Ci sono canzoni che non vorrebbero
mai nascere
sembra che le note vogliano
tenerle nel loro pentagramma segreto
un bicchiere d'acqua sul pianoforte
la luce forte alla finestra
e in quel silenzio
l'anima e i tasti bianchi e neri
sono gabbiani dietro la porta chiusa
Ieri ho ritrovato le tue iniziali nel mio cuore
le dita passeggiano sulle note e la stanza
lascia piano piano la penombra senza farsi sentire
chi viene a prenderti
chi segue ogni tuo passo
chi telefona
una mano piatta sulla fronte
per scansare quella luce
chi copre le tue spalle
chi ti accarezza stanco
fanno male le ginocchia
devo stirarmi un pò
chi grida il nome tuo
via la giacca buttata su una sedia
sta scivolando e un destro buono
la "posa" sul divano
Tu come stai
tu come stai
chi ti guarda negli occhi dimmi
chi in una sera d'estate
guarda la tua gonna d'estate ripiegata sul letto
e con un fremito d'estate di inverno di primavera
guarda le tue cosce nude e trema
chi beve le tue labbra
quei silenzi dolci d'occhi ripiegati sul cuscino
chi scende dalla tua nave
sapendo che sarà sempre fresco di mattino il tuo molo
Una nota scende dal pianoforte
e ti calpesta il dito piccolo del piede
chi dimmi sull'autostrada un sorriso
prende il sole sul vetro
ti schiaccia l'altro
chi fa balenare i pomeriggi
e mentre corri con la borsetta sulla spalla
sente il tuo profumo prima che
ti arrivi in pieno viso
il tuo profumo...il tuo profumo
che da una boccetta gocciola
sui giorni di chi ti vive
e fa sognare.. anche quella nota
ferma sul tuo piede