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Voltare le spalle all'orizzonte
Chiassose e allegre come fanciulle al primo ballo calde onde arricciano la chioma del mare di Gennaio, compongono note di un valzer senza fine, a scuotere la noia come il vento per le canne di palude. Tra coriandoli di luce un volo silenzioso volge all'orizzonte futuro di mete sconosciute e sulla ghiaia orme di passi incantati lasciano il segno di tangibile malinconia, tornando indietro come a voler dimenticare. |
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Cos'è la voce?
Come il violino ha le corde per la musica,
così la voce per il pensiero.
A volte è squillante,
rauca,
gracchiante,
soave o anche stonata,
dolce,
sensuale,
decisa,
ti conforta,
ti rimprovera,
o ti canta una melodia,
ti fa sognare,
la puoi odiare,
o amare,
ti fa piangere o sorridere.
La tua cos'è?
La tua è il suono d'un filo di seta
che ricuce un cuore spaccato |
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Eccoti
Ogni tanto appari, inatteso, prepotente, come un lampo insolito una sera d'estate quando il cielo è terso da ogni inquietudine.
Forse pioverà, pensa la mente indolente, sarà pioggia fugace che il vento porterà via. Calma dell'attesa, ma non piove a cancellare incertezze. Permane ancora il vuoto, non piove, non c'è alito di vento a muovere le foglie, ma solo il silenzio fa da riparo alla memoria.
Sei soltanto un lampo della mia illusione. |
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Ali spezzate
Spiavano i pensieri le tue fronde boriose sentinelle di confine montano, coglievano l'odore del salmastro e inviavano parole al vento. Barriera d'orizzonte da scoprire hai perso il tuo vigore e piangono le foglie su dai rami e petali bruciati da illusioni cadono come neve sporca a sotterrare ali spezzate. Ora sei un biancospino inutile che più non separa dal sogno il canto di un gabbiano.
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Primavera
Si lasciano condurre petali evanescenti, sospesi come coriandoli in un giorno di carnevale. Maschera della vita dietro ad una lacrima, allo sbocciar del sogno di un'altra primavera, sorride. |
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Io
Nata per non so cosa, rileggo il mio cammino. Il continuo cercare legami di pensieri su barche di carta bianca alla deriva di una rotta, le partenze senza arrivi per viaggi senza meta con treni su binari morti, voli di aquiloni vedo strapazzati dal vento interrompere la corsa. Fallimenti di percorso in uno spazio ristretto di un'anima troppo obesa per ingordigia di libertà. Io, fiore di campo in un vaso di orchidee.
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Trasformazione
Nel tempo infinito dove memoria si perde fluiscono le anime in attesa di crisalide nuova, utero universale dove nulla sarà per caso, dove noi saremo domani pronti ad altra veste. E' tormento della mente, è mistero della vita, è concetto inconcepibile l'andata senza ritorno e sarebbe inutile la morte restando solo polvere e un nome da ricordare. Non ci è data la sapienza se siamo cavie o missionari, ma io so già che un vecchio libro sarà ad aspettarmi in un'altra dimensione. È un appuntamento. |
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Prima che l'ultima alba
Ogni giorno quando l'albore abbaglia la mente e ogni notte le tenebre coprono rumori e fantasmi ballano sulla parete di cristallo, profumo di richiamo e voce muta illudono il silenzio. Neppure la musica fa da cornice all'irreale, resta solo il pensiero di una presenza vana che lascia orme trasparenti di mascherata incoerenza. Batte il pendolo le ore, gocce di tempo inutile. Prima che l'ultima alba cancelli il sole, voglio respirare. |
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La stanza
Cicche di sigarette spente avidamente consumate senza apprezzarne il sapore, giacciono come frutti secchi dimenticati in un paniere. Gli occhi alzati distratti seguono scia di fumo che cerca spazi liberi dalle persiane aperte e i pensieri van con essa con la voglia di respirare, ma tornano muti. È il caldo, penso, noia di giorni afosi, che la pelle rende umida come da fatica di un amplesso. No, è solo nostalgia di attimi ridenti morti nel passato che tornano alla mente. Ora gli occhi sono bassi malinconici asciutti come steli di fiori assetati, guardano senza vedere e aspettano che torni il buio. |
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Epilogo
Quel giorno lontano, fu complice al desiderio un canto, come il libro ai due amanti, ignari del futuro e sfidanti delle regole. Avvenire lacerato, poi diviso e gettato via, simile a veste sporca di un miserabile pierrot. E tu lo sai, ma un giorno, ormai privo di tutti i tempi, davanti al banco dei colpevoli in attesa di verdetto, sarò con te, e mi dovrai guardare, negli occhi, secchi cristalli di ghiaccio, visibili ormai sul volto della mia anima. Mi guarderai attraverso grate di nebbia, dove nessuno dei tuoi angeli ti prenderà per mano e il tuo sorriso, amaro di fiele, incollato sulla faccia di cartone, svanirà, mentre confessi a voce alta la verità del nostro temporale, così che scoprirai la tua stoltezza.da PensieriParole
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NUVOLE
Fuori corrono nuvole grigie in un cielo senza riflessi, come puledri nervosi allo steccato. Nella stanza c'è silenzio e staticità dell'essere, sguardo nel vuoto, nausea, poi, tiranna, disegna tracce la memoria. Piove, rompono il silenzio frange trasparenti, come lacrime di angeli insoddisfatti, ali bagnate non trovano riparo, volano senza sosta, ancora vive nell'illusione di trovare dove poggiarsi. Malevolo il vento che distrutto il nido, ha dispersa la fiducia, lasciando solo il ricordo di piume ancora calde.da PensieriParole
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Prima di passare oltre
Quel giorno, non ancora troppo lontano per non sentirne il peso, ero davvero te, mentre tuo figlio mi parlava. Mistero della mente, guardavo con i tuoi occhi il piatto, e assaporava il cibo la tua bocca, un brivido, per un attimo ero te, mi sentivo te, seduta al tuo posto vuoto. Reclamavi la tua sedia, o da dentro me volevi abbracciarmi l'anima? Profumavi di forza, profumavi di lealtà, di fierezza e il tuo sguardo mai era abbassato. Quel giorno, mamma, mi hai lasciato addosso il tuo profumo.
da PensieriParole |
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Caldo sulla pelle
Ancora brucia addosso il sole alto d'Ottobre, ipnotico e ingannevole, ha un calore che avvolge come stretta di amante, come tepore di carezza sulla pelle, e il mare, il mare, fluido compagno, è surrogato di un letto di passione. Lo scoglio mi tiene, preclude ogni pensiero, mi plasma, in simbiosi con i suoni, e i colori, e la voce dell'acqua e il caldo del suo corpo, fatto di roccia salmastra. Lo scoglio mi culla, mi parla, mi canta una nenia, fin tanto che gli occhi si concedono al sonno. E sogno di te, improbabile presenza.
da PensieriParole |
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Dove si fermano i sogni
Nascono amori intangibili nelle pagine di questo spazio, poi si sciolgono, come coltri di ghiaccio sotto il sole di primavera e nuovi germogli prendono il posto di steli consumati. Nascono amicizie che durano nel tempo, o svaniscono come lampi di un temporale estivo, ma resta sempre l'arcobaleno dove i sogni si fermano ad aspettare.
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Soltanto con te sparivano le stelle ed era l'alba.
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