Alla fine del Bolero di Ravel c'è il bronzo europeo ad attendere Carolina Kostner, il secondo della sua carriera. Sul ghiaccio di Budapest la pattinatrice bolzanina ha raccolto 191,39 punti ed è stata superata solo dalle baby russe Julia Lipnistkaia, 15 anni (209,72), vincitrice dell'oro e Adelina Sotnikova, 17 anni (202,36), che si è presa la medaglia d'argento. Le stesse atlete (anche se a posizioni invertite) che l'avevano preceduta mercoledì, al termine del programma corto. Le altre due azzurre in finale, Valentina Marchei e Roberta Rodeghiero, sono giunte rispettivamente sesta ed undicesima. Nel libero Carolina è scesa in pista tra le due avversarie, sfiorando la perfezione se non fosse stato per una caduta nell'esecuzione di un salto triplo. Ha però ottenuto il punteggio più alto nella componente artistica. Per lei, campionessa uscente, alla dodicesima partecipazione all'Europeo, il bronzo è la nona medaglia continentale: si aggiunge a cinque ori, due argenti ed un altro bronzo. A tre settimane dall'inizio dei Giochi di Sochi ha destato grande impressione la giovanissima Lipnitskaia, esordiente nella competizione: piccola, agile e già tecnicamente molto dotata, ha conquistato non solo la giuria, ma anche il pubblico. Ma pure la Sotnikova (campionessa nazionale russa), nonostante la rimonta subita dalla connazionale a causa di un'incertezza, ha mostrato di poter ambire ad una parte da protagonista alle imminenti Olimpiadi invernali. Kostner può comunque essere soddisfatta di aver tenuto testa, lei 26enne, alle agguerritissime e giovanissime russe. Per grazie ed eleganza nessuna è riuscita a scavalcarla e senza quell'inciampo il metallo sarebbe stato certamente più prezioso. Per l'Italia è la seconda medaglia agli Europei 2014 di Budapest, dopo l'oro di Anna Cappellini e Luca Lanotte nella danza.
Russia oro tra polemiche
Polemiche a non finire come sempre .. gia' che nonostante la bravura si vince sempre per gli errori dei colleghi ... spesso molto piu' meritevoli.
Per scalare una montagna bisogna avere pazienza. Poi si arriva in cima e ci si gode il panorama. Carolina Kostner ha aspettato una vita, non ha avuto fretta e adesso che anche la medaglia olimpica è arrivata il cerchio si chiude: e poco importa se a Sochi a vincere è una russa non favorita e soprattutto non la più brava, Adelina Sotnikova, un oro che fa gridare allo scandalo, perché a lei stava a cuore fare l’Olimpiade che sempre sognava. Ci è riuscita, sale sull’unico podio che ancora le mancava, al terzo tentativo, sfatando un tabù che dopo l’incubo di quattro anni fa a Vancouver sembrava dovesse rimanerle attaccato addosso a vita.
è andata in scena la trappola russa, copione quasi scontato, e a pagare però non è l’azzurra che festeggia il suo bronzo, ma la coreana campionessa in carica, Yuna Kim, sul ghiaccio ancora la numero uno, ma non nei numeri: i giudici a Sochi l’hanno penalizzata togliendole la corona che le sarebbe spettata di diritto. «Io sono solo contenta della medaglia, chiudo qui, questa è la mia ultima competizione. Non giudico il lavoro della giuria» smorza le polemiche la coreana. Doveva vincere una russa comunque, la candidata era Yulia Lipnitskaya, zarina prediletta di Putin, appena quindicenne e già campionessa europea: ma alla baby dei pattini non hanno retto le gambe e dopo il capitombolo nel corto la rincorsa al podio era impossibile anche per i giudici. La seconda scelta, Sotnikova argento nel continente, diventa così la prima: i suoi salti vengono sicuramente super pagati e quando ancora mancava solo la coreana a dover solcare il ghiaccio il 224.59 totale aveva già lasciato intendere tutto. «Volevo vincere, sapevo che la differenza era sottile, ce la giocavamo ai punti e dovevo pattinare in modo puro» ha detto la neo campionessa olimpica.