Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio del torturati
Più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.
Questo testo di Piero Calamandrei è l’epigrafe nella lapide, posta il 4 dicembre 1952 nel Palazzo comunale di Cuneo, nell’ottavo anniversario della morte del partigiano Duccio Galimberti. Calamandrei ha voluto protestare l’indignazione dell’Italia contro il generale Kesserling, comandante in capo delle forze armate tedesche che hanno occupato l’Italia dopo l’armistizio del 1943. Il generale aveva subito un processo per crimini di guerra (Marzabotto, le Fosse Ardatine e altro), ma dopo un po’ fu scarcerato ed è tornato in Germania, nella sua casa. E ha dichiarato che l’Italia avrebbe dovuto dedicargli un monumento. Ma il “monumento” al suo eventuale benché improbabile ritorno – ha scritto il grande “padre costituente” – sarebbe stato “Ora e sempre Resistenza”.
Este texto de Piero Calamandrei es el epígrafe de la placa, colocada el 4 de diciembre de 1952 en el Ayuntamiento de Cuneo, en el octavo aniversario de la muerte del partisano Duccio Galimberti. Calamandrei quería protestar por la indignación de Italia contra el general Kesserling, comandante en jefe de las fuerzas armadas alemanas que ocuparon Italia después del armisticio de 1943. El general había sido sometido a un juicio por crímenes de guerra (Marzabotto, le Fosse Ardatine y más), pero después un tiempo fue liberado de la prisión y regresó a Alemania, a su casa. Y declaró que Italia debería haberle dedicado un monumento. Pero el "monumento" a su eventual aunque improbable regreso - escribió el gran "Padre Constituyente" - habría sido "Ahora y siempre la Resistencia".