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VERSICULO BIBLICO QUE "ANTICIPO" INFERNO, ESCRITO POR DAN BROWN
DAN BROWN= SERPIENTE= "AGUJERO DE GUSANO"
NOTEN EL NEXO DE DAN, CON LA SERPIENTE (VENECIA) Y EL CABALLO (PLAZA SAN MARCOS)
7. Génesis 49:17 Será Dan SERPIENTE junto al camino, Víbora junto a la senda, Que muerde los talones del caballo, Y hace caer hacia atrás al jinete.
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7. Mateo 23:33 ¡Serpientes, generación de víboras! ¿Cómo escaparéis de la condenación del INFIERNO?
¿AMIGO TE DUELE EL EGO UNA MUJER?
AMIGO, SOLO ERES UN GATO, NO UN LEON
99. Ezequiel 22:7: Al padre y a la madre despreciaron en ti; al EXTRANJERO trataron con violencia en medio de ti; al huérfano y a la viuda despojaron en ti.
MONTE HERMON (TRIBU DE DAN)
DAN-IEL / PARALELO 33
MON / MOON / LUNA / TRANSFIGURACION
LINAJE DE A-DAN
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147. Éxodo 20:17: No codiciarás la casa de tu prójimo, no codiciarás la MUJER de tu prójimo, ni su siervo, ni su criada, ni su buey, ni su asno, ni cosa alguna de tu prójimo.
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Venezia insolita
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(di Marisa Uberti) |
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III parte
Due passi attraverso i sestieri e cose insolite
Bellissimo passeggiare lungo la Riva degli Schiavoni, dove siamo approdati dopo aver preso un battello sulla sponda opposta. Questa prende il nome dal fatto che mercanti dalmati approdavano qui per commerciare (la Dalmazia era detta Schiavonia). Mentre si prosegue verso il sestiere Castello, ci si accorgerà che la gente comincia a diminuire, il paesaggio muta, si allarga, di fronte solo mare aperto e qualche isola in lontananza. Questo sestiere è l'unico a non affacciarsi sul Canal Grande. Dopo aver superato larghi e bianchi ponti, ci si ritrova in via Garibaldi, sulla quale si aprono stretti vicoletti. Nei pressi si incontra il Museo Storico Navale e, un po' più avanti, gli storici giardini dove ha sede la Biennale dell'Arte di Venezia (Esposizione Internazionale d'Arte Moderna). Questo sestiere è il più grande della città e quello posto più a est, una sorta di 'coda'. Proprio qui aveva sede nel medioevo il Castello (donde il nome del sestiere stesso), che sorgeva sulla limitrofa isola Olivolo (dal fatto che c'erano molti oliveti), oggi San Pietro in Castello. Qui vi sorgeva l'antica chiesa omonima, che fu basilica di Venezia (fino al 1807) prima di quella di san Marco. Un edificio quindi della massima importanza, oggi decaduto.
Da vedere la zona dell'Arsenale, nel Campo omonimo, ideato in parte dal Sansovino. Un bel ponte ligneo collega le sponde; l'edificio fortificato, oggi è sede della Marina Militare alla cui guardia, all'esterno, stanno due giganteschi leoni, uno accucciato e uno seduto, e varie statue. Nel medioevo l'Arsenale (noto fin dal 1100) era il punto nevralgico della potenza veneziana, dove si costruivano le potenti flotte navali e considerato il punto vitale della Serenissima, un vero centro strategico.
Nel sestiere si trovano numerosissime chiese (almeno 18). Impossibile visitarle tutte, chiaramente; pertanto segnaliamo quelle che abbiamo visto e cioè:la chiesa di San Giovanni in Bragora, che secondo alcuni studi sarebbe stata gestita dai Templari, e poi passata ai Giovanniti. All'esterno, molto semplice, si trova un fiore a quattro petali (anche una croce). La chiesa ha origini ben più datate, pare all'VIII secolo ad opera di San Magno ed è dedicata a San Giovanni Battista, dove -secondo una tradizione- sarebbero state portate le sue spoglie. L'etimo 'bragora' non si sa cosa significhi esattamente nel caso in questione. All'interno -che non conserva più alcuno stile medievale- accoglie tele di artisti importanti, tra cui un Battesimo di Cristo di Cima da Conegliano (1492-1494). Sulle orme dei Templari e dei Giovanniti, arriviamo alla Chiesa Priorale, dell'Ordine di Malta (poco più avanti c'è la farmacia 'alla Croce di Malta'), sulle cui origini c'è mistero e c'è pura scarsità di notizie su come fosse al tempo dell'insediamento dei Giovanniti. Numerose sono invece le notizie successive, così come i rimaneggiamenti che la chiesa ha subito nel corso del tempo. Era arricchita di pregevoli opere di illustri pittori ma, con la soppressione napoleonica, fu spogliata dei suoi quadri e dei suoi altari e destinata a magazzino di barche. Venne successivamente restaurata al culto.
