Il nuovo aeroporto di Denver venne
costruito nel 1995.
Fu un’opera dispendiosa
ed ambiziosa, con i suoi 137 chilometri quadrati di superficie e gli oltre 4
miliardi e mezzo di dollari necessari per la sua costruzione.
La sua collocazione non fu tra le più felici, essendo il
sito prescelto particolarmente ventoso, circostanza che spesso ha portato alla
soppressione ed alla deviazione di diversi voli.
Gran parte del complesso rimane inoltre
inutilizzato.
Denver era dotata all’epoca di
un aeroporto perfettamente funzionale, provvisto tra le altre cose di un numero
maggiore di piste di atterraggio del suo illustre successore.
Anche la pianta dell’aeroporto è particolarmente curiosa,
avendo come schema di base una croce uncinata, o svastica.
All’ingresso principale una pietra di
marmo commemorativa reca il simbolo massonico della squadra e del compasso.
Queste sono solo alcune delle
stranezze che rendono singolare tale complesso, ma il vero interesse risiede nel
suo interno, in particolar modo in una serie di opere che avrebbero il compito
di decorare le varie sale.
L’opera, composta
dall’artista Leo Tanguma ha per titolo "The Children of the World Dream of
Peace", e vorrebbe rappresentare le devastazioni delle guerre e la speranza in
un futuro di pace e fratellanza.
In verità
tali dipinti appaiono alquanto inquietanti, e tale sensazione pervade molti dei
visitatori che si ritrovano di fronte ad essi.
La composizione consiste di quattro parti.
Nella prima scena ha luogo una strana cerimonia.
Adagiate in tre bare vi sono tre
figure femminili, una nativa americana, una bambina dai caratteri occidentali ed
una donna di colore, circondate da sei bambini e diversi
animali.
Alle spalle del gruppo vi è una
città in fiamme, e scene di desolazione e distruzione.
La bambina bionda della bara porta cucita sul vestito una stella di
David, e tiene tra le mani una Bibbia cristiana.
Rappresenta la tradizione giudeo
cristiana occidentale, così come le altre due donne raffigurano rispettivamente
la tradizione africana e quella americana pre coloniale.
Alle spalle delle bare una bambina regge una tavoletta in cui è
raffigurato il tramonto del quinto sole secondo gli insegnamenti dei Maya, il
momento in cui tra sconvolgimenti planetari avverrà il passaggio di era, evento
che i Maya avevano previsto per il 2012.
Nella seconda scena compare un
personaggio dalle fattezze inquietanti, una sorta di soldato deforme che uccide
una colomba bianca, e si impone tra scenari di devastazione, delimitati da una
donna che tiene tra le braccia un figlio morto e dei bambini che riposano su
delle macerie.
Nella terza parte dell’opera lo
scenario cambia.Bambini in festa
rappresentanti tutti i popoli del mondo portano le armi al centro della scena,
dove un bimbo dalle fattezze ariane e vestito alla tedesca le
distrugge. Il soldato della scena precedente giace ora senza vita
sovrastato dal gruppo dei bambini.Particolare interessante, il bimbo tedesco addetto alla distruzione
delle armi mostra un decisamente curioso pugno di ferro.
Infine, nell’ultima scena i bambini
accorrono circondati da numerosi animali al cospetto di un guru-santone, che
celebra un rito sacro a simboleggiare la nuova era che ha inizio.
Come si è visto, nelle intenzioni dei
committenti il gruppo di questi murales vorrebbe rappresentare la distruzione
portata dalle guerre e la speranza di un mondo migliore che si rispecchia nella
innocenza dei bambini, nel disarmo e in una nuova spiritualità.
Chi si interessa allo studio delle tematiche care ai
propagatori del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale” riconosce
tutta la simbologia da tempo propagandata dai fautori del nuovo mondo, descritta
qui in modo esplicito ed alquanto angosciante.
Il nuovo ordine mondiale è un progetto a lungo cullato dalle elite
del potere, e consiste essenzialmente in un mondo “unificato”
in cui una casta di esperti illuminati si prende la responsabilità di guidare
con saggezza una popolazione che ha superato le antiche divisioni
nazionali.
Un mondo in cui ai “problemi
globali” si danno soluzioni “globali”.
Le
Nazioni Unite sono dalla loro creazione la testa di ponte di questo progetto,
progetto a cui tengono in particolar modo diversi ordini esoterici, come la
massoneria, senza farne mistero.
La pace
così raggiunta però sarà il risultato di un' epoca di duri sconvolgimenti, di
prove che l’umanità dovrà affrontare prima di conoscere un’era di pace e
rinnovata spiritualità.
Il disarmo degli
stati nazionali rimane un passaggio necessario per il raggiungimento di tale
obiettivo.
Tutti questi aspetti vengono
ripresi nell’opera dell’aeroporto di Denver, ed è anche significativo il fatto
