La tradizione vuole che
nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni della sua scopa e sotto il peso di un sacco pieno di lecornie e giocattoli, per i bambini buoni ma anche di una buona dose di cenere e carbone per quelli che durante l’anno appena trascorso si sono comportati male, lei passi sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini vicino ai letti. I bambini la sera precedente preparano per lei in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.
Care amiche belle e brutte, sulle scope ci siam tutte! Dolci e doni ai più esigenti nelle calze autoreggenti... mentre invece ai cattivoni solo sacchi di carboni... Lasciate i doni sulla scia... baci,auguri e voliam via!
Hai preparato i piani di volo? Hai ottenuto i permessi? Hai lucidato la scopa? Scusa se ti rammento i tuoi doveri, ma passata una certa età si tende ad avere dei vuoti di memoria.
La Befana
Ora che ci penso, è parecchio tempo
che la Befana non mi porta regali.
Debbo dire di più: che non si fa addirittura viva.
Come mai? Che la cara vecchina sia morta? Mi spiacerebbe.
Non la conoscevo di persona, anzi non l'ho mai vista.
Ma ella è stata un tempo gentile con me.
Mi ha fatto spesso trovare dei cavallucci di legno,
non mi ha mai lesinato le trombe e una volta
mi portò un elmo con la coda.
Che sia morta non è improbabile.
Già quando le ero bambino, aveva un'età piuttosto avanzata.
Ma -ora che ci penso -la Befana è stata mai giovane?
Mia nonna ebbe qualche volta occasione di dirmi
che da bambilta riceveva anche
lei doni dalla «vecchia Befana.
Non disse mai dalla giovane Befana.
Né io ho mai sentito parlare dell'infanzia della Befana,
dei suoi primi anni di vita, dei suoi primi passi per il mondo.
Evidentemente, la Befana non deve avere avuto
una infanzia troppo allegra; per lei, la Befana non c'era...
Achille Campanile
Auguri a tutte le amiche
specie le più giovani e belle
che come statue antiche
si credon delle stelle.
Auguri amiche care
non cedete al rancore
ché come vere befane
ci fate batter il cuore
Anonimo
Anche quest’anno la Befana
Ruberà ogni festa
con la sua vecchia sottana
e il cappellaccio sulla testa
Cara vecchia quando parti
Butta dentro al tuo fagotto
La tristezza coi suoi sguardi
E le lacrime in un botto
Si perché, se non lo sai,
Sono tanti i poveracci
Che hanno solo tanti guai
Poco cibo e quattro stracci
Sono scalzi i loro piedi,
e chissà se hanno un tetto
si, però, quando li vedi,
volti il capo e tiri dritto
non ti chiedo, nella tua notte
di elargir chissà che cosa,
tu le scarpe le hai già rotte:
basta un futuro un po’più rosa
un sorriso ad un bambino
la speranza ai disperati
a chi ha fame un bel panino
tanta acqua agli assetati
forse è troppo, in verità,
proprio tanto sto chiedendo:
ma non è dura povertà
se aiutiamo sorridendo!
Nel frattempo, la mia calza,
che ho appeso sopra al cuore
puoi colmarla di speranza
per un domani assai migliore.
Anonimo
Per quest'anno la Befana
non è poi così lontana!
S'è bardata per benino
sta pensando ad un bambino
che di lei non ha timore
e l'aspetta qui, per ore.
La Befana è assai bruttina
non somiglia alla mammina
ma regala tanti doni
soprattutto ai bimbi buoni
e si merita un bacetto
da quel caro, dolce ometto!
Flory Brown
BUONA EPIFANIA
CHE
TUTTE LE FESTE PORTA VIA
Annamaria