Proseguendo la perlustrazione, ci si imbatte in un'enorme chiesa, visibilmente abbandonata, che risulta essere quella di san Lorenzo, una delle più antiche di Venezia, risalendo al VI secolo. Vi era il monastero femminile delle benedettine, accanto.
Senz'altro superba e di primaria importanza è la chiesa domenicana dei SS. Giovanni e Paolo (detta anche San Zanipolo), che è anche un sacrario, poichè vi si trovano molti sepolcri dei Dogi veneziani, i quali hanno tutti delle tombe fastose, a tratti anche tracotanti. Una bellissima scultura, situata in una delle cappelle absidali, rappresenta una donna seduta, pensosa, che regge uno specchio. Andando a vedere cosa vi si riflette, abbiamo avuto un brivido:la Morte. La sua.
Si conserva anche un piede di Santa Caterina da Siena, in una teca di vetro.
La chiesa dei SS. Giovanni e Paolo è, insieme a quella dei Frari, seconda solo a San Marco; all'esterno, nella parte bassa, si vedono caratteri gotico -bizantini (forse del XIII secolo); vi sono diversi sarcofagi riportanti croci patenti, e sulla facciata delle curiose quadruplici cinte, il cui significato al momento sfugge. Un'antica porta, oggi murata e di cui rimane soltanto l'architrave e gli stipiti, è ancora visibile sul lato di destra.
Nella piazza prospetta la statua equestre al condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, omaggiato dalla Serenissima per il servizio che egli prestò, e la scenografica Scuola Grande di San Marco,oggi adibita ad Ospedale Civile (la facciata si scambia per una chiesa). All'interno, in una sezione apposita, a parte del nosocomio, si può ammirare (ma solo in particolari occasioni) la Biblioteca, mentre la cappella dell'ospedale, ovvero la chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti, dove si ammira un'opera del Tintoretto (prima maniera) e una di Paolo Veronese, è aperta tutti i giorni al mattino.
Prendendo a sinistra del Campo SS. Giovanni e Paolo giungiamo alla bella chiesa di Santa Maria Formosa. Alla base c'è una tradizione che narra di un'apparizione mariana sotto le sembianze di una donna formosa (prosperosa), e risalirebbe al VII sec. Prima c'era una chiesa precedente. L'edificio attuale mostra le forme tardo-rinascimentali ed ha una particolarità: due facciate. Una affaccia sul rio ed una sul campo omonimo. Questa chiesa era sede di una curiosa cerimonia in antico (durò fino alla soppressione della Repubblica): il doge riceveva in omaggio un cappello di paglia, che gli veniva donato dalla confraternita dei Casselleri che qui avevano sede. Essi erano i fabbricanti della casse nuziali e nel 944 avevano fornito un consistente aiuto in occasione del Ratto degli Slavi, quando cioè degli slavi avevano tentato di rapire delle fanciulle veneziane. I Casselleri sventarono l'attacco e da allora venivano celebrati con la venuta del doge una volta all'anno.
Ritornando sui nostri passi si raggiunge, tra calle e callette, l'ultimo dei sestieri che ci restano da visitare:Cannaregio, cosiddetto per la presenza di fitti canneti. Incontriamo la chiesa di S. Maria dei Miracoli,bell'edificio rinascimentale che all'interno lascia a bocca aperta per via di un mirabile soffitto a cassettoni dove sono incastonati 50 ritratti di santi e profeti.
