Bellissimo passeggiare lungo laRiva degli Schiavoni, dove siamo approdati dopo aver preso un battello sulla sponda opposta. Questa prende il nome dal fatto che mercanti dalmati approdavano qui per commerciare (la Dalmazia era dettaSchiavonia). Mentre si prosegue verso ilsestiere Castello, ci si accorgerà che la gente comincia a diminuire, il paesaggio muta, si allarga, di fronte solo mare aperto e qualche isola in lontananza. Questo sestiere è l'unico a non affacciarsi sul Canal Grande. Dopo aver superato larghi e bianchi ponti, ci si ritrova invia Garibaldi, sulla quale si aprono stretti vicoletti. Nei pressi si incontra ilMuseo Storico Navalee, un po' più avanti, gli storicigiardinidove ha sede la Biennale dell'Arte di Venezia (Esposizione Internazionale d'Arte Moderna). Questo sestiere è il più grande della città e quello posto più a est, una sorta di 'coda'. Proprio qui aveva sede nel medioevo ilCastello(donde il nome del sestiere stesso), che sorgeva sulla limitrofaisola Olivolo(dal fatto che c'erano molti oliveti), oggiSan Pietro in Castello. Qui vi sorgeva l'antica chiesa omonima, che fu basilica di Venezia (fino al 1807) prima di quella di san Marco. Un edificio quindi della massima importanza, oggi decaduto.
Da vedere la zona dell'Arsenale, nel Campo omonimo, ideato in parte dal Sansovino. Un bel ponte ligneo collega le sponde; l'edificio fortificato, oggi è sede dellaMarina Militarealla cui guardia, all'esterno, stanno due giganteschi leoni, uno accucciato e uno seduto, e varie statue. Nel medioevo l'Arsenale (noto fin dal 1100) era il punto nevralgico della potenza veneziana, dove si costruivano le potenti flotte navali e considerato il punto vitale della Serenissima, un vero centro strategico.
Nel sestiere si trovano numerosissime chiese (almeno 18). Impossibile visitarle tutte, chiaramente; pertanto segnaliamo quelle che abbiamo visto e cioè:la chiesa diSan Giovanni in Bragora, che secondo alcuni studi sarebbe stata gestita daiTemplari,e poi passata aiGiovanniti.All'esterno, molto semplice, si trova un fiore a quattro petali (anche una croce). La chiesa ha origini ben più datate, pare all'VIII secolo ad opera di San Magno ed è dedicata a San Giovanni Battista, dove -secondo una tradizione- sarebbero state portate le sue spoglie. L'etimo 'bragora' non si sa cosa significhi esattamente nel caso in questione. All'interno -che non conserva più alcuno stile medievale- accoglie tele di artisti importanti, tra cui unBattesimo di Cristodi Cima da Conegliano (1492-1494). Sulle orme dei Templari e dei Giovanniti, arriviamo allaChiesa Priorale, dell'Ordine di Malta(poco più avanti c'è la farmacia'alla Croce di Malta'), sulle cui origini c'è mistero e c'è pura scarsità di notizie su come fosse al tempo dell'insediamento dei Giovanniti. Numerose sono invece le notizie successive, così come i rimaneggiamenti che la chiesa ha subito nel corso del tempo. Era arricchita di pregevoli opere di illustri pittori ma, con la soppressione napoleonica, fu spogliata dei suoi quadri e dei suoi altari e destinata a magazzino di barche. Venne successivamente restaurata al culto.
Proseguendo la perlustrazione, ci si imbatte in un'enorme chiesa, visibilmente abbandonata, che risulta essere quella disan Lorenzo, una delle più antiche di Venezia, risalendo al VI secolo. Vi era il monastero femminile delle benedettine, accanto.
