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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: Butterfy  (Mensaje original) Enviado: 20/10/2018 14:22

 1. Non ci dice forse lo Spirito Santo che come l'anima si accosta a Dio 
deve prepararsi alla tentazione? Su, dunque, coraggio, mia buona figliuola; 
combatti da forte e ne avrai il premio riservato alle anime forti.
  
2. Bisogna essere forti per diventare grandi: ecco il nostro dovere.
La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci, ma bisogna trionfarvi.
 
3. Guai a coloro che non si mantengono onesti! 
Essi non solo perdono ogni rispetto umano, ma quanto non possono 
occupare nessuna carica civile... Perciò siamo sempre onesti, 
scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente, e stiamo col cuore 
sempre rivolto a Dio, il quale ci ha creati e posti sulla terra per conoscerlo, 
amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo eternamente nell'altra.

4. So che il Signore permette questi assalti al demonio perché la sua 
misericordia vi rende a sé care e vuole che voi pure lo rassomigliate 
nelle angosce del deserto, dell'orto, della croce; ma vi dovete difendere 
allontanandolo e disprezzando le sue maligne insinuazioni
in nome di Dio e della santa ubbidienza.

5. Osserva bene: sempre che la tentazione ti dispiacerà, non vi è cosa da temere. 
Ma perché ti dispiace ella, se non perché non vorresti sentirla?
Queste tentazioni sì importune vengono dalla malizia del demonio, 
ma il dispiacere e la sofferenza che ne risentiamo vengono dalla misericordia 
di Dio, il quale, contro la volontà del nemico nostro, ritrae dalla sua malizia
la santa tribolazione, per mezzo della quale egli purifica 
l'oro che vuol mettere nei suoi tesori.
Dico ancora: le tue tentazioni sono del demonio e dell'inferno, 
ma le tue pene ed afflizioni son di Dio e del paradiso; le madri sono 
di Babilonia, ma le figlie sono di Gerusalemme. 
Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni.
No, no, mia figliuola, lascia soffiare il vento e non pensare che lo 
squillo delle foglie sia il rumore delle armi.

6. Non vi sforzate di vincere le vostre tentazioni perché questo 
sforzo le fortificherebbe; disprezzatele e non vi ci trattenete sopra; 
rappresentate nelle vostre immaginazioni Gesù Cristo crocifisso tra le vostre
braccia e sopra i vostri petti, e dite baciando più volte il suo costato:
Ecco la mia speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità! io vi terrò stretto, 
o mio Gesù, e non vi lascerò finché non mi abbiate posto in luogo di sicurezza.

7. Finiscila con queste vane apprensioni. Ricordati che non è il sentimento 
che costituisce la colpa ma il consenso a siffatti sentimenti. 
La sola volontà libera è capace di bene o di male. Ma quando la volontà 
geme sotto la prova del tentatore e non vuole ciò che le viene presentato,
non solo non vi è colpa, ma vi è la virtù.

8. Le tentazioni non ti sgomentino; sono la prova dell'anima che Dio 
vuole sperimentare quando la vede nelle forze necessarie a sostenere il
combattimento ed intessersi con le proprie mani il serto della gloria.
Finora la tua vita fu d'infante; adesso il Signore vuole trattarti da adulta. 
E poiché le prove della vita adulta sono molto superiori a quella di chi è infante,
ecco perché ti trovi in principio disorganizzata; ma la vita dell'anima acquisterà 
la sua calma e la tua calma ritornerà, non tarderà. 
Abbi pazienza ancora un poco; tutto andrà per il tuo meglio.

9. Le tentazioni contro la fede e la purità è merce offerta dal nemico, 
ma non temerlo se non con il disprezzo. 
Finché egli strepita è segno che non ancora si è impossessato della volontà.
Tu non ti disturbare per ciò che vai sperimentando da parte di 
quest'angelo ribelle; la volonta sia sempre contraria alle sue suggestioni, 
e vivi tranquilla, ché non vi è colpa,
ma bensì vi è il compiacimento di Dio ed il guadagno per l'anima tua.

10. A lui devi far ricorso negli assalti del nemico, in lui devi sperare e 
da lui ti devi aspettare ogni bene. Non ti fermare volontariamente su ciò 
che il nemico ti presenta. Ricordati che vince chi fugge; 
e tu devi ai primi movimenti di avversione contro di quelle persone 
ritrarne il pensiero e far ricorso a Dio. Davanti a lui piega il tuo ginocchio e 
con umiltà grandissima ripeti questa breve preghiera:
«Abbi misericordia di me, che sono una povera inferma». 
Di poi alzati e con santa indifferenza prosegui le tue faccende.

11. Tieni per fermo che quanto più crescono gli assalti del nemico, 
tanto più Dio è vicino all'anima. 
Pensa e compenetrati bene di questa grande e confortante verità.

12. Fatti animo e non temere le fosche ire di Lucifero. 
Rammentati per sempre di questo: che è buon segno allorché il nemico 
strepita e ruggisce all'intorno della tua volontà, 
poiché questo dimostra che egli non è al di dentro.
Coraggio, mia dilettissima figliuola! Proferisco questa parola con un 
grande sentimento ed, in Gesù, coraggio, dico: non bisogna temere, 
mentre che possiamo dire con risoluzione, sebbene senza sentimento: 
Viva Gesù!