Immettendosi sulla Strada Nuova (che fu voluta da Napoleone e andò a sostituire il complesso di campi e campielli che vi si trovavano), proseguendo verso l' ovest della città (cioè verso la Stazione Ferroviaria) ci delizieremo tra bazar, negozi, palazzi più o meno antichi, alcuni anche fatiscenti, e le onnipresenti chiese. In Campo S. Sofia non vedremo subito la chiesa omonima, che rimane incastrata tra le case, ma un carugio permette di girarle attorno e ritrovarsi sul davanti. Una parte dell'edificio venne distrutto per far posto alla strada Nuova. Sul Canal Grande prospettano edifici famosi come la Cà d'Oro (1421-1440), un tempo rivestita in facciata del nobile metallo. Prendiamo a destra per dirigerci verso l'estremo Campo della Madonna dell'Orto, dove c'è l'omonima chiesa. Bellissima lo è anche all'esterno, gotico e forse unico esempio a Venezia. Dentro racchiude la tomba di Tintoretto e molte sue opere. Pochi passi e si incontra l'antica chiesa di Sant'Alvise (e l'omonimo campo), il cui sobrio esterno stride con lo sfolgorante sfoggio di colori dell'interno. L'unica navata ha infatti affreschi magnifici e una volta con una curiosa geometria a triplice quadrato concentrico...
Ci accorgiamo che qualcosa è cambiato nuovamente, siamo rimasti soli, la gente non c'è più, perchè qui non viene quasi nessun turista. Ci troviamo sulla sponda più settentrionale della città, vediamo il mare aperto, ma dall'altra parte rispetto alla Punta della Dogana. Abbiamo percorso Venezia da parte a parte, fantastico! Le vie, qui, corrono parallele e a tratti sembra di essere sprofondati nella città fantasma. Ma ci piace! E' intrigante la scoperta di nuovi tasselli di questo mosaico veneziano. Siamo quasi nella zona del Ghetto ebraico, che è il più antico d'Europa perchè a Venezia i Giudei giunsero precocemente. Si notano alcuni simboli ma soprattutto massiccia è la presenza delle sinagoghe (ben cinque) e molto importante è il Museo della Comunità Israelitica, che allestisce oggetti della tradizione ebraica dall'antichità in poi.
Proseguiamo lungo le Fondamenta della Misericordia e arriviamo al Campo dei Mori, più animato. Facciamo la conoscenza di alcune statue abbigliate all'orientale: sono quelle dei fratelli Mastelli, arrivati in città nel 1112 dando vita al Fondaco degli Arabi o Mori. Una leggenda narra che fu S. Maria Maddalena a pietrificarli per la loro cupidigia!
Due passi ancora ed ecco la casa di Tintoretto, con la relativa bottega, che risulta essere tutt'ora funzionante.
Ripreso il cammino verso la Stazione Ferroviaria, superiamo il Ponte delle Guglie, costruito nel 1580 ma rifatto nel 1823, quando furono apposte delle piccole piramidi, o guglie, che danno il nome al ponte, unico ad averle. Giriamo subito a destra perchè dobbiamo visitare l'ultima delle zone di nostro interesse: la più antica porta di terraferma di Venezia. Il movimento di gente anche qui è molto ridotto, rispetto al ponte delle Guglie, molti proseguono verso la Lista di Spagna, mentre noi ci infiliamo in questo settore.
Vogliamo vedere il ponte dei Tre Archi, l'unico a Venezia ad avere, appunto, tre arcate. Nei pressi c'è la chiesa di San Giobbe, purtroppo trovata chiusa, che ha accanto un bel chiostro, ma è interdetto al pubblico (forse per lavori). Lungo la strada incontriamo alcuni residui simboli sugli edifici, alcuni 'sandali del pellegrino', alcuni toponimi che ci fanno supporre come qui potesse trovarsi un luogo di assistenza per i pellegrini medievali.
Una grande chiesa, ormai riadattata, prospetta anche sulla sponda opposta. Non vi sono indicazioni o informazioni sul posto.
Dopo aver raggiunto la punta estrema anche di questo lato di Venezia, dove ha sede l'università, e aver ammirato il paesaggio marittimo nel quale è compreso il ponte ferroviario che si getta sulla terraferma, ritorniamo indietro e riprendiamo Lista di Spagna, affollata di persone. Chi viene, chi va, chi è del posto, tanti individui con le loro storie personali e la loro vivacità. Rumori, suoni, sapori, arrivano ai sensi ma ci estraniamo ancora e andiamo a visitare una delle chiese più enigmatiche di Venezia, spesso trascurata dai passanti. Si trova in Campo S. Maria Maddalena e si tratta del tempio omonimo.