Senz'altro superba e di primaria importanza è la chiesa domenicana deiSS. Giovanni e Paolo (detta ancheSan Zanipolo), che è anche un sacrario, poichè vi si trovano molti sepolcri dei Dogi veneziani, i quali hanno tutti delle tombe fastose, a tratti anche tracotanti. Una bellissima scultura, situata in una delle cappelle absidali, rappresenta una donna seduta, pensosa, che regge uno specchio. Andando a vedere cosa vi si riflette, abbiamo avuto un brivido:la Morte. La sua.
La chiesa dei SS. Giovanni e Paolo è, insieme a quella dei Frari, seconda solo a San Marco; all'esterno, nella parte bassa, si vedono caratteri gotico -bizantini (forse del XIII secolo); vi sono diversi sarcofagi riportanti croci patenti, e sulla facciata delle curiose quadruplici cinte, il cui significato al momento sfugge. Un'antica porta, oggi murata e di cui rimane soltanto l'architrave e gli stipiti, è ancora visibile sul lato di destra.
Nella piazza prospetta la statua equestre al condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, omaggiato dalla Serenissima per il servizio che egli prestò, e la scenograficaScuola Grande di San Marco,oggi adibita adOspedale Civile(la facciata si scambia per una chiesa). All'interno, in una sezione apposita, a parte del nosocomio, si può ammirare (ma solo in particolari occasioni) la Biblioteca, mentre la cappella dell'ospedale, ovvero lachiesa di San Lazzaro dei Mendicanti,dove si ammira un'opera del Tintoretto (prima maniera) e una di Paolo Veronese, è aperta tutti i giorni al mattino.
Prendendo a sinistra delCampo SS. Giovanni e Paologiungiamo alla bellachiesa di Santa Maria Formosa.Alla base c'è una tradizione che narra di un'apparizione mariana sotto le sembianze di una donna formosa (prosperosa), e risalirebbe al VII sec. Prima c'era una chiesa precedente. L'edificio attuale mostra le forme tardo-rinascimentali ed ha una particolarità: due facciate. Una affaccia sul rio ed una sul campo omonimo. Questa chiesa era sede di una curiosa cerimonia in antico (durò fino alla soppressione della Repubblica): il doge riceveva in omaggio un cappello di paglia, che gli veniva donato dallaconfraternita dei Casselleriche qui avevano sede. Essi erano i fabbricanti della casse nuziali e nel 944 avevano fornito un consistente aiuto in occasione del Ratto degli Slavi, quando cioè degli slavi avevano tentato di rapire delle fanciulle veneziane. I Casselleri sventarono l'attacco e da allora venivano celebrati con la venuta del doge una volta all'anno.
Ritornando sui nostri passi si raggiunge, tra calle e callette, l'ultimo dei sestieri che ci restano da visitare:Cannaregio,cosiddetto per la presenza di fitti canneti. Incontriamolachiesa di S. Maria dei Miracoli,bell'edificio rinascimentale che all'interno lascia a bocca aperta per via di un mirabile soffitto a cassettoni dove sono incastonati 50 ritratti di santi e profeti.
Immettendosi sullaStrada Nuova(che fu voluta da Napoleone e andò a sostituire il complesso di campi e campielli che vi si trovavano),proseguendo verso l' ovest della città(cioè verso la Stazione Ferroviaria) ci delizieremo tra bazar, negozi, palazzi più o meno antichi, alcuni anche fatiscenti, e le onnipresenti chiese. InCampo S. Sofianon vedremo subito la chiesa omonima, che rimane incastrata tra le case, ma un carugio permette di girarle attorno e ritrovarsi sul davanti. Una parte dell'edificio venne distrutto per far posto alla strada Nuova. Sul Canal Grande prospettano edifici famosi come laCà d'Oro(1421-1440), un tempo rivestita in facciata del nobile metallo. Prendiamo a destra per dirigerci verso l'estremoCampo della Madonna dell'Orto, dove c'è l'omonima chiesa. Bellissima lo è anche all'esterno, gotico e forse unico esempio a Venezia. Dentro racchiude latomba di Tintorettoe molte sue opere. Pochi passi e si incontra l'anticachiesa di Sant'Alvise(e l'omonimo campo),il cui sobrio esterno stride con lo sfolgorante sfoggio di colori dell'interno. L'unica navata ha infatti affreschi magnifici e una volta con una curiosa geometria a triplice quadrato concentrico...
