E' notte fonda, la libellula gira a pelo dell'acqua del fiume; fa lo slalom tra le stelle che, vanitosamente,
si specchiano nell'acqua tiepida di fine aprile.
Lo spicchio di luna che resta solitario in un angolo del fiume, è l'unico amico della libellula che come
ogni notte cerca un nido dove riposare ma non c'è riposo per chi ha deciso di viaggiare il mondo alla
ricerca di un pezzo di felicità per nutrirsi del suo nettare.
I pensieri le affollano la mente scivolando di ramo in ramo, tra le increspature dell'acqua laddove in
curva si intreccia all'edera che pende giù dagli argini. Sa bene che da qualche parte c'è qualcuno che
la desidera, la attende e questo pensiero le fa sentire che un nido, seppur misterioso e sconosciuto è
li ad attenderla.
C'è qualcuno che al tramonto di ogni sera, guardando il sole spegnersi nel fiume, desiderebbe accarezzare
le sue ali di seta che alla luce del crepuscolo, riflettono i colori dell'arcobaleno.
L'idea di una casa, di una carezza la fa volare ancora più lontano con più sicurezza e decisione perchè
l'amore è l'unica forza sulla terra che ci permette di andare avanti anche quando le ali sono stanche,
anche quando sopraggiunge la tempesta e niente è più certezza ma tutto è confuso.
Che cosa è un essere vivente senza l'amore? E cos'è l'amore se nella sua silenziosa presenza non si fa
percepire come un nido che accoglie?
Tuttavia fermarsi in un nido e addormentarsi tra i suoi tepori annienta la forza delle ali e impedisce loro
di volare alto e lontano.
La libertà ha un prezzo altissimo e include anche la rinuncia di un caldo nido dove riposare nelle fredde
tempeste della vita...