La chiesa della Maddalena è antica, risalendo al XIII secolo (1222), ma fu interamente rifatta nelle forme attuali molti secoli dopo. Risale infatti al 1780 il disegno di Tommaso Temanza, a pianta circolare, che attualmente ammiriamo. Sull'area pare sorgesse già un edificio religioso, appartenente alla famiglia Balbo, che secondo alcune fonti aveva tra le proprie fila un Cavaliere Templare. In origine l'edificio aveva anche un campanile(nato come torre di avvistamento), ma è stato distrutto perchè troppo pericolante. La sua funzione di chiesa parrocchiale cessò nel 1781 e nel 1820 venne chiusa. Attualmente è una chiesa rettoriale dipendente dalla parrocchia di San Marcuola. L'aspetto esterno è molto armonico e quasi severo. Il portale è formato da un alto timpano triangolare sorretto da due lesene binate e capitello ionico.
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EN VENECIA ESTA EL SECRETO
RAMERA=$ =SERPIENTE= SABADO= SABIDURIA= LETRA S= SOPHIA=SNAKE =SERPENT
S=SERPIENTE
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EN VENECIA ESTA EL SECRETO
RAMERA=$ =SERPIENTE= SABADO= SABIDURIA= LETRA S= SOPHIA=SNAKE =SERPENT
S=SERPIENTE
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EL FIN DEL CAPITALISMO ES EL HIJO
$=SANTO GRIAL
SIN $, NO HAY HIJO
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EL NARCISISMO, ES EL ORIGEN DEL POPULISMO POR ISQUIERDA O POR DERECHA
que.es Volver a la página de fotos de 1352 × 2048 - 514k - jpg |
impactony.com anexo a las Torres Gemelas 1024 × 768 - 106k - jpeg |
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taringa.net Y sigue refiriéndose en la 672 × 542 - 59k - jpg |
taringa.net bronx 726 × 1063 - 583k - jpg |
taringa.net Conspiracion Torres Gemelas 1024 × 768 - 65k - jpg |
LA ENVIDIA ES EL ORIGEN DEL POPULISMO POR DERECHA O POR ISQUIERDA
1. Éxodo 20:17 No codiciarás la casa de tu prójimo, no codiciarás la mujer de tu prójimo, ni su siervo, ni su criada, ni su buey, ni su asno, ni cosa alguna de tu prójimo.
2. Deuteronomio 5:21 No codiciarás la mujer de tu prójimo, ni desearás la casa de tu prójimo, ni su tierra, ni su siervo, ni su sierva, ni su buey, ni su asno, ni cosa alguna de tu prójimo.
LA ENVIDIA ES LA MADRE DEL RECHAZO DE LA MUJER DEL SEÑOR
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LA CRUZ DE SAN JORGE Y LA SERPIENTE, UN OBVIO NEXO CON LA ISLA SAN GIORGIO, EN VENECIA
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Búsqueda para DRAGON
1. Nehemías 2:13 Y salí de noche por la puerta del Valle hacia la fuente del Dragón y a la puerta del Muladar; y observé los muros de Jerusalén que estaban derribados, y sus puertas que estaban consumidas por el fuego.
2. Salmos 91:13 Sobre el león y el áspid pisarás; Hollarás al cachorro del león y al dragón.
3. Isaías 27:1 En aquel día Jehová castigará con su espada dura, grande y fuerte al leviatán serpiente veloz, y al leviatán serpiente tortuosa; y matará al dragón que está en el mar.
4. Isaías 51:9 Despiértate, despiértate, vístete de poder, oh brazo de Jehová; despiértate como en el tiempo antiguo, en los siglos pasados. ¿No eres tú el que cortó a Rahab, y el que hirió al dragón?
5. Jeremías 51:34 Me devoró, me desmenuzó Nabucodonosor rey de Babilonia, y me dejó como vaso vacío; me tragó como dragón, llenó su vientre de mis delicadezas, y me echó fuera.
6. Ezequiel 29:3 Habla, y di: Así ha dicho Jehová el Señor: He aquí yo estoy contra ti, Faraón rey de Egipto, el gran dragón que yace en medio de sus ríos, el cual dijo: Mío es el Nilo, pues yo lo hice.