Ci accorgiamo che qualcosa è cambiato nuovamente, siamo rimasti soli, la gente non c'è più, perchè qui non viene quasi nessun turista. Ci troviamo sulla sponda più settentrionale della città, vediamo il mare aperto, ma dall'altra parte rispetto alla Punta della Dogana. Abbiamo percorso Venezia da parte a parte, fantastico! Le vie, qui, corrono parallele e a tratti sembra di essere sprofondati nella città fantasma. Ma ci piace! E' intrigante la scoperta di nuovi tasselli di questo mosaico veneziano. Siamo quasi nella zona delGhetto ebraico, che è il più antico d'Europa perchè a Venezia i Giudei giunsero precocemente. Si notano alcuni simboli ma soprattutto massiccia è la presenza dellesinagoghe(ben cinque) e molto importante è ilMuseo della Comunità Israelitica, che allestisce oggetti della tradizione ebraica dall'antichità in poi.
Proseguiamo lungo leFondamenta della Misericordiae arriviamo alCampo dei Mori,più animato. Facciamo la conoscenza di alcunestatueabbigliate all'orientale: sono quelle dei fratelli Mastelli, arrivati in città nel 1112 dando vita alFondaco degli Arabi o Mori.Una leggenda narra che fu S. Maria Maddalena a pietrificarli per la loro cupidigia!
Due passi ancora ed ecco lacasa di Tintoretto,con la relativa bottega, che risulta essere tutt'ora funzionante.
Ripreso il cammino verso la Stazione Ferroviaria, superiamo ilPonte delle Guglie, costruito nel 1580 ma rifatto nel 1823, quando furono apposte delle piccole piramidi, o guglie, che danno il nome al ponte, unico ad averle. Giriamo subito a destra perchè dobbiamo visitare l'ultima delle zone di nostro interesse:la più antica porta di terraferma di Venezia.Il movimento di gente anche qui è molto ridotto, rispetto al ponte delle Guglie, molti proseguono verso laLista di Spagna,mentre noi ci infiliamo in questo settore.
Vogliamo vedere ilponte dei Tre Archi,l'unico a Venezia ad avere, appunto, tre arcate. Nei pressi c'è lachiesa di San Giobbe, purtroppo trovata chiusa, che ha accanto un bel chiostro, ma è interdetto al pubblico (forse per lavori). Lungo la strada incontriamo alcuni residui simboli sugli edifici, alcuni 'sandali del pellegrino', alcuni toponimi che ci fanno supporre come qui potesse trovarsi un luogo di assistenza per i pellegrini medievali.
Una grande chiesa, ormai riadattata, prospetta anche sulla sponda opposta. Non vi sono indicazioni o informazioni sul posto.
Dopo aver raggiunto la punta estrema anche di questo lato di Venezia, dove ha sede l'università, e aver ammirato il paesaggio marittimo nel quale è compreso il ponte ferroviario che si getta sulla terraferma, ritorniamo indietro e riprendiamoLista di Spagna,affollata di persone. Chi viene, chi va, chi è del posto, tanti individui con le loro storie personali e la loro vivacità. Rumori, suoni, sapori, arrivano ai sensi ma ci estraniamo ancora e andiamo a visitare una delle chiese più enigmatiche di Venezia, spesso trascurata dai passanti. Si trova inCampo S. Maria Maddalenae si tratta del tempio omonimo.
