Rinchiuso nel silenzio della mia stanza, in solitudine presso l’altar mi getto, il vento della sera è l’incenso della mia preghiera.
Ave Maria! Se il fervido suon della mia favella a te può giungere, Vergine santa e bella, guarda il poveretto che da te solo ogni bene aspetta.
Ave Maria! Sul placido guanciale del mio riposo Maternamente vigili Il tuo sguardo amoroso; e, se sognar debbo io mostrami in sogno il paradiso e Dio.
Ave Maria! Sull’angelo che mi donò la vita scenda il tuo celeste aiuto. E a lei che mi è cara una serie di lunghi anni prepara.
Ave Maria! Sull’orfano Stendi la mano pietosa; manda un conforto al misero che più sperare non osa! E dell’afflitto il pianto Tergi, o Maria, tu che sofferto hai tanto!
Ave Maria! Nell’ultima ora della mia vita il moribondo spirito Tu raccomanda a Dio! Chi nel tuo bacio muore si sveglierà nel Signore.
Con sguardo limpido e sereno tendo alla santa immagine di Maria: dicendo così sia,
con sommessa voce
faccio il segno della croce
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