7. Ezequiel 32:2 Hijo de hombre, levanta endechas sobre Faraón rey de Egipto, y dile: A leoncillo de naciones eres semejante, y eres como el dragón en los mares; pues secabas tus ríos, y enturbiabas las aguas con tus pies, y hollabas sus riberas.
8. Apocalipsis 12:3 También apareció otra señal en el cielo: he aquí un gran dragón escarlata, que tenía siete cabezas y diez cuernos, y en sus cabezas siete diademas;
9. Apocalipsis 12:4 y su cola arrastraba la tercera parte de las estrellas del cielo, y las arrojó sobre la tierra. Y el dragón se paró frente a la mujer que estaba para dar a luz, a fin de devorar a su hijo tan pronto como naciese.
10. Apocalipsis 12:7 Después hubo una gran batalla en el cielo: Miguel y sus ángeles luchaban contra el dragón; y luchaban el dragón y sus ángeles;
11. Apocalipsis 12:9 Y fue lanzado fuera el gran dragón, la serpiente antigua, que se llama diablo y Satanás, el cual engaña al mundo entero; fue arrojado a la tierra, y sus ángeles fueron arrojados con él.
12. Apocalipsis 12:13 Y cuando vio el dragón que había sido arrojado a la tierra, persiguió a la mujer que había dado a luz al hijo varón.
13. Apocalipsis 12:16 Pero la tierra ayudó a la mujer, pues la tierra abrió su boca y tragó el río que el dragón había echado de su boca.
14. Apocalipsis 12:17 Entonces el dragón se llenó de ira contra la mujer; y se fue a hacer guerra contra el resto de la descendencia de ella, los que guardan los mandamientos de Dios y tienen el testimonio de Jesucristo.
15. Apocalipsis 13:2 Y la bestia que vi era semejante a un leopardo, y sus pies como de oso, y su boca como boca de león. Y el dragón le dio su poder y su trono, y grande autoridad.
16. Apocalipsis 13:4 y adoraron al dragón que había dado autoridad a la bestia, y adoraron a la bestia, diciendo: ¿Quién como la bestia, y quién podrá luchar contra ella?
17. Apocalipsis 13:11 Después vi otra bestia que subía de la tierra; y tenía dos cuernos semejantes a los de un cordero, pero hablaba como dragón.
18. Apocalipsis 16:13 Y vi salir de la boca del dragón, y de la boca de la bestia, y de la boca del falso profeta, tres espíritus inmundos a manera de ranas;
19. Apocalipsis 20:2 Y prendió al dragón, la serpiente antigua, que es el diablo y Satanás, y lo ató por mil años; |
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https://102tube.com/.../javier-milei-el-papa-francisco-deberia-releer...
Subido por MILEI PRESIDENTE 2.0
Download video Javier Milei: "El Papa Francisco debería releer los 10 Mandamientos" Canal 26- 13/11/17 ...
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socialismo con la plata de otro es una maña de BABILONIA LA RAMERA
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Investigador de la Biblia: 'Discípulo amado' fue el sacerdote del norte de África
Gray cita la biografía copta de John Mark para sugerir que Jesús pudo haber sido negro
05 de octubre de 2015, 11:05 ET de TANATA
SIGNAL MOUNTAIN, Tenn. , 5 de octubre de 2015 / PRNewswire-HISPANIC PR WIRE / - Es uno de los misterios más perdurables y desconcertantes de la cristiandad: ¿Quién era el "otro discípulo sin nombre, a quien Jesús amaba" (Juan 20: 2), que conocía al judío? los sumos sacerdotes Anás y Caifás (Juan 18:15), que se sentaron al lado de Jesús en la Última Cena (Juan 13: 23-25), y que presumiblemente escribieron el Evangelio de Juan, las epístolas juaninas y la Revelación? Los eruditos de la Biblia, los laicos y los patriarcas de la iglesia primitiva han luchado con la identidad oscurecida del Discípulo Amado y el escritor del Evangelio de Juan durante casi dos milenios.
