Credo che la peggiore dannazione che possa darci l'amore sia quella di amare troppo.
Chi ama troppo non si rende conto di essere un giocattolo nelle mani di un bambino capriccioso, abbandonato in un angolo e molto spesso maltrattato grazie all'eccessiva sicurezza di esserne l'indiscusso padrone.
Perchè chi ama troppo, o più semplicemente ama senza remore con tutto se stesso, non si accorge mai di essere usato e ha il perdono patologico, cioè perdona sempre. Non contempla in alcun modo la possibilità che l'altro ami meno di lui, o che non sia nella sua stessa buona fede, nello stesso livello assoluto di sincerità.
Francamente non so dire in quale dei due la patologia sia più forte, se sia da biasimare chi desidera solo possedere l'altro o se sia da condannare l'ingenuità di chi continua a vivere la favola senza rendersi conto che il principe o la principessa sono l'orco o la strega, ma so per certo che è un vissuto che consuma, tanto più forte è l'ostinazione e tanto più è lontano il giorno del risveglio e se tutto questo non ti ha ucciso è proprio il risveglio che ti lascia senza fiato perchè all'improvviso cade il sogno e vedi la trappola.
Allora si risale dal fondo dell'abisso dove manca il fiato, si crede di annegare mentre si risale verso la luce nuotando verso l'alto per come si può e quando si è sfiniti e si tira la testa fuori dall'acqua si respira forte proprio un attimo prima di annegare.
Tutta l'aria che mancava entra nei polmoni, tutta la luce che mancava ci colpisce in viso accecandoci con il suo dimenticato splendore : siamo vivi, naufraghi sfiniti dall'amore, consumati, ma la vita è nostra e ce la regaliamo di nuovo, forse a piccole dosi per non farci troppo male, ma ora abbiamo imparato a nuotare e chissà forse un giorno riusciremo ancora ad amare.
© Giulia Torelli
Creo que la peor damnación que pueda darnos el amor sea querer demasiado. Quien quiere demasiado no se da cuenta de ser un juguete en las manos de un niño caprichoso, abandonado en un rincón y muy a menudo maltratado gracias a la excesiva seguridad de ser el indiscutido dueño. Porque quién quiere demasiado, o más sencillamente quiere sin atajos con todo él mismo, no se da cuenta nunca de ser usado y tiene el perdón patológico, es decir siempre perdona.
No contempla en ningún modo la posibilidad que el otro ame menos que él, o que no esté en su misma buena fe, en el mismo nivel absoluto de sinceridad. Francamente no sé decir en cuál de los dos la patología sea más fuerte, si sea de reprochar quién sólo desea poseer el otro o si sea de condenar la ingenuidad de quien sigue viviendo el cuento sin darse cuenta que el príncipe o la princesa son el ogro o la bruja, pero sé de seguro que es una vivencia que consume, más fuerte es la obstinación y más está lejano el día del despertar y si todo esto no te ha matado es justo el mismo despertar que te deja sin aliento porque de repente cae el sueño y ves la trampa.
Se remonta entonces del fondo del abismo dónde falta el aliento, se cree de ahogarse mientras se remonta hacia la luz nadando hacia arriba así como se puede y cuando se está agotado y se saca afuera la cabeza del agua se respira fuerte justo un instante antes de ahogarse. Todo el aire que faltó entra en los pulmones, toda la luz que faltó nos golpea en la cara cegándonos con su olvidado resplandor : estamos vivos, naufragos agotados por el amor, consumados,pero la vida es nuestra y nos la regalamos de nuevo, quizás en pequeñas dosis por no hacernos demasiado mal, pero ahora hemos aprendido a nadar y tal vez quizás un día todavía lograremos amar.
Giulia Torelli
Quando qualcuno ti abbandona,
perchè dovrebbe continuare a essere importante ?
John Irving
¿ Cuándo alguien te abandona,
por qué debería seguir siendo importante ?