La chiesa della Maddalena è antica, risalendo al XIII secolo (1222), ma fu interamente rifatta nelle forme attuali molti secoli dopo. Risale infatti al 1780 il disegno di Tommaso Temanza, a pianta circolare, che attualmente ammiriamo. Sull'area pare sorgesse già un edificio religioso, appartenente alla famiglia Balbo, che secondo alcune fonti aveva tra le proprie fila un Cavaliere Templare. In origine l'edificio aveva anche un campanile(nato come torre di avvistamento), ma è stato distrutto perchè troppo pericolante. La sua funzione di chiesa parrocchiale cessò nel 1781 e nel 1820 venne chiusa. Attualmente è una chiesa rettoriale dipendente dalla parrocchia di San Marcuola. L'aspetto esterno è molto armonico e quasi severo. Il portale è formato da un alto timpano triangolare sorretto da due lesene binate e capitello ionico.
ALAN LAVERNE BEAN=15/3 =VESICA PISCIS (MISA CATOLICA=JUAN 21:11)=DIA DE SAN LONGINO
JOHN WATTS YOUNG=24/9= DIA DE LA BATALLA DE TUCUMAN (DIA DE LA VIRGEN)/ ARGENTINA
. Juan 16:21 La mujer cuando da a luz, tiene dolor, porque ha llegado su HORA; pero después que ha dado a luz un niño, ya no se acuerda de la angustia, por el gozo de que haya nacido un hombre en el mundo.
. Juan 16:21 La mujer cuando da a luz, tiene dolor, porque ha llegado su HORA; pero después que ha dado a luz un niño, ya no se acuerda de la angustia, por el gozo de que haya nacido un hombre en el mundo.
Otro dato interesante es que Herodes, un edomita, le corta la cabeza a Juan el Bautista, en su mismo día de cumpleaños, osea que es en el marco al día de su nacimiento. Es obvia la referencia esoterica y masónica al sexo femenino. Herodes, es el antitipo de Aman, un amalecita, también descendiente de Edom, que conspira contra el pueblo judío en el libro de Esther/Ishtar. Mardoqueo//Marduk es una referencia a Marte.
Incluso Betsabé o casa de saba, descendiente de Cam, es la madre de Salomón. Nimrod, Semiramis y Thamus/Marte es una referencia al pacto de Génesis 9:11, con referencia a la sangre o linaje. Esto explica el porqué del nexo con el planeta rojo. En el santoral católico el día de Betsabé es el mismo 4 de julio, independencia de EEUU en Filadelfia. Está todo interconectado. Usted usa la cabeza señor Rolmen??? El narcisismo es el mayor enemigo del Grial. Saba es descendiente de Cam, con fuerte nexo con Etiopia e incluso la reina de Saba, ADONDE el señor hace referencia en Mateo 12:40,42 en el marco a la señal de Jonas/paloma/Columba/ Columbia/ Río Magdalena.
La transfiguración tiene referencia al mismo paralelo 33, como nexo con la torre de Babel o Migdal/Magdala que es un portal o agujero de gusano conectado con el espacio tiempo. Esto explica incluso el nexo Marte con el 33, la gran pirámide, el 911, el apollo 11-17, el colisionador de hadrones y el Vaticano. Es obvia la conexión extraterrestre en este MARCO. Por eso la relación del camino de Santiago, el 25 de julio con León San Marcos/Marte/guerra. El nexo insisto, es la referencia 911 con la iglesia copta en Alejandría, Egipto. El Cairo significa Marte. Esto explica la relación con el complejo Gizeh-Orion. El día de San Marcos es el día 227 copto. Esto también explica porque la relación de Roswell con el Rancho Magdalena, el monte manzano, la transfiguración y el paralelo 33. Es obvio en este marco que Elias, Juan el Bautista es un nuevo Elías y Moisés fueron trasladados en el tiempo en la transfiguración.
Viktor Schauberger, un silvicultor austríaco que observó los efectos de la naturaleza, sobre todo del agua, se reunió con Adolf Hitler en el año 1934 para discutir los principios fundamentales de la agricultura, la silvicultura y la ingeniería del agua. Hitler quedó impresionado por las ideas radicales de Schauberger para la utilización de la energía del agua en nuevas y dinámicas formas, pero a su vez, él también estaba disgustado por que Schauberger no estaba dispuesto a participar en el trabajo para el Tercer Reich.
