LA RICOTTINA
C'era una volta una bambina molto povera che si chiamava Bettina.
Un giorno una signora le regalò una bella ricottina fresca per fare una crostata, ma Bettina pensò bene di andare
al mercato e di venderla per ricavarne del denaro.
Si mise la ricottina sulla testa e, a busto eretto, si avviò verso il mercato che era abbastanza lontano.
Lungo la strada meditava sul suo avvenire che, ora che aveva la ricottina, immaginava roseo.
Pensava: "Ecco, ora vado al mercato e vendo la ricottina. Con i soldi ricavati compro due pulcini: un gallettino e una pollastrella.
Li farò razzolare davanti a casa e, quando la pollastra sarà cresciuta e avrà fatto le uova, gliele farò covare. Così avrò una bella covata di pulcini!
Quando i pulcini saranno diventati galletti, li porterò al mercato e li venderò.
Con i soldi ricavati comprerò due agnellini, uno maschio e una femmina. Li farò pascolare lungo gli argini del fiume e,
quando saranno cresciuti, mi faranno altri agnellini e così, piano piano mi farò un piccolo gregge.
Poi lo porterò al mercato, lo venderò e comprerò due vitelli, maschio e femmina.
Anche loro cresceranno, faranno altri vitellini e io li venderò al mercato e, piano piano, metterò da parte un bel gruzzolo.
Allora comprerò un bel prato e mi farò costruire in mezzo una bella villetta e la gente, che ora mi disprezza,
quando passerà davanti al cancello e mi vedrà nel prato, farà una riverenza e dirà: 'Buon giorno, signora Bettina'!".
Bettina era così presa dal suo sogno ad occhi aperti che imitò la riverenza e la ricottina, che era sulla sua testa,
cadde pesantemente e si spiaccicò sul selciato.
Pianse Bettina, pianse amaramente calde lacrime sui suoi sogni infranti!