Ahora, el investigador de la Biblia de Tennessee Randall Carter Gray dice que ha resuelto el misterio, basándose, en parte, en una biografía copta (egipcia) de 1968 de San Juan Marcos, el espectador de Dios , que solo se tradujo al inglés en 1997. Gray dijo la biografía, escrita por el difunto Papa Copto Shenouda III, revela pistas tentadoras sobre "un hombre escondido, muy importante, pero muy importante", cuyo nombre judío era Juan ".
"El refugiado norteafricano John Mark , de Cirene ( Libia )", dijo Gray, "es el Discípulo Amado, que escribió todas las obras en el Nuevo Testamento atribuidas a personas llamadas Juan y Marcos. Conocía a los sumos sacerdotes, porque trabajó con ellos como un sacerdote y escriba. Él era el único escritor profesionalmente entrenado en el círculo íntimo de Jesús ".
En la biografía, Shenouda afirma que John Mark era 1) nativo de Cirene, 2) un refugiado norteafricano con un hogar bien designado en Jerusalén , 3) un sacerdote y escriba levita judío, 4) el fundador de la iglesia copta y una escuela de teología en Alejandría, Egipto , 5) uno de los 70 apóstoles (evangelistas) elegidos por Jesús, 6) un primo de Bernabé, 7) un secretario para los apóstoles Pablo y Pedro, y 8) Juan Marcos fue el anfitrión, junto con con su madre María, de la Última Cena. Gray dijo que John Mark , un joven durante el ministerio de Jesús, se apoyó en Jesús como lo haría un hermano pequeño "(Juan 13: 23-25).
"Es la casa de John Mark a la que Peter acude inmediatamente después de haber sido liberado milagrosamente de la prisión", continuó Gray. "El hogar es efectivamente la primera iglesia, ya que era un lugar de encuentro para los cristianos en Jerusalén , incluida María, la madre de Jesús y los hermanos de Jesús" (Hechos 1:14, 12:12). La madre de Juan Marcos María era una rica benefactora de Jesús, que estaba entre las mujeres de Jerusalén que lo cuidaron ".
Reconociendo la descripción del Evangelio de Juan como un "evangelio gnóstico", Gray dijo: " Juan Marcos escribió el cuarto evangelio con elementos gnósticos, argumentando que Jesús era completamente humano y completamente divino, porque se enfrentó a los gnósticos en Alejandría , donde el grupo herético Me sorprende que las personas que intentaron resolver este misterio hayan estado tan lejos y hayan pasado por alto la perspectiva copta. Wikipedia ni siquiera menciona el nombre de John Mark en su página sobre "el discípulo a quien amaba Jesús". Todos, desde Lázaro hasta María Magdalena, están postulados como candidatos, pero ninguno conocía a los sumos sacerdotes. Juan Marcossí.
"Me puedo imaginar a John Mark en el patio del sumo sacerdote (Juan 18: 15-17) discutiendo en nombre de Jesús después del arresto de Jesús, tal vez arriesgando su carrera e incluso su vida, incluso cuando Pedro negaba que conocía a Jesús. Yo puedo imagine a Jesús amando especialmente a Juan Marcos , porque el joven era un refugiado, y quizás un hombre de color, y un pensador y escritor sensible ". Jesús sabía de antemano lo importante que Juan Marcos sería para la iglesia y el Nuevo Testamento, dijo Gray. "Sabía de antemano que 'este hombre' (Juan 21: 21-23) no probaría la muerte como el escritor de Apocalipsis (Gray no cree que Juan Marcos haya sido martirizado, aunque eso ha sido tradicionalmente afirmado).
Volviendo al Evangelio de Juan, Gray dijo: "Con frecuencia, algunos de los primeros cristianos lo desacataron o condenaron. El Evangelio de Juan en realidad fue prohibido por un tiempo. Pero hoy, el Evangelio de Juan puede ser el más preferido entre los cristianos, especialmente los evangélicos "
En cuanto a John, el hijo de Zebedee, Gray dijo: "Él ha sido la opción segura pero imposible para el Discípulo Amado por décadas. El padre de la iglesia primitiva Ireneo escribió que 'el apóstol Juan' fue la persona que escribió el cuarto evangelio, como de alguna manera se le había dicho a él. Pero había dos apóstoles llamados Juan ", dijo Gray.
