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De: marinel07  (Mensaje original) Enviado: 25/02/2010 20:44
L'UOMO E L'ALDILA'

 
IL GRANDE VIAGGIO DELL’ANIMA
LA VITA NELLE SFERE ASTRALI E MENTALI
DEL MONDO ULTRATERRENO

di Carlo Splendore
per Edicolaweb


Nelle due prime sfere, le più vicine al nostro mondo fisico, gli abitanti permanenti vivono un tipo di vita assai simile a quello che erano soliti condurre sulla Terra.

Sulla base dei resoconti dei viaggiatori astrali, tutto fa ritenere tuttavia che, nella maggior parte dei casi, questi individui non rimangano lì per tutta la durata della loro esistenza ultraterrena. Vi possono anche essere individui così attratti dall’esistenza materiale che, dopo il trapasso, non desiderano progredire oltre la regione eterica del mondo fisico, dove sostano più o meno a lungo, fino a quando non si desterà in essi il desiderio di progredire oltre.
Non ci dobbiamo meravigliare delle notizie che ci giungono da varie fonti (medianità, sdoppiamenti corporei, bilocazioni, transcomunicazione elettronica, ecc.) circa il tipo di vita similterrena che si conduce nella regione del mondo fisico-eterico e sulle prime sfere del mondo astrale.
In questi racconti si parla di una vita sociale organizzata secondo schemi e in ambienti non dissimili da quelli terreni. Vi si descrivono abitazioni facenti parte di villaggi o città, con parchi, corsi d’acqua, boschi e ampie distese di rigogliosa vegetazione e tanti, tanti fiori! Ma ci giunge notizia anche di luoghi di apprendimento, vere e proprie scuole, nonché di luoghi di culto. Infatti, le persone che qui amano continuare le loro pratiche religiose, costruiscono col pensiero le loro chiese e gli ex-ministri del culto mettono in atto le loro antiche vocazioni, proprio come facevano sulla Terra.
Si tratta, insomma, di mondi iperfisici abitati da un’umanità la quale, su queste prime sfere, tende a mantenere le abitudini che aveva in Terra e lavora, studia, prega e si diverte. Gli esploratori di questi piani di esistenza riferiscono, infatti, di avere visitato accademie, luoghi di ritrovo e di divertimento, quali teatri, sale da concerti, ecc.
L’esistenza dopo la morte è in larga misura regolata dal tipo di vita vissuto sulla Terra.
Coloro i quali hanno condotto una vita puramente materiale, i cui divertimenti e interessi dipendono unicamente dal corpo fisico, e cioè soprattutto lo sport, il vivere bene, tutte quelle attività che hanno come l’unico obiettivo di fare soldi, dopo la morte si trovano in condizioni tali come se il tempo non passasse mai, fino a quando non si rendono conto che possono sviluppare nuovi interessi. E ciò è reso possibile dall’incontro con Maestri preposti alla formazione degli abitanti permanenti dei vari sotto-piani del mondo astrale, stimolando in essi quegli interessi di cui sono carenti, onde prepararli alla vita che è loro dinanzi.
Un tipo molto grossolano e rozzo, dopo il trapasso, si va a localizzare nella regione eterica del mondo fisico e qui continua a vivere un’esistenza assai limitata. Egli però non vi è costretto e, dopo un periodo di purificazione, durante il quale rivive e prova su di sé gli effetti delle buone e cattive azioni da lui commesse nella sua vita passata, comincia a sentire l’impulso ad allontanarsi da tutto ciò che è simile alla vita trascorsa, in questo aiutato dall’assistenza degli Aiutatori Invisibili e delle Guide Celesti che incessantemente si prodigano nel recupero delle anime disorientate e smarrite.

LA PRIMA SFERA
Quella che Robert Allan Monroe, nel suo libro "I miei viaggi fuori dal corpo", chiama Localizzazione 2 dovrebbe coincidere, con buona approssimazione, con la prima sfera, secondo quanto riferiscono altri sperimentatori. La cosa che lo colpì subito fin dai suoi primi viaggi in questa regione dell’astrale, fu che:

«...gli abitanti continuano ad essere "umani". Diversi, in un ambiente diverso, ma mantengono caratteristiche umane e comprensibili. Durante una delle mie visite mi trovai in un luogo simile ad un parco, con fiori, alberi ed erba ben curati, con un largo viale attraversato da altri vialetti. C’erano molte panchine lungo questi vialetti; centinaia di persone, uomini e donne passeggiavano o sedevano sulle panchine. Alcuni sembravano del tutto calmi, altri un po’ in apprensione, molti altri sembravano disorientati, come abbagliati o sconvolti. Sembravano incerti, come se non sapessero cosa fare o cosa stesse per succedere. Non so come, mi accorsi di sapere che si trattava di un punto di ritrovo, dove i nuovi arrivati aspettavano amici o parenti. Questi amici avrebbero dovuto portare il nuovo arrivato dal Punto di Ritrovo al punto a cui "apparteneva". Non avevo alcun motivo per fermarmi più a lungo, non vidi nessuno che conoscessi nelle vicinanze, per cui tornai nel fisico, senza incidenti".»

Vi possono essere altri che, localizzati nella prima sfera dell’astrale, non sono attratti da nuovi interessi e di buon grado si adattano alle condizioni di vita che trovano confacenti alla loro natura, essendo assai simili a quelle terrene. Per esempio queste sono le vecchie coppie di coniugi, le quali hanno sviluppato il gusto della vita domestica. La loro massima aspirazione è quella di possedere una casa con giardino e di vivere una vita tranquilla in compagnia di amici. La loro felicità consiste nel vivere insieme. A livello astrale possono continuare a condurre questo tipo di esistenza. Essi potranno costruire, per mezzo del pensiero, la loro casa di sogno, con un giardino e con ogni tipo di fiori e di frutta che desiderano, poiché non vi sono limitazioni imposte dal clima. Può anche accadere che ritrovino gli animali domestici che avevano sulla Terra, o ne adottino altri.
Ma anche nell’aldilà, come sulla Terra, nulla è statico e, presto o tardi, tutti gli abitanti del mondo astrale vengono presi dal desiderio di esplorare nuove e migliori condizioni di vita, in questo sollecitati dalla Legge Universale dell’Evoluzione.

IL TRASFERIMENTO DA UNA SFERA ALL'ALTRA
Circa il modo di effettuare il passaggio dall’una all’altra sfera mettendo in atto la tecnica dello sdoppiamento corporeo, può essere interessante seguire da vicino come ciò avvenga. Prendiamo lo spunto da quanto ci narra in proposito Peter Richelieu nel suo libro "A soul’s journey ", che è considerato un classico in materia di viaggi esplorativi dell’astrale. Egli c’informa che questi passaggi da una sfera ad un’altra del mondo astrale, sia in "salita" che in "discesa", sono resi possibili dalla capacità di visualizzare, nel modo più particolareggiato possibile, la meta del viaggio. Si tratta cioè di mettere a fuoco, con gli occhi della mente, la località situata sulla sfera che si vuole raggiungere e concentrare, nel contempo, tutta la nostra volontà di effettuare questo viaggio. Più che di uno spostamento nello spazio si dovrebbe parlare di un trasferimento della coscienza da una frequenza vibratoria ad un’altra.
è ovvio che la prima volta occorre l’aiuto di una guida che si sostituisca a noi nel visualizzare la meta del nostro viaggio, per il semplice motivo che noi ancora non la conosciamo. Una volta raggiunta la destinazione, sarà nostro compito fissarne bene in mente i dettagli, così da potervi tornare in modo autonomo.

LA SECONDA SFERA
Ma cediamo la parola al nostro autore, il quale si trova ora nella prima sfera ed è in procinto di trasferirsi, con l’assistenza della sua guida, sulla seconda sfera astrale:

«Strinsi le mani del mio amico e feci del mio meglio per essere controllato dalla sua volontà e immediatamente le pareti della camera divennero confuse e indistinte; lo stesso fu per i mobili e, ancor prima che me ne rendessi conto, noi ci trovammo fuori, all’aria aperta, in un piccolo campo e, in distanza, c’era quello che poteva sembrare un tipico villaggio inglese.»

La guida spiega all’autore che ogni singola sfera astrale è costituita da materia diversa da quella di un’altra, ma che tutti questi tipi di materia sono presenti nel nostro corpo astrale. Basta allora attivare, con un atto di volontà, gli atomi del nostro corpo astrale che corrispondono a quelli della sfera che vogliamo raggiungere, per essere in grado di funzionare appieno in essa.
La vita nelle diverse sfere è separata e autonoma poiché tutte le sfere che fanno parte del mondo astrale operano ciascuna con finalità e intenti ben precisi.
Riprendiamo la narrazione del Richelieu, che ora riguarda la descrizione sommaria della cittadina che aveva intravisto in lontananza. è un piccolo centro abitato da un’umanità spensierata, dedita a vari lavori, quali il giardinaggio, la coltivazione dei fiori, ecc., ma solo per diletto. Quella gente vive in abitazioni assai graziose, alcune piccole e altre grandi, ma tutte circondate da un giardino pieno di fiori, in cui fioriscono a profusione piante di ogni tipo.
Il nostro viaggiatore viene colpito da una evidente differenza con i villaggi della Terra: la assoluta mancanza di automobili. La guida lo informa che ciò è dovuto al fatto che là le persone non hanno alcuna necessità di fare uso di mezzi di trasporto perché si possono spostare da un punto all’altro con la volontà. è sufficiente che esprimano il desiderio di andare da qualche parte e subito fluttuano dolcemente verso quel luogo.

LA TERZA SFERA
Torniamo ora alla narrazione del Richelieu e cioè all’esplorazione del mondo astrale tramite sdoppiamento corporeo. Dopo aver girovagato qua e là in quella cittadina della seconda sfera, la guida invitò il suo discepolo a prendere di nuovo le sue mani e di unirsi a lui nella volontà di passare dalla seconda alla terza sfera:

«Feci come mi aveva detto: all’istante la scena che era intorno a noi cominciò ad oscurarsi e gradualmente fu sostituita da un’altra scena. Tutto intorno a noi era completamente diverso: ci trovavamo in uno spazio aperto, circondato da dozzine di boschetti, o macchie... tutte queste radure erano molto pittoresche perché ogni cosa lì era costituita da arbusti in fiore, mentre narcisi e non-ti-scordar-di-me fiorivano a profusione sull’erba verde.»

Il viaggio prosegue e prosegue pure l’insegnamento della guida, la quale informa il suo discepolo che:

«...quando un’entità umana raggiunge queste sfere, si accorge che sono anche abitate da altre entità le quali non hanno origine umana... Queste entità appartengono ad un’evoluzione parallela che prende il nome di regno dei deva, o regno degli angeli. Questo regno evolve in modo analogo a quello umano, con la differenza che l’individualizzazione non procede dal regno animale per giungere a quello umano, ma queste entità, che in precedenza abbiamo conosciuto sotto forma di insetti, pesci e uccelli, si individualizzano in elementali, spiriti di natura e deva, o angeli... Tale evoluzione avviene unicamente nei mondi astrale e mentale e, a parte il caso dei più bassi elementali e degli spiriti di natura molto giovani e involuti, i deva non vivono al di sotto della terza sfera del mondo astrale. è questo il motivo per cui nel mondo fisico si conosce così poco di questa evoluzione. La gente comune raramente può entrare in contatto con essi, benché sia possibile, per chi abbia sviluppato il senso assopito della chiaroveggenza, vedere certe creature anche a livello fisico, poiché per il chiaroveggente la porta che separa il mondo fisico da quello astrale non è chiusa. L’uomo medio non possiede questa conoscenza e di solito ridicolizza le storie che riguardano l’esistenza di queste entità.»

Di tutt’altra natura è la modalità con la quale ci viene trasmessa, dal mondo spirituale l’esperienza dell’entità che in Terra fu il Monsignor Robert Hugh Benson, tramite la madianità di Anthony Borgia, che era stato un suo vecchio amico.
Il Benson, che era stato pastore della Chiesa Anglicana, lasciò questa Terra nell’anno 1914 e, dopo qualche anno dalla sua dipartita, sentì il bisogno di stabilire un contatto col suo vecchio amico medium, perché c’erano diverse cose che desiderava comunicare. Questa narrazione è stata raccolta in due libri: il primo col titolo: "Life in the world unseen" di Anthony Borgia e l’altro, sempre dello stesso autore, è stato pubblicato più tardi, nel 1956, col titolo: "More about life in the world unseen".
Dopo il trapasso Monsignor Benson si viene a trovare in un mondo le cui caratteristiche fanno pensare a quelle del terzo livello astrale, secondo la classificazione del Richelieu, o a quelle del primo Cielo, secondo la suddivisione adottata da C.R. Payeur.
Dalla sua guida, un suo confratello trapassato anni prima, viene accompagnato nella sua nuova casa, che gli appare come la bella copia della sua dimora terrena. Anche questa è una villa, ma i giardini attorno ad essa sono sistemati con tanta cura da apparire perfetti, senza piante selvatiche e con una profusione di fiori stupendi, alcuni dei quali in piena fioritura, come in Terra egli non aveva mai visto l’eguale.
Ma un fenomeno del tutto nuovo e che aveva del fantastico attrasse la sua attenzione:

«C’era un altro elemento straordinario di cui mi resi conto quando mi avvicinai ai fiori: era la musica che li avvolgeva e creava armonie straordinarie tali da corrispondere ai loro splendidi colori.»

In altri termini, i fiori non solo erano colorati con splendide tinte vivaci, ma erano anche centri di emissione di onde sonore, tra loro in armonia e in accordo con gli stessi colori, così da dar luogo ad una soffusa sinfonia che si diffondeva tutta all’intorno.

I DEVA
I Deva astrali prendono più propriamente il nome di Kamadeva, per distinguerli da altre categorie di gerarchie angeliche che dimorano e operano nei mondi superiori (mentale e causale).
Per quanto riguarda il loro aspetto, ritengo interessante la descrizione che ne fa il veggente G.Hodson nel suo libro: "Il regno degli Dei":

«Le forme angeliche sono fatte di luce, o piuttosto di materia sottile luminosa, poiché ogni atomo del loro corpo e dei mondi in cui dimorano è una splendida particella di luce.
La forma che adottano assomiglia molto da vicino alla nostra ed è infatti costruita sullo stesso modello del corpo fisico dell’uomo. I loro volti, tuttavia, hanno una espressione decisamente non umana, poiché portano un’impronta di energia dinamica, di vivacità di coscienza e di vita, unita ad una bellezza superba e ad un distacco dal mondo terreno quali raramente vengono riscontrati tra gli uomini... Nei loro corpi sono visibili centri di forza, vortici e linee di forza nettamente definite.
Dalle scariche dell’aura vengono prodotte forme definite che fanno pensare ed una corona sul capo e inoltre dispiegano ali dai colori vivaci e sempre mutevoli. Le ali non vengono però usate per volare, poiché gli angeli si muovono rapidamente nell’aria a volontà con un grazioso movimento fluttuante e non hanno bisogno di ausili per volare.»

Sembrerebbe che le ali abbiano la funzione di antenne per mezzo delle quali viene irradiata e modellata l’energia aurica che il deva diffonde intorno a sé.
I loro pensieri e le loro emozioni sono oggettivati e resi visibili sotto forma di un prorompere di luce variamente colorata:

«Un’effusione di amore, per esempio, li inonda di uno splendore color cremisi ed inoltre una vivace, rosea corrente di forza d’amore fluisce verso l’oggetto dell’amore.»

I deva comunicano tra loro e con gli uomini più che per mezzo della parola, con la trasmissione del pensiero. Le correnti di pensiero da essi emesse suscitano nella materia eterica e in quella astrale lampi e disegni simbolici colorati, che spesso richiamano le più belle forme che possiamo osservare in natura, quali i calici dei fiori, conchiglie che si espandono e assumono la forma di grandi ventagli, che s’intersecano in uno scintillio di colori.
All’occhio del chiaroveggente queste conversazioni tra deva appaiono come un ritmico pulsare di linee di forza iridescenti, mentre le rispettive aure si estendono dall’uno all’altro e si ritraggono, come ali di farfalle.
Circa i compiti e le funzioni di queste creature angeliche ci limitiamo qui solo a qualche accenno, rimandando il lettore a quanto in proposito è trattato nei testi di teosofia ed antroposofia e nella tradizione induista.
La vita cosciente presente sulla Terra nei regni elementale, minerale, vegetale ed animale è diretta da appositi ordini di angeli, o deva.
I minerali, gli insetti, le piante, gli alberi, un gran numero di animali della Terra, dell’acqua e dell’aria sono animati da una vita non ancora individualizzata, che si articola in anime-gruppo. La loro evoluzione avviene, sulla Terra e in astrale, attraverso gli eoni, sotto la continua tutela e supervisione di esseri angelici (in sanscrito: "deva" vuol dire "gli splendenti").
è così che nelle tradizioni popolari dei vari paesi si sente parlare dello spirito di un albero, dell’angelo di una montagna, di un angelo signore dei pini, di un deva del regno delle api, di un dio del mare, di angeli della musica, ecc.

LA QUARTA SFERA
Quando un essere umano, dopo il trapasso, raggiunge la quarta sfera, viene colpito dall’assenza di ogni tipo di attività esteriore. In luogo dell’attività fisica egli troverà una maggiore attività mentale, poiché il principale interesse degli abitanti permanenti della quarta sfera è la trattazione di problemi di carattere mondiale ed evolutivo: dibattiti sullo sviluppo della scienza, sulla parallela evoluzione del regno dei deva, in rapporto alle maggiori sue differenze con la nostra evoluzione, oppure la formulazione di nuove teorie che essi cercano di collaudare.
Coloro che sono dotati di un più nobile intelletto (che in realtà sono anime più vecchie e di maggiore esperienza) assumono la direzione delle assemblee. è frequente il caso che alcuni membri del regno dei deva si aggiungano al dibattito, benché in questo caso la comunicazione non avvenga più tramite la parola. Benché non si sia ancora nel mondo mentale, in cui tutto è governato dal pensiero, ai più alti livelli dell’astrale le conversazioni possono essere svolte senza l’impiego della parola. La vita lì è così poco materiale che la possibilità di comunicare col pensiero è cosa del tutto naturale e ciò non è neppure considerato un fatto straordinario.
La prospettiva mentale di un deva è del tutto diversa da quella di un umano: il deva è soprattutto interessato a guidare e ad alimentare i processi di sviluppo della natura. Le loro vite si confondono talmente con le caratteristiche della natura (oceani, montagne, alberi, fiori, pioggia, ecc.) che non sembrano minimamente coinvolti dai problemi della vita che interessano l’umanità, eccetto che in casi speciali in cui è desiderata la loro assistenza. Non hanno nulla a che fare con la crescita o il declino della nazioni, ma lo sviluppo della vegetazione e il lavoro di ricerca scientifica per mezzo del quale la natura procura all’uomo ciò di cui necessita sul piano fisico, sono per loro di enorme interesse. Vi è un deva evoluto per ogni tipo di albero, di arbusto o di fiore. Sotto questi "controllori" lavorano migliaia di assistenti, ognuno dei quali ha il proprio particolare compito.
I risultati delle loro ricerche sono captati dalle menti degli scienziati terreni che si dedicano ad un analogo lavoro (le cui menti vibrano sulla stessa lunghezza d’onda).

LA QUINTA E SESTA SFERA
La quinta e sesta sfera sarebbero abitate da ricercatori in numero ancora maggiore, che lavorano a vantaggio dell’umanità. Siamo nelle sfere superiori della controparte astrale della Terra, dove, medici, fisici, filosofi, desiderano aiutare la Terra nel modo che è loro peculiare. A questi livelli i problemi economici della Terra sono discussi ed elaborati per mesi ed anni. Quando questi specialisti giungono a conclusioni certe, queste vengono impresse nelle menti degli esseri umani della Terra che occupano posti di potere, dove la loro opinione può influire sui governi o su potenti gruppi innovatori, affinché l’umanità sia aiutata a risolvere crisi troppo gravi per poter essere fronteggiate e superate con i propri mezzi. In questo modo nuove idee e nuovi metodi vengono alla luce e gradualmente sono adottati dall’umanità.

LA SETTIMA SFERA
La prima cosa che colpisce il visitatore astrale della settima sfera è l’assenza di costruzioni di qualsiasi tipo. Gli abitanti di questa sfera vivono quasi sempre in solitudine, giacché sono convinti che il loro progresso evolutivo può essere compiuto solo col completo isolamento e nel silenzio.
Gli asceti della Terra, dopo il loro trapasso, continuano lo stesso tipo di vita, nella meditazione e nella preghiera e, a tempo debito, giungono alla settima sfera del mondo astrale. Vi si possono incontrare ex appartenenti a ordini religiosi, che avevano la regola del silenzio e di una vita appartata.
Essi qui si dedicano a lungo alla preghiera, onde ottenere aiuti per l’umanità. Per la loro esistenza non sono necessari alloggi e vivono all’aperto, in boschi e in luoghi fuori mano.
In questa ultima sfera dell’astrale si trovano anche quegli esseri umani che sono "di transito", in attesa di raggiungere la loro destinazione nel mondo mentale. Questi umani sono accompagnati da guide che li aiutano a superare la "seconda morte".

IL MONDO MENTALE
Sotto la spinta dell’ego, il quale sollecita il veicolo che occupa a passare nel mondo mentale, l’essere umano, il cui soggiorno è oltre il piano astrale, deve passare attraverso la "seconda morte". Il passaggio dal mondo astrale a quello mentale è del tutto indolore e consiste semplicemente nel disfarsi di un involucro.
L’uomo gradualmente si addormenta e subito dopo si sveglia nel mondo mentale, avendo lasciato cadere per sempre, durante quel breve sonno, il suo corpo astrale, come se si spogliasse del suo abito. Abbandonato dall’individuo che è passato oltre, il suo corpo astrale è ora solo un guscio che possiede ancora la natura fluidica della materia astrale: appare come se conservasse ancora una sembianza di vita.
Nel mondo mentale l’individuo comincia ora una nuova vita che, per un uomo medio, è di solito di durata inferiore a quella vissuta nel mondo astrale. Per un uomo evoluto la durata della sua permanenza qui sarà invece più lunga.
Anche il mondo mentale, come l’astrale, si divide in sette sotto-piani. Questi si suddividono in due grandi regioni: il mentale inferiore, o mentale concreto, che si articola nei primi quattro sotto-piani; il mentale superiore, o mentale astratto, che comprende gli ultimi tre sotto-piani. Nelle quattro suddivisioni più basse vivono le anime nelle condizioni di felicità che le varie religioni definiscono di beatitudine e attribuiscono al "paradiso". Si tratta di uomini, donne e bambini che gioiscono in beata comunione con quanti in Terra amarono con altruismo e assoluta dedizione.
Al livello successivo si trovano quelle anime che all’affetto unirono la devozione per qualche ideale religioso. Al terzo sotto-piano troviamo le anime che all’amore e alla devozione unirono la carità.
Al quarto livello sono presenti le anime che, alle precedenti belle qualità, unirono una natura dedita alla filosofia, all’arte o alla scienza.
Nel piano mentale superiore vivono e operano «Esseri Radiosi che guidano i processi di ordine naturale, sorvegliando legioni di entità inferiori... Questi Esseri sono dotati di una vasta conoscenza, di un gran potere e di uno splendidissimo aspetto; sono creature radiose, sfolgoranti di mille colori, simili a meravigliosi e vividi arcobaleni, imponenti e maestosi nell’aspetto e di forza irresistibile. E qui ci tornano alla mente le parole del grande veggente cristiano allorché scrisse di un possente angelo: "l’arcobaleno era sul suo capo, il suo volto era come il sole ed i suoi piedi erano simili a colonne di fuoco" (Apocalisse, X,1).» (Da "Sapienza Antica" di A.Besant - Alaya, Milano).



Nei tre sottopiani più alti del mentale superiore (o astratto) vivono le anime nella totalità di capacità e di coscienza che hanno sviluppato nel corso dell'evoluzione. Qui vivono anche le entità non umane, che hanno seguito un'evoluzione a parte, entità note come Deva o Angeli.
Nel cielo più alto vivono gli Angeli detti Deva Arupa, o senza forma, perché i loro corpi sono costitutiti di materia del mentale superiore, mondo in cui la materia non dà luogo a forme-pensiero, ma si esprime come luce.
Nei quattro sottopiani più bassi il pensiero crea delle forme e qui vivono i Deva Rupa, o Angeli della forma.
Sul piano astrale vivono Angeli ancora più bassi, i Kama Deva, o Angeli del desiderio, perché questa è essenzialmente la regione delle emozioni.

BIBLIOGRAFIA
- A. Robert Monroe - "I miei viaggi fuori dal corpo" - MEB - Torino, 1974
- Peter Richelieu - "A soul’s journey - The Aquarian Press - London, 1958
- Anthony Borgia -"More about life in the World unseen " Psychic press LTD - London
- G. Hodson - "Il regno degli dei "- Età dell’Acquario - Torino, 1984
- A. Besant - "Sapienza Antica" - Alaya - Milano, 1950
- C. Jinarajadasa -"Il mistero della Vita e della Forma" - SIRIO - Trieste, 1950
- C. Rafael Payeur - "La Luce oltre la Soglia" - L’Età dell’Acquario -Torino, 2002

Carlo Splendore è nato a Velletri (Roma) nel 1922. Ingegnere industriale meccanico, ricercatore, pubblicista e docente di materie tecniche, vive a Roma ove opera nel campo dello studio e della ricerca dei fenomeni della "scienza di frontiera" e collabora con periodici specializzati, italiani e stranieri.

Ha pubblicato i libri:
- "L’onda di Vita nell’Armonia del cosmo" - Tecnipress (Roma, 1988);
- "Come in basso, così in alto..." - Consultabile e prelevabile sia in .doc che .pdf il libro descrive le analogie esoteriche tra l'uomo e il cosmo.
- "Il Bioradiometro" - Editrice Andromeda.





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