Viktor Schauberger
Posteriormente y para desgracia de Schauberger, cuando la guerra estalló, las SS fueron a buscarlo para que aporte sus ideas basadas en sus patentes para una “turbina de aire”, “procedimientos para elevación de líquidos y gases” de 1935 y la “máquina de frío” construida por Siemens en 1937, sin embargo, destruida en una prueba no autorizada.
En 1940, Schauberger comenzó la construcción del motor Repulsin(e) discoide en Viena con la ayuda de la compañía Kertl. Él patentó su idea el 04 de marzo de 1940 en Austria, bajo la patente 146.141. Pero muy poco después él fue reportado por la asociación de ingenieros de Viena a las SS que colocaron a Schauberger en un hospital mental en Mauer-Ohling. Schauberger fue entonces obligado a trabajar con Messerschmitt en sistemas de refrigeración de vórtice líquido y relacionado a solicitudes para los motores de avión de la Heinkel. En este punto Heinkel recibido informes sobre la temprana Repulsin A.
Heinkel “T” (Taifun / Typhoon). Este es un estudio del diseño para su posible uso con el motor de vórtice de Schauberger.
En Mauthausen, bajo las órdenes de Heinrich Himmler, Schauberger llevó a cabo una investigación y desarrollo para el esfuerzo de la guerra del Tercer Reich. Recibió aproximadamente 20 a 30 ingenieros que se encontraban prisioneros para proceder con su investigación en lo que se denominó “Energías Atómica Superiores”. Debido a esto se le concedió un trato especial y mejores condiciones tanto para Schauberger como para sus compañeros ingenieros.
La construcción y la perfección del motor discoide modelo Repulsin A continuaron hasta que uno de los primeros modelos de prueba estaba listo para una prueba de laboratorio, que lamentablemente terminó en desastre. El modelo tenía 2.4 metros de diámetro con un pequeño motor eléctrico de alta velocidad. Al comienzo el Repulsin fue puesto en marcha violentamente y se levantó vertical y rápidamente golpeando el techo del laboratorio, haciéndolo pedazos. Las SS no se mostraron complacidos y hasta amenazaron la vida de Schauberger, ante la sospecha de sabotaje deliberado.
Se construyeron modelos de reemplazo, pero en 1943 se mejoró el diseño, consiguiendo el modelo Repulsin B, que fue construido con el objetivo de las SS de desarrollar un motor para un extraño bio-submarino que Schauberger llamado “Forelle” (trucha) debido a su parecido a un pez con la boca abierta.
Diseño temprano del submarino Forelle utilizando la tecnología de vórtice de Schauberger para la propulsión.
Los modelos Repulsin funcionan de la siguiente manera:
Cuando se arranca el motor eléctrico principal, el efecto Coanda se comienza a crear una diferencia de presión aerodinámica entre la superficie exterior y el interior del casco principal. A mayor velocidad, la cámara de vórtice se convierte en un tipo de alto Generador electrostático debido a las partículas de aire en movimiento a alta velocidad, actuando como un transportador de carga eléctrica. El Repulsin A comenzará a brillar debido al efecto de la fuerte ionización del aire. Ahora tenemos todos los ingredientes para un flujo de éter continuo y fuerte en el eje principal de la parte superior a la parte inferior de la nave. La presión de aire radial necesaria para levantar 1 kg con el efecto Coanda es de aproximadamente 1,4 kg/cm2.
Impulsores en rosca para aspiración interna del modelo Schauberger Repulsin-B
En el Repulsin B la turbina vortex se ha mejorado para aumentar el “Efecto Implosión” y por lo tanto la fuerza de elevación. En el Repulsin B se la membrana superior y la inferior están fijas y giran a altas velocidades. En el borde borde hay cuchillas especiales en forma de boomerang. Hay 120 hojas que están espaciadas 3 grados alrededor del borde. Las turbinas de mayor vórtice aumenta significativamente el efecto “implosión” en la cámara de vórtice. Esto contribuye a que sea capaz de generar un empuje más fuerte que la turbina centrífuga utilizada en el Repulsin A. Por medio de la succión de rosca del impulsor (que giraba desde el exterior hacia el interior a lo largo de una curva en el espacio espiral cicloide) se genera el mismo tipo de fuerza que genera tornados, ciclones, tifones mediante el efecto de succión o de implosión.