13. Tieni per fermo che quanto più un'anima è a Dio gradita, 
tanto più dovrà essere provata. Perciò coraggio ed avanti sempre.

14. Comprendo che le tentazioni sembrano piuttosto macchiare che purificare 
lo spirito, ma sentiamo qual è il linguaggio dei santi, 
e a tal proposito vi basti sapere, fra tanti, quello che dice 
san Francesco di Sales: che le tentazioni sono come il sapone, 
il quale diffuso sui panni sembra imbrattarli ed in verità li purifica.

15. Confidenza torno ad inculcarvi sempre; nulla può temere un'anima 
che confida nel suo Signore ed in lui pone la propria speranza. 
Il nemico della nostra salute è pur anche sempre intorno a noi per 
strapparci dal nostro cuore l'ancora che deve condurci a salvezza, 
voglio dire la confidenza in Dio nostro Padre; teniamo stretta, 
stretta quest'ancora, non permettiamo giammai che ci abbandoni un solo istante, 
altrimenti tutto sarebbe perduto.

16. Oh, che felicità nelle battaglie spirituali! Basta voler sapere 
sempre combattere per uscirne certamente vittorioso.

17. Stai attenta a non scoraggiarti mai nel vederti circondata 
da infermità spirituale.Se Iddio ti lascia cadere in qualche debolezza, 
non è per abbandonarti, 
ma solo per stabilirti in umiltà e renderti più attenta per l'avvenire.

18. Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate 
il vostro spirito.Bisogna che odiate i vostri difetti, 
ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto.

19. La confessione, che è lavacro dell'anima, bisogna farla il più 
tardi ogni otto giorni; io non mi sento tenere 
le anime lontane dalla confessione più di otto giorni.

20. Il demonio ha un'unica porta per entrare nell'animo nostro: 
la volontà; delle porte segrete non ve ne sono.
Nessun peccato è tale, se non è stato commesso con la volontà. 
Quando non c'entra la volontà, non c'entra il peccato, ma debolezza umana.

21. Il demonio è come un cane rabbioso alla catena; oltre il limite della 
catena egli non può azzannare alcuno.
E tu allora stattene lontano. Se ti avvicini troppo, ti fai prendere.

22. Non abbandonate l'anima vostra alla tentazione, dice lo Spirito Santo, 
poiché la gioia del cuore è la vita dell'anima, è un tesoro inesauribile di santità; 
mentre la tristezza è la morte lenta dell'anima e non è utile a nulla.

23. Il nemico nostro, congiurato ai nostri danni, si fa forte con i deboli, 
ma con chi l'affronta con l'arma in pugno diventa un vigliacco.

24. Se riuscite a vincere la tentazione, questa fa l'effetto che la liscivia
fa sulla biancheria sudicia.

25. Subirei infinite volte la morte, innanzi di offendere il Signore ad occhi aperti.

26. Col pensiero e nella confessione non si deve tornare sulle colpe accusate 
nelle confessioni precedenti. Per la nostra contrizione Gesù le ha
perdonate al tribunale di penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e 
alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. 
Con un gesto d'infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da 
noi sottoscritte peccando, e che non avremmo certo potuto pagare senza il 
soccorso della sua clemenza divina. Tornare su quelle colpe, volerle riesumare
soltanto per averne ancora il perdono, soltanto per il dubbio che non siano 
state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare 
come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, 
lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... 
Torni, se ciò può esser motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il 
pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, 
all'infinita misericordia di Dio: ma solo per piangere su di esse le
lacrime redentrici del pentimento e dell'amore.

27. Nel tumultuar delle passioni e delle avverse vicende ci sorregga 
la cara speranza della sua inesauribile misericordia: 
corriamo fidenti al tribunale di penitenza, ove egli con ansia di 
padre in ogni istante ci attende; e, pur consapevoli della nostra insolvibilità 
dinanzi a lui, non dubitiamo del perdono solennemente pronunziato 
sui nostri errori. Poniamo su di essi,
come c'è l'ha posta il Signore, una pietra sepolcrale!

28. Le tenebre che a volte circondano il cielo delle anime vostre sono luce: 
per esse voi vi credete nel buio, ed avete l'impressione di trovarvi nel mezzo 
di un roveto ardente. Infatti quando il roveto brucia, l'aria intorno si riempie 
di nembo e lo spirito smarrito teme di non vedere, 
di non comprendere più nulla.
Ma è allora che Iddio parla ed è presente all'anima: 
che ode, intende, ama e trema.
Non aspettate dunque il Tabor per vedere Iddio 
quando già lo contemplaste sul Sinai!

29. Cammina allegramente e con un cuore sincero ed aperto più che puoi, 
e quando non si possa mantenere sempre questa santa allegrezza, 
almeno non ti perdere mai di coraggio e di confidenza in Dio.

30. Le prove a cui il Signore vi sottopone e vi sottoporrà sono tutti 
contrassegni della divina dilezione e gemme per l'anima. Passerà, mie care, 
l'inverno e verrà l'interminabile primavera tanto più ricca di bellezze, 
quanto furono più dure le tempeste. 



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