È una delle più grandi storie d'amore di tutti i tempi. Lev Tolstoj la scrisse subito dopo Guerra e pace e punì severamente la sua Anna Karenina abbandonandola, alla fine del racconto, schiacciata dal treno sotto il quale aveva cercato la morte. Neppure una parola di compassione per la peccatrice. L'interpretazione che ne dà la miniserie Anna Karenina, in onda il 2 e il 3 dicembre su Rai 1, in prima serata, è più moderna, meno drammatica e soprattutto più corale, mentre alcuni comportamenti della società russa del tempo sono stati attualizzati per renderli più fruibili dalla vasta platea televisiva. Anche Anna Karenina è una donna più moderna. Lo spiega la sua interprete Vittoria Puccini: "la Karenina è una signora dell'alta società russa che si interroga su come sia possibile per lei essere felice, ma non riesce a trovare la strada e alla fine viene assalita dalla gelosia, dalla depressione e dai sensi di colpa che la portano verso il suo crudele destino".
Un destino annunciato che Tolstoj aveva già in mente dopo aver così ben portato verso la felicità le vite di Pierre Bezukov e di Natasa Rostova, i due protagonisti di Guerra e pace.
"Anna Karenina è probabilmente il romanzo più sfruttato da piccolo e grande schermo. Se ne contano decine di versioni, da quella del 1910, la prima in assoluto, a quella con Keira Knightley e Jude Law diretti da Joe Wright del 2012. Eppure non c'è ancora una versione che si imponga come la definitiva, a dimostrazione che il romanzo di Tolstoj è una vera miniera di emozioni tanto feconda quanto difficile da restituire in tutta la sua ricchezza".
Lo sceneggiatore Francesco Arlanch rivela: "Nel momento in cui ho iniziato a scrivere la sceneggiatura mi sono proposto di essere fedele il più possibile al romanzo consapevole che si tratta di un'opera incredibilmente contemporanea. È evidente infatti, che le pagine di Tolstoj sono più fresche vive e autentiche di larga parte delle serie televisive dei nostri tempi".
Per alleggerire la tragedia della protagonista, il racconto televisivo si dipana tra diverse coppie: Stiva e Dolly, Kitty e Levin, Anna e Vronskij e Anna e Karenin. Ognuna, attraverso i propri problemi, apporta un contributo e una riflessione profonda sul concetto di famiglia e di matrimonio, tratteggiando un affresco sulle varie sfaccettature dell'amore. Questi personaggi sono coprotagonisti con la Karenina del libro ma, nelle precedenti trasposizioni, sono stati trascurati se non addirittura dimenticati. Kitty, in particolare ha una grande importanza. Mentre Anna va incontro al suo tragico destino, Kitty, la giovanissima cognata, riesce, tra varie vicissitudini, a trovare il modo giusto per arrivare a una vita felice. Il tutto sullo sfondo di una Russia buia e imperiale di fine Ottocento.
Per la realizzazione del film in due puntate sono state impegnate duemila comparse, oltre cento cavalli e trenta carrozze. Le scene sono state girate in oltre cinquanta location scelte tra i più bei palazzi storici dell'aristocrazia. Sono stati realizzati e utilizzati 1200 costumi, ricostruiti completamente quattro vagoni di un treno e restaurate due locomotive d'epoca. Inoltre sono state utilizzate sette tonnellate di neve finta, fino a quando non è arrivata quella vera. Il cast artistico proviene da sei nazioni diverse. Le settimane di lavorazione sono state otto, in un inverno molto freddo, anche a 15 gradi sotto zero".
Il libro rimane il libro, però l'ho trovato un lavoro ben fatto e degno di essere visto, stasera la conclusione che non mi perderò!