Representación del funcionamiento interno del Repulsin B
El trabajo sobre el Repulsin B continuó en 1944 en la Escuela Técnica Superior de Ingeniería de Rosenhügel en Viena. Schauberger fue finalmente liberado nuevamente, yendo a Leonstein, Austria ese mismo año. Parece ser que la SS descartaron la idea de aplicar el motor Schauberger a un submarino cuando los beneficios podrían mejorar en gran medida su trabajo en el secreto Flugkreisel, una extraña nave, que fue tomada de Rudolf Schriever en 1941. En 1943 la máquina había volado, pero resultó ser inestable . El líder del equipo de las SS fue el Dr. Richard Miethe quien propuso varios cambios en la Flugkreisel, sobretodo en su generador de energía, la mayoría de los cuales dependían del poder de cohetes, hasta que se supo que Schauberger había diseñado un tipo de máquina de turbina que crearía un impulso hacia arriba tan poderoso que aceleraría toda la máquina más alto en el aire con un empuje equivalente a 10.000 HP, simplemente moviendo “aire”.
Vórtice VLX-2 propuesto, utilizando tanto la tecnología Repulsin de Schauberger y el “Efecto Coanda”
La turbina era considerada una prioridad para el desarrollo del vuelo en una máquina tripulada por la SS. Se especula que el diseño de Miethe en Breslau en 1944 sirvió para mejorar el Repulsin.
Mientras tanto, los motores de Schauberger fueron confiscados por los rusos y los americanos al final de la guerra. Mientras que AVRO Canadá se acercó a Schauberger para el desarrollo del disco junto con un equipo dirigido por el Dr. Richard Miethe, Schauberger lo rechazó y en cambio dedicó su vida restante a al uso pacífico de la tecnología de vórtice, trabajando en varios proyectos civiles que incluyen generadores y sistemas de purificación de agua y aire.
Disco del tipo Schauberger diseñado para pruebas del vórtice Flugscheibe.
A finales de los años 1950 Schauberger visitó los Estados Unidos y otra vez fue presionado a trabajar en diseños militares. La presión fue aún mayor debido a que los motores de Repulsin originales de Schauberger habían caído en manos rusas y los estadounidenses sospechaban que la tecnología de Schauberger aparecería como un avión armado nuclear en suelo estadounidense.
Schauberger se negó a colaborar, pero tuvo que entregar sus diseño obligado por un poderoso consorcio estadounidense. Volvió a Austria y murió allí 5 meses después de haber sido despojado de todo.
Un final trágico para la vida del hombre al cual todo el mundo llamaba “El mago del agua”.
La naturaleza no se crea a través de las leyes rígidas, si no por procesos recíprocos rítmicos. La naturaleza no utiliza ninguna de las pre-condiciones de los químicos o de los físicos para los fines de la evolución. En principio la naturaleza excluye todo lo que es fuego, con el propósito del crecimiento; por lo tanto, todas las máquinas contemporáneas no son naturales y están construidas de acuerdo con premisas falsas. La naturaleza se aprovecha de sí misma a través de la forma biodinámica del movimiento, a través de la cual se proporciona el prerrequisito biológico para el surgimiento de la vida. Su propósito es ur-procrear [volver a crear la la esencia primaria de] condiciones ‘mayores’ o mejores de la materia, desde la materia prima originalmente inferior, que proporciona a la generación más antigua o a la numéricamente mayor, la posibilidad de una constante capacidad de evolucionar, porque sin ningún crecimiento y el aumento de reservas de energía, no habría evolución o desarrollo.”
