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Le parole di franco: Un puntino nella neve
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Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: Gabbiano  (Mensaje original) Enviado: 25/09/2017 15:35
Vitebsk 15 dicembre 2016

Le neve si stendeva con un respiro solo
da Minsk dove eravamo atterrati il giorno prima
fino al confine russo

La nostra meraviglia si stendeva in quel manto
bianco che brillava al sole
l'ultimo giorno che ci salutò prima 
di ricomparire in italia

" C'è una temperatura particolare
alla quale la neve brilla come cristallo
ora non possiamo fermare
ma un giorno io farò vedere

la guida.... quella che poi diventò
la mia splendida compagna di viaggio
eppoi amica.. eppoi quella che da lontano
ogni tanto chiama anche con un "privet"

il giorno prima era apparsa burbera
" stanotte è caduta un pò neve
ma non è problema... "
.... fin dall'aereo vedevamo solo un manto
bianco, che nella sera non incoraggiava davvero

Al tramonto arrivammo a Vitebesk... all'istituto
prima ci eravamo fermati ad un supermercato
per comprare quello che serviva per la cena
che gli offrivamo come da prassi fare

" non preoccupare... scelgo io ... 
dobbiamo comprare il giusto senza niente più "

dall'istituto il cuore della piccola credo
non ce la fece più e spalancò il portone
mentre era tutto sera.....

La cena non era un primo od un secondo
ma tanti piatti, tante insalate, salami
che dei nostri non avevano nemmeno la s
tagliati insieme a tane salse
frittelle con una specie di yogurt sopra
e i piatti si riempivano di tante cose 

Alla fine della cena il marito della direttrice
un italiano mancato tirò fuori una vecchia fisarmonica
ed accenno' alcune canzoni italiane

al bano e toto cutugno su tutti

ma quando accennò alle canzoni napoletane
lo raggiunsi io e le sue gote rosse si infiammarono

ma quando gli presi la mano e gli feci cenno " piano
" Catarì.. catarì.. pecchè me dici ste parole amare
lui senza saperla fu travolto da quella bellezza
che già sentiva.. quasi esistente nella sua anima.. "

prese la seconda e la terza bottiglia di vino

nella steppa russa... un puntino nelle neve acceso 
e noi due quasi pazzi di musica e di vino ...






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Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: Gabbiano Enviado: 26/09/2017 12:14
Rigirando la cartolina, scrivendoci agli angoli

la prima cosa che mi viene in mente è l'immagine della steppa innevata

Non siamo sotto le alpi dove ogni posto è tipico, ha le sue pietre
il suo versante dietro il ruscelletto e magari la casina

la steppa e una distesa dove ogni cosa si scioglie in una prospettiva
che l'annulla.... ma questo annullamento produce una sensazione
diversa.... tu non ti annulli ma comprendi di essere un pugno di neve fra tante neve

ed allora immaginare un istituto illuminato nella sera pacata di blu
fra la terra ed il cielo
in un sorta di accettazione di questo infinito a cui fai parte per un ritaglio
di tempo, dove le luci sono puntini lontani... e il calore fra i vetri
diventa quasi un battito nel silenzio della notte..

non l'avevo mai provato....

ho visitato sempre solo luoghi "finiti".. bellissimi ma tipici
dove sei....? laggiù in quella distesa fra quei due abeti che mettono
due punti al vento e al tempo infinito

la seconda immagine.. colorata.... sono tutti quei piatti di insalate
a mille tinte, dove la carota sposa il cetriolo, altre verdure rosse
trovano una salsina violetta, dove l'affettato vede vicine creme
di verdure,  frittelle di vario gusto ricevono penne e yogurt
per dargli un sapore nuovo

la terza immagine l'allegria nata per la vibrazione di una nota
gli occhi sorridenti della referente preoccupata di solito ai buoni
rapporti con le direttrici degli istituti si accorge che un italiano 
non solo fa scaturire sorrisi... ma va dritto a quel cuore
di solito gelato... spaccandolo in due

... non so quante volte mi ha abbracciato il marito della direttrice
riempiva e suonava..... suonava riempiva e mi strattonava il braccio..
mi strattonava provava a seguirmi con la musica e alzandosi faceva un brindisi in più

.... nella steppa lontana e solitaria.... c'era un'istituto con le luci accese non solo delle lampadine..... 

.. poi uscimmo in un freddo che tagliava l'aria.... mille saluti sulla porta..
la notte... l'ultima notte di vichy all'istituto... volle stare con tutte le sue amiche

il giorno dopo... il sedici... accolti da un giudice donna e certo mamma 
che sorrideva italiano
il registro scrisse che eravamo la cosa migliore per il suo futuro

e dopo un giro di uffici con "pizzo" di semplici pacchetti di caffè
da strapparti un sorriso.... abbandonammo Vitebsk per tornare a lei
la piccola ma dolcississima Minsk... 

... con annessa fermata ai bordi della strada.. troppo nella neve liscia
da richiedere un intervento di fortuna di qualcuno, che vide una macchina
che non riusciva a risalire sulla carreggiata...
 



 
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