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Quiz, Test, Domande: IL GIOCO DEI PERCHE"
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De: Butterfy (Mensaje original) |
Enviado: 15/03/2012 22:43 |
Perchè la "colazione " ha questo nome?
Il termine "colazione" deriva dal leggero "spuntino" (un bicchiere di vino ed un boccone di pane) che i monaci benedettini erano autorizzati a fare verso sera, per resistere ai morsi della fame nei molti giorni di digiuno, nei quali era previsto un solo pasto (a mezzogiorno). Si consumava in comune, ascoltando la lettura delle Conferenze di Giovanni Cassiano (le COLLATIONES in latino)
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De: haiku04 |
Enviado: 22/03/2012 00:37 |
Pezzo da novanta
Si dice per indicare una personalità molto influente, in tutti i settori, con particolare riferimento alla malavita. In alcune cittadine, soprattutto della Sicilia, è ancora in voga, in occasione delle feste dedicate al santo patrono, concludere i festeggiamenti con fuochi d'artificio, al termine dei quali si fanno esplodere bombe più grosse delle altre, sparate con rudimentali mortai del diametro di 90 mm. La misura del calibro è passata a indicare una persona più importante delle altre, di cui si dice anche: "E' un pezzo grosso", "Un grosso calibro". |
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De: haiku04 |
Enviado: 22/03/2012 00:41 |
Indorare la pillola
Presentare una cosa che può far dispiacere o danno con dell'artificio che la renda d'aspetto migliore, o anche opporre un rifiuto ma con parole che lo mascherino e perfino lo facciano apparire a vantaggio del richiedente inascoltato. Il modo di dire deriva dal fatto che i farmacisti coprivano un tempo le loro pillole amare o nauseanti con una sottilissima foglia d'oro o d'argento, che permetteva d'inghiottirle senza sentirne il sapore. |
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Perchè a Pasqua si regalano le uova?
Anticamente le uova erano proibite durante la Quaresima. Esse ricomparivano sulla mensa il giorno di Pasqua insieme con il salame, il latte, il cacio, l'agnello, il capretto e focacce a forma di agnello o di colomba. L'uso di regalare uova dipinte, sostituite poi da uova di porcellana, o di zucchero e di cioccolata, sorse appunto dal fatto che le massaie, non potendo consumare tutte le uova accumulate durante la Quaresima, incominciarono a regalarle ai bambini e a dipingerle, perché fossero più gradite. |
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Il gioco non vale la candela
Questa espressione è di origine medievale. A quei tempi era necessario usare candele o lampade ad olio per qualunque attività notturna e il costo delle candele, specialmente per le classi sociali più basse, poteva diventare una spesa considerevole. Era quindi consuetudine, per i giocatori di carte, lasciare una piccola somma (o a volte una vera e propria candela) al proprietario della casa che li ospitava o all'oste della locanda. Il modo di dire si diffuse rapidamente tra i giocatori d'azzardo, per indicare partite in cui si era perso molto denaro o nelle quali le vincite erano state così basse da non coprire nemmeno la piccola spesa lasciata per la candela.
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Piantare in asso
o lasciare in asso viene usata con il significato di «abbandonare qualcuno da un momento all'altro, senza preavviso».
La locuzione, va probabilmente ricondotta al gioco delle carte o dei dadi, nel significato di «fare il punto più basso (l'uno)» secondo cui lasciare in asso «vale lasciare solo, abbandonare inaspettatamente o bruscamente, presa la similitudine dall'asso, che sta solo ed è il punto peggiore. I tedeschi con frase e concetto equivalente dicono im Stich lassen «lasciare in punto»" |
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Prendere un granchio
E' un'espressione idiomatica della lingua italiana. Indica un errore grossolano, il raggiungimento di un risultato molto inferiore a quello sperato o, più raramente, l'acquistare qualcosa ritenendolo di valore molto più alto di quanto non sia in realtà.
Questa espressione, fra le più comuni usate in italiano per indicare uno sbaglio, trae la sua origini dalla pesca, in particolare quella sportiva. Se si cala la lenza in mare fino ad arrivare al fondale e a toccare il fondo con l'amo e l'esca, può capitare che abbocchi un granchio anziché un pesce. Il crostaceo, non appena abboccato, inizia subito a dibattersi violentemente per sganciarsi dall'amo, dando l'impressione al pescatore che abbia invece abboccato una preda di grandi dimensioni. La pesca di un granchio con la canna è normalmente fonte di delusione per il pescatore, dal momento che si tratta di una preda inutile, che in certi casi può anche danneggiare la lenza. Da questa delusione generata dall'aspettativa di un pesce di grosse dimensioni, nasce l'origine della frase.
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TABULA RASA Si sa che gli antichi scrivevano su tavolette. Quando poi volevano usar di nuovo la tavoletta, facevano scomparire lo scritto precedente radendolo. Tabula rasa significava appunto la tavoletta da cui lo scritto era stato fatto scomparire.
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Indorare la pillola
Presentare una cosa che può far dispiacere o danno con dell'artificio che la renda d'aspetto migliore, o anche opporre un rifiuto ma con parole che lo mascherino e perfino lo facciano apparire a vantaggio del richiedente inascoltato. Il modo di dire deriva dal fatto che i farmacisti coprivano un tempo le loro pillole amare o nauseanti con una sottilissima foglia d'oro o d'argento, che permetteva d'inghiottirle senza sentirne il sapore.
*********************** Per un punto Martin perse la cappa
Per dire che basta un niente, a volte, a provocare un disastro, il fallimento di un progetto meditato, d'una lunga fatica. Questa curiosa espressione deriva da un aneddoto che ebbe molto credito nel medioevo. Martino era l'abate dell'abbazia di Asello, e da persona molto caritatevole, volle sulla sua porta questa iscrizione: "Porta patens esto. Nulli claudaris honesto." (Porta, resta aperta. Non chiuderti a nessuna persona onesta.) Ma chi eseguì il lavoro, sbagliò l'ortografia, e scrisse invece: "Porta patens esto nulli. Claudaris honesto." (Porta, non restare aperta a nessuno. Chiuditi alla persona onesta.) Lo scandalo prodotto dalla trasposizione del punto fu enorme, e il papa dovette privare Martino dell'abbazia, facendogli così perdere la cappa di abate. L'espressione originaria sembra però che fosse un pò diversa: "Uno pro puncto caruit Martinus Asello" (Per un punto Martino perdè Asello). E di qui viene il proverbio francese: "Pour un point Martin perdit son ne!"
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L'uovo di Colombo
E' un aneddoto popolare diffuso come modo di dire in diverse lingue per designare una soluzione insospettatamente semplice a un problema apparentemente impossibile.
Dopo il suo ritorno dall'America nel 1493, Colombo fu invitato a una cena in suo onore dal cardinale Mendoza. Qui alcuni gentiluomini spagnoli cercarono di sminuire la sua impresa dicendo che la scoperta del Nuovo Mondo non sarebbe stata poi così difficile e che chiunque avrebbe potuto riuscirci. Udito questo, Colombo sfidò i commensali a un'impresa altrettanto facile: far stare un uovo dritto sul tavolo. Vennero fatti numerosi tentativi, ma nessuno riuscì a realizzare quanto richiesto. Convinti finalmente che si trattasse di un problema insolubile, i presenti pregarono Colombo stesso di cimentarsi nell'impresa. Questi si limitò a praticare una lieve ammaccatura all'estremità dell'uovo, picchiandolo leggermente contro il tavolo dalla parte più larga, e l'uovo rimase dritto. Quando gli astanti protestarono dicendo che lo stesso avrebbero potuto fare anche loro, Colombo rispose: «La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l'ho fatto!».
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Vittoria di Pirro
E' una battaglia vinta a un prezzo troppo alto per il vincitore. L'espressione si riferisce a re Pirro dell'Epiro, che sconfisse i Romani a Eraclea e Ascoli Satriano rispettivamente nel 280 a.C. e nel 279 a.C., ma sostenendo perdite così alte da essere in ultima analisi incolmabili, e condannando il proprio esercito a perdere la guerra pirrica.il termine è per analogia utile negli affari, nella politica, nella giurisprudenza o nello sport per descrivere una lotta dove il vincitore ne esca sostanzialmente male. |
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De: haiku04 |
Enviado: 28/03/2012 00:01 |
Piantare in asso
Se non ricordo male ha anche un'altra versione, e cioè Teseo, dopo essersi servito di Arianna per uscire dal labirinto del Minotauro, la abbandonò sola e sconsolata nell'isola di Nasso, quindi piantata in Nasso. Col tempo si prese ad abbreviare in asso, e significa appunto abbandonare improvvisamente, senza spiegazioni. |
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De: haiku04 |
Enviado: 28/03/2012 00:55 |
Spezzare una lancia in favore...
Prendere le difese di qualcuno, parlare in suo favore di fronte a chi l'attacca, perorare la sua causa. Allude ai trofei cavallereschi, dove lo spezzare una lancia equivaleva a dichiararsi pronti a battersi. Il primo scontro infatti avveniva con le lance che spesso si spezzavano all'impatto. |
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Perchè si dice occhio di lince?
E’ un modo di dire che significa vista acutissima e penetrante, risale al fatto che la lince è un animale dotato di una proverbiale vista acuta. La locuzione potrebbe però anche riferirsi al Linceo, personaggio mitologico che era in grado di vedere fino nel cuore della Terra, in fondo al mare e attraverso i muri.
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A Piede Libero
È un'espressione per indicare chi è in attesa di un processo senza essere in prigione. Questo modo di dire deriva dal fatto che nel Medioevo i piedi dei carcerati venivano chiusi da dei ceppi. |
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De: Toronto |
Enviado: 25/11/2024 13:51 |
Se fossi in voi non farei confusione con tutto questo. A mio parere, le persone perdono soldi nei casinò e basta. Sarebbe molto meglio per voi provare le scommesse sportive https://domusbet-it.com/ Questo è davvero un luogo e un'opportunità per guadagnare denaro reale molto rapidamente e facilmente. I bookmaker sono persone con una reputazione e quindi sono responsabili di tutti i momenti che possono riguardare i loro clienti. |
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