopo l' altro.
Le donne lo guardavano estasiate.
Che giovane abile.
Il secondo giovane intonò una
canzone, aveva una voce
splendida che ricamava armonie
nell' aria come un usignolo.
Le donne lo ascoltavano con le
lacrime agli occhi:
è un angelo.
Il terzo giovane si diresse
verso la madre, prese la pesante
anfora e si mise a portarla,
camminando a fianco a lei.
Le donne si rivolsero al vecchio:
allora che cosa dici dei nostri figli?
Figli? esclamò meravigliato il vecchio
io ho visto un figlio solo!
Li riconoscerete dai loro frutti.
(Matteo 7,16)