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Il suono dell'incanto
Sussulto e delizia, Stupore allo scontro Nell'anima mia e del mio silenzio. Meraviglia in frantumi Come lapilli al suolo, Da cuoi s'aprono boccioli O volo di passero Che taglia il cielo scuro, Liberando il sole e creando il giorno. Arpa fatata nel vuoto, Uragano nel querceto Petardo in città che dorme Sento il sapore dell'anima tua Voce senza presenza! Di quale rosso è la sfumatura Delle labbra che ti emettono? Ti sento e non vedo La modernità ha ideato Un indiscreto incanto. Tu sei corpo al mio intelletto E non massa al mio occhio, Sospiro senza vento, Luce senza bagliore E suono che giunge al cuore, Al mio allettato orecchio E non al mio sconfortato sguardo.
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Stretta a te
Tienimi cosi, Che si son fermate le nuvole in cielo, Che i sospiri son diventati esuli Sul petto tuo. Tienimi cosi Che Il mondo sì e arrestato, Che il mare Ha smesso di ondeggiare E la brezza, Ha smesso il suo moto. Tienimi cosi, Che non esiste più lo spazio Che il tempo è solo un ricordo Che senza di te ho vissuto appena Gli ultimi giorni della mia vita. Ora potrei morire Semmai la morte esista Forse essa è solo, Un vivere in tua assenza; Una non vita, Acre e colma d'amarezza E se non vita sarà Non m'importa, Perché tu mi hai tenuto Dolcemente così, A te stretta!
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Hai bisogno solo di me
Lascia che i tuoi miraggi si avverino, Lascia ce le mie mani ti sfiorino. Non hai ricordi di quel che è stato Perché navighi in acque scure E se ce li hai, li scompigli ancora Perché vuoi sempre vagare. Lascia che la tua vela si allarghi Ed io enfatizzi su di essa il mio respiro, Abbandonati al volere dell'amore E che sia lungo, Poiché non siamo più bambini. E ti so tra quelle acque stanotte, Ti so in un altro mare Come devo stare? Io sto male! Tu dici di non temere, Io pavento tu possa affondare. Se la tua cupida bocca Bevesse altra acqua, Se il tuo corpo accaldato Si saziasse d'altra linfa? Smettila di viaggiare, Stai con me, cedi solo a me Il tuo cuore sfregiato E la tua virilità ormai navigata, Che la notte non mi farà paura. Illuminerò io le tue serate, Sarò io l'oceano che hai sempre voluto, Il faro più splendente, La stella maestra, L'ancora più sicura, La sabbia più calda. Fermati e rimani, Rammenterai appena le tue viaggiate. Non hai capito ancora Che hai bisogno della terra Ed io qui ferma ti aspetto ancora!
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A te che amo tacendo
Ti amo perché sai piangere, Dentro e fuori di te, Perché sei un sogno Che non muore all'alba E un pensiero che non si scalda Solo a meridione. Sei un inquieto sospiro Al rosso del crepuscolo, E una frenesia audace nell'oscurità, Prima che giunga il sonno. Ti amo perché sai sorridere, Eclissato nel silenzio Dei tuoi giorni. Tu sei potente e sei tenue, Solitario nell'eremo Che attorno a te hai costruito E la mia presenza verso te, È silente e assidua Come un'ombra che non chiede e ama. Me ne sto ad adorarti, Mentre la notte si consuma Sul tuo volto, Che non vedo ma sfioro, Con un bacio e una preghiera.
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Ciò che sento
Se solo sapessi di cosa si nutre la mia pena, che si accresce dentro, con infinito male, arriverei forse a mitigare l'amarezza, procurando cura all'anima che singhiozza. Corre il mio corpo, e la mente è vuota, evado tra il vento che tumultua tra i capelli. Gli occhi che bruciano e gli urli alla gola, dimmi cos'è che mi divora?
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L'amante
Disperato il tuo impulso, divora il tuo silenzio. Tenace e perverso, non ha tempo, solo capriccio, senza colpa nell'atto a tuo contrario, al mio cospetto, giustiziere e martire, allo stesso tempo, tu, passione e sentimento, fugace, meschina canaglia, che ardi in fiamme dell'inferno, che innalzi e alimenti, erotismo e appagamento, inquietudini abissali senza intento, che non spirano come i giorni, in pochi istanti.
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Notte senza te
Stilla d'amore e rassegnazione Affonda tra tessuto e piume Tutto finisce e muore la sera, E come il sole piange il giorno, Affogando al crepuscolo nel mare, Così in un cuscino affondano le lacrime, Che stanotte gemono d'amore.
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Bambola
Abbigliata di pizzi e merletti, Nel tuo splendore di porcellana Coltivi disprezzo e nutri invidia... Gradiresti forse esser vera? Silente e immobile mi scruti Non posso non adorare il tuo sguardo Impenetrabile, cieca magnificenza... Nella tua chioma, cestino di grano, come bambina io mi perdo; mi tendi le mani attraente, non posso negarti un abbraccio Tu... cosi splendida e malinconica, artica come neve tra le mie mani non hai ne pianto ne sorriso... Ti ammiro contemplo e penso... Tu cosi bella, come puoi non aver un anima? Come puoi fare innamorare, se amore non puoi dare?
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