Esto resulta en primer lugar, sobre todo en el colapso de la llamada “Ley de la Conservación de la Energía”, y aún más en la siguiente consecuencia, que es de la “Ley de la Gravedad”, y el resto de la dogmática pierde su base racional y práctica.
– Viktor Schauberger (sobre la “Implosión” no. 81 re-impreso en la revista Nexus abril-mayo de 1996).
Platillo volador experimental de Viktor Schauberger construido en 1940
Viktor Schauberger también dijo:
Si el agua o el aire se gira en una forma de torsión de oscilación conocido como “coloidal”, el resultado es una acumulación de energética, que, con una inmensa fuerza, puede causar levitación. Esta forma de movimiento es capaz de llevar consigo sus propios medios de generación de energía. Este principio conduce lógicamente a su aplicación al diseño ideal de un avión o submarino … que casi no requiere ninguna fuerza motriz.”
– De “Agua Viva” (“Living Water”) por Olof Alexandersson (1990)
El principio de la turbina del vacío consiste en el hecho de que una tormenta artificial o una alta carga eléctrica de tension, se desarrolla en un tubo capilar y un tubo de doble espiral, en la que se han incorporado electroimanes, que transforma la sustancia del aire en energías eléctricas. Estos se descargan en las paredes laterales y desde allí a través de la difusión se canalizan hacia abajo en forma de calor. A través de la transmutación de la materia aeriforme en energías, la auto-intensificación del vacío físico de un gradiente de calor, se crea en una dirección hacia arriba y a través del desarrollo recurrente en una dirección hacia abajo; se desarrolla una poderosa corriente de aire que a continuación de unos minutos, se intensifica a una fuerza ciclónica. Debido a que la presión de aire en una dirección ascendente se puede reducir progresivamente de esta manera extremadamente simple, el flujo de aire contracorriente puede elevarse a más de 124 mph, (200 km por hora) produciendo alrededor de 10.000 freno de HP (10.000 brake HP) en las superficies inclinadas de la hélice o turbina.”
– Victor Schauberger escribe sobre el Dynamo Paramagnético (Evolución Energética Pg.115)
Platillos voladores nazis
“Generador de tornados” de la post-guerra de Viktor Schauberger
“Agua Viva” es la biografia que Olof Alexandersosn escribió sobre la vida y los trabajos de Viktor Schauberger y presenta una interesante recopilación de los trabajos y las vivencias de este personaje tan peculiar.
68. Juan 4:10Respondió Jesús y le dijo: Si conocieras el don de Dios, y quién es el que te dice: Dame de beber; tú le pedirías, y él te daría agua VIVA.
69. Juan 4:11La mujer le dijo: Señor, no tienes con qué sacarla, y el pozo es hondo. ¿De dónde, pues, tienes el agua VIVA?
70.Juan 7:38El que cree en mí, como dice la Escritura, de su interior correrán ríos de agua VIVA.
1. Génesis 8:22Mientras la tierra permanezca, no cesarán la sementera y la siega, el frío y el calor, el verano y el invierno, y el día y la noche. (EL MISMO DISEÑO DEL VATICANO-OCHO PUNTAS-PLAZA DE SAN PEDRO)
2. Génesis 11:29Y tomaron Abram y Nacor para sí mujeres; el nombre de la mujer de Abram era SARAi, y el nombre de la mujer de Nacor, Milca, hija de Harán, padre de Milca y de Isca.
3. Génesis 11:30Mas SARAi era estéril, y no tenía hijo.
4. Génesis 11:31Y tomó Taré a Abram su hijo, y a Lot hijo de Harán, hijo de su hijo, y a SARAi su nuera, mujer de Abram su hijo, y salió con ellos de Ur de los caldeos, para ir a la tierra de Canaán; y vinieron hasta Harán, y se quedaron allí.
5. Génesis 12:5Tomó, pues, Abram a SARAi su mujer, y a Lot hijo de su hermano, y todos sus bienes que habían ganado y las personas que habían adquirido en Harán, y salieron para ir a tierra de Canaán; y a tierra de Canaán llegaron.