"No podemos asumir nada sobre el escritor de Zebedeo, porque sabemos que no tenía educación, como lo fue Pedro" (Hechos 4: 3), y no aparece en ninguna parte del Evangelio de Juan, excepto como una ocurrencia tardía en el capítulo final. Teniendo en cuenta la afirmación de la biografía de que John Mark era sacerdote y escriba, Gray dijo que es "fascinante centrarse en un uso particular del nombre 'Juan' en Hechos 4: 6, que puede demostrarnos que Juan Marcosera miembro de la Sanedrín.
"Alexander también se menciona aquí junto con John", dijo Gray. "Eso es significativo, creo, porque uno de los hijos de Simón de Cirene se llamaba Alejandro, mientras que el otro era Rufus. Creo que hay mucho significado étnico en el hecho de que Juan Marcos , Simón, Alejandro y Rufo eran todos del norte de África ". (Marcos 15:21). Simón de Cirene fue capturado por soldados romanos para ayudar a Jesús a llevar su cruz, lo que Gray cree que puede mostrar que Jesús, tal vez como Simón, era "un hombre de color".
Gray dijo que el nombre abreviado "John" se usa dos veces más en Hechos (13:34; 15: 36-40) para describir a Juan Marcos. A veces, se utiliza el nombre gentil / romano del joven sacerdote "Mark" o "Marcus", que significa, curiosamente, "martillo"; "entonces", dijo Gray, "no podemos estar absolutamente seguros de que el nombre de Juan en Hechos 4: 6 se refiere a Juan Marcos , pero en ese mismo libro, Lucas, que escribió Hechos y el evangelio que lleva su nombre, llama a Juan Marque solo por su primer nombre judío, Juan, tal como lo hace cuando describe a los gobernantes, los ancianos, los sacerdotes y los escribas reunidos para escuchar a Pedro y a Juan de Zebedeo ".
Gray explicó que los estudiantes de la Biblia "todos vienen bastante cansados del tema del Discípulo Amado, porque hemos aceptado algunas cosas que creemos que son desconocidas. Pero creo que Jesús tenía razón cuando dijo que llegaría un momento en que todos los misterios ocultos será revelado (Marcos 4:22). Es hora de que John Mark obtenga su merecido ".
Gray, un periodista y editor retirado, que sirvió en Egipto y Etiopía ( Eritrea ) como especialista en inteligencia naval, dijo que está recaudando fondos y haciendo contactos en el esfuerzo por producir un documental sobre John Mark como el Discípulo Amado, el trabajo cuyo título es Discípulo querido / Sacerdote africano . Está buscando personas interesadas para ser entrevistadas y ayudar con la producción. Se puede comunicar con él por correo electrónico arcartergray@yahoo.com o por teléfono (423) 619-9034.
Gray dijo en su búsqueda de la identidad del Discípulo Amado que ha intentado ponerse en "sandalias de Jesús" para conjeturar qué clase de persona Jesús sería más probable que amara. "Puedo imaginar a Jesús amando a un refugiado norteafricano, que aparentemente sufrió a manos de ladrones en su Cirene natal, precipitando su vuelo a Jerusalén con su madre María", dijo Gray. "Puedo ver a Jesús teniendo un afecto especial por un hombre que puede haber sido objeto de parcialidad racial, si John Mark era un hombre de color, lo cual solo podemos suponer que era".
Mucho material adicional relacionado con John Mark aparece en el sitio web de Gray: TANATA: Las cosas (a menudo) no son como parecen: https://tanata.squarespace.com .
FUENTE TANATA
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Apocalipsis 1
1. La revelación de Jesucristo, que Dios le dio, para manifestar a sus siervos las cosas que deben suceder pronto; y la declaró enviándola por medio de su ángel a su siervo Juan, (ES OBVIO QUE SI DIOS LE DIO, ES QUE CRISTO NO ES OMNISAPIENTE, NI SIQUIERA EN EL CIELO. OSEA QUE CRISTO NO ES DIOS TODOPODEROSO. "SIERVO JUAN" ESTA EN CLAVE CON REFERENCIA A JUAN MARCOS. RECORDEMOS QUE CRISTO SIEMPRE LO HACE EN EL CONTEXTO AL SALMO 119.)
2. que ha dado testimonio de la palabra de Dios, y del testimonio de Jesucristo, y de todas las cosas que ha visto.
3. Bienaventurado el que lee, y los que oyen las palabras de esta profecía, y guardan las cosas en ella escritas; porque el tiempo está cerca.
4. Juan, a las siete iglesias que están en Asia: Gracia y paz a vosotros,del que es y que era y que ha de venir, y de los siete espíritus que están delante de su trono; (UNA CLARA REFERENCIA A LAS PLEYADES)
5. y de Jesucristo el testigo fiel, el primogénito de los muertos, y el soberano de los reyes de la tierra. Al que nos amó, y nos lavó de nuestros pecados con su sangre,
6. y nos hizo reyes y sacerdotes para Dios, su Padre; a él sea gloria e imperio por los siglos de los siglos. Amén.
7. He aquí que viene con las nubes, y todo ojo le verá, y los que le traspasaron; y todos los linajes de la tierra harán lamentación por él. Sí, amén.
8. Yo soy el Alfa y la Omega, principio y fin, dice el Señor, el que es y que era y que ha de venir, el Todopoderoso. (SALMO 119)
9. Yo Juan, vuestro hermano, y copartícipe vuestro en la tribulación, en el reino y en la paciencia de Jesucristo, estaba en la isla llamada Patmos, por causa de la palabra de Dios y el testimonio de Jesucristo.
10. Yo estaba en el Espíritu en el día del Señor, y oí detrás de mí una gran voz como de trompeta,
11. que decía: Yo soy el Alfa y la Omega, el primero y el último. Escribe en un libro lo que ves, y envíalo a las siete iglesias que están en Asia: a Efeso, Esmirna, Pérgamo, Tiatira, Sardis, Filadelfia y Laodicea. (UNA CLARA REFERENCIA A LAS PLEYADES, OSEA A LA CONSTELACION DEL TORO / TAURO)
12. Y me volví para ver la voz que hablaba conmigo; y vuelto, vi siete candeleros de oro,
13. y en medio de los siete candeleros, a uno semejante al Hijo del Hombre, vestido de una ropa que llegaba hasta los pies, y ceñido por el pecho con un cinto de oro. (¿CINTURON DE ORION?)
14. Su cabeza y sus cabellos eran blancos como blanca lana, como nieve; sus ojos como llama de fuego;
15. y sus pies semejantes al bronce bruñido, refulgente como en un horno; y su voz como estruendo de muchas aguas.
16. Tenía en su diestra siete estrellas; de su boca salía una espada aguda de dos filos; y su rostro era como el sol cuando resplandece en su fuerza. (LAS SIETE ESTRELLAS SON LAS PLEYADES. ES OBVIO QUE NUESTRO SEÑOR ES ORION. APARENTEMENTE EL SOL EN SU FUERZA ES UNA REFERENCIA AL SOLSTICIO DE VERANO, OSEA AL 20/21 DE JUNIO.)
17. Cuando le vi, caí como muerto a sus pies. Y él puso su diestra sobre mí, diciéndome: No temas; yo soy el primero y el último; (ES CLARO QUE CRISTO HACE REFERENCIA AL SALMO 119, EN EL MARCO A QUE EL ALFA=HOMBRE Y OMEGA=FEMENINO, OSEA AL YIN Y YANG, AL HOMBRE Y LA MUJER, AL SOL Y LA LUNA, EL PRIMERO Y EL ULTIMO, ETC, ETC, OSEA EL CORAZON ESOTERICO DEL 911/ 119)
18. y el que vivo, y estuve muerto; mas he aquí que vivo por los siglos de los siglos, amén. Y tengo las llaves de la muerte y del Hades. (UNA REFERENCIA A MATEO 16:18)
19. Escribe las cosas que has visto, y las que son, y las que han de ser después de estas. (JUSTO EN EL 1:19, UNA REFERENCIA AL PASADO, PRESENTE Y FUTURO OSEA A LA "MAQUINA DEL TIEMPO")
20. El misterio de las siete estrellas que has visto en mi diestra, y de los siete candeleros de oro: las siete estrellas son los ángeles de las siete iglesias, y los siete candeleros que has visto, son las siete iglesias.
Escribe las cosas que has VISTO, y las que son, y las que han de ser después de estas.
pasado, presente y futuro ("MAQUINA DEL TIEMPO")
NO HAY PEOR CIEGO QUE EL QUE NO QUIERE VER
¿USTED QUIERE HACERSE IGUAL A DIOS?
SIGA ENSEÑANDO QUE DIOS ES HOMBRE
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