Credo che ci siano tanti modi
di vivere questi spazi....
come ci sono tanti modi per vivere...
per essere....
ho avuto sempre la fortuna di salire
quello scalino invisibile sopra il reale
da dove si vede molto più cielo
ma siamo sempre noi ad avere quella forza
nei talloni... ma è sempre l'altro piede a dover
avere muscoli più possenti per reggere quella salita
e non farci cadere
e cosi' c'è gente che rimane seduta sul proprio
lavoro.. o sulla politica... o sul proprio quotidiano
magari troverà tante monete per terra... ma
vivrà del respiro solo di quella polvere bassa
c'è altra gente che... non perde assolutmante il reale..
non lo sostituisce.... semplicemente le "monete"
li cerca allungando la mano su un sentiero che gli
altri non potranno mai vedere
a tredici anni scoprii la musica.. era un pomeriggio
come un altro.... e su un muretto uno più grande di me
solo soletto... direi beatamente con una chitarra
stava suonano " vendo casa"
un amore a prima vista.... lei ragazzina in quelle note
semplici... io ragazzo di terza media
conobbi le sue labbra... eppoi mi concesse
il suo infinito nella mia stanza... nelle sere d'estate..
sui pulman di scuola... in ogni magazzino di polvere
e di casse e di fili
a ventitrè anni anni l'altra sorella .. quella
delle parole mi strappò
dai libri di scienze delle costruzioni
ed a terra mi cavalcò fino a togliermi ogni respiro
Seiros.. George... Ventodimare... non ti sembra
di esagerare... con questi paragoni....
Da cosa lo dici scusa.... che.. ti fai il maestro
tutto si misura dall'emozioni che provi
e credimi... facendo il paragone...
ma anche pensando a quanto ti rimane di quella
pelle quando chiudi la porta... credimi
sono queste le parole... non altre
io ho provato tutto l'altro che dici
solo che l'uno ti rimane nel fremito della pelle
dei sensi... e credimi... non lo metto da parte
anzi...
ma l'altro ti arriva anche più su dei pantaloni
come l'amore in fondo..... non dirmi che non è così
che non ti sei fatto fregare mille volte
e mille volte hai sofferto .. .e mille volte hai visto
il tuo piatto trasformare quegli spaghetti in dimensioni
e colore
personalmente... io ricordo il mio piatto freddo
a napoli... gli amici coprivano la cena
ma io alle undici di sera... non volevo mangiare
senza avere niente nello stomaco... non avevo più fame
ahi ahi ahi... toccato duro la piede.. ? è che tu
quando parli abbracci tante più cose.. srotoli
la vita come fosse un foglio che non rimane sul tavolo
ma che mi so scansare quando vedi certi tacchetti
ma appunto... tutto è su un piano più alto
il famoso gradino sopra il selciato
che ti dicevo sopra
ma lasciami dei tre nomi il secondo
perchè il secondo.. George... ?
si... ti parlavo della terza sorella
o bimbo.. non dirmi che... ehm ehm.. pensi
anche la madre... ah ah..
non te la potevi tenere no ... eh
a cinquantatrè scopro il desiderio di creare
con le parole creare un mondo.. farlo vivere
nelle mani.... qualcosa che supera la poesia
perchè un componimento ha un inizio ed una fine
tu dici bello... ma... non vive.. è un soprammobile
penso alle mie poesie più belle... a volte le cerco
mi perdo in una parola... ma poi... il giro finisce
e se si pensasse a qualcosa che non finisce... ?
anni fa percorsi le vie della "mia" toscana
con un personaggio bellissimo Giulia...
ma anche il conte.... sua moglie... e G e o r g e..
con la sua chitarra... quella donna che gli aveva dato
l'amore e la sua dolce pazzia fra le viuzze di napoli
ma dimmi... possono rimanere li... in quelle vie
senza dare più niente ?
scusa... ma ... chi legge non ci capirà niente...
parli di donne .. di buon costume...di questo
han voglia.. se non l'hai capito già
e che gli dico... guardi non posso..
io quando amato ho amato dentro gli occhi suoi
magari anche fra le sue gambe
ma ho sempre pianto per la sua felicità...
franco