6. Génesis 12:11Y aconteció que cuando estaba para entrar en Egipto, dijo a SARAi su mujer: He aquí, ahora conozco que eres mujer de hermoso aspecto;
7. Génesis 12:17Mas Jehová hirió a Faraón y a su casa con grandes plagas, por causa de SARAi mujer de Abram.
8. Génesis 16:1SARAi mujer de Abram no le daba hijos; y ella tenía una sierva egipcia, que se llamaba Agar.
9. Génesis 16:2Dijo entonces SARAi a Abram: Ya ves que Jehová me ha hecho estéril; te ruego, pues, que te llegues a mi sierva; quizá tendré hijos de ella. Y atendió Abram al ruego de SARAi.
10. Génesis 16:3Y SARAi mujer de Abram tomó a Agar su sierva egipcia, al cabo de diez años que había habitado Abram en la tierra de Canaán, y la dio por mujer a Abram su marido.
11. Génesis 16:5Entonces SARAi dijo a Abram: Mi afrenta sea sobre ti; yo te di mi sierva por mujer, y viéndose encinta, me mira con desprecio; juzgue Jehová entre tú y yo.
12. Génesis 16:6Y respondió Abram a SARAi: He aquí, tu sierva está en tu mano; haz con ella lo que bien te parezca. Y como SARAi la afligía, ella huyó de su presencia.
13. Génesis 16:8Y le dijo: Agar, sierva de SARAi, ¿de dónde vienes tú, y a dónde vas? Y ella respondió: Huyo de delante de SARAi mi señora.
14. Génesis 17:15Dijo también Dios a Abraham: A SARAi tu mujer no la llamarás SARAi, mas SARA será su nombre.
15. Génesis 17:17Entonces Abraham se postró sobre su rostro, y se rió, y dijo en su corazón: ¿A hombre de cien años ha de nacer hijo? ¿Y SARA, ya de noventa años, ha de concebir?
16. Génesis 17:19Respondió Dios: Ciertamente SARA tu mujer te dará a luz un hijo, y llamarás su nombre Isaac; y confirmaré mi pacto con él como pacto perpetuo para sus descendientes después de él.
17. Génesis 17:21Mas yo estableceré mi pacto con Isaac, el que SARA te dará a luz por este tiempo el año que viene.
18. Génesis 18:6Entonces Abraham fue de prisa a la tienda a SARA, y le dijo: Toma pronto tres medidas de flor de harina, y amasa y haz panes cocidos debajo del rescoldo.
19. Génesis 18:9Y le dijeron: ¿Dónde está SARA tu mujer? Y él respondió: Aquí en la tienda.
20. Génesis 18:10Entonces dijo: De cierto volveré a ti; y según el tiempo de la vida, he aquí que SARA tu mujer tendrá un hijo. Y SARA escuchaba a la puerta de la tienda, que estaba detrás de él.
21. Génesis 18:11Y Abraham y SARA eran viejos, de edad avanzada; y a SARA le había cesado ya la costumbre de las mujeres.
22. Génesis 18:12Se rió, pues, SARA entre sí, diciendo: ¿Después que he envejecido tendré deleite, siendo también mi señor ya viejo?
23. Génesis 18:13Entonces Jehová dijo a Abraham: ¿Por qué se ha reído SARA dieciendo: ¿Será cierto que he de dar a luz siendo ya vieja?
24. Génesis 18:14¿Hay para Dios alguna cosa difícil? Al tiempo señalado volveré a ti, y según el tiempo de la vida, SARA tendrá un hijo.
25. Génesis 18:15Entonces SARA negó, diciendo: No me reí; porque tuvo miedo. Y él dijo: No es así, sino que te has reído.
Génesis 8:22 Mientras la tierra permanezca, no cesarán la sementera y la siega, el frío y el calor, el verano y el invierno, y el día y la noche. (EL MISMO DISEÑO DEL VATICANO-OCHO PUNTAS-PLAZA DE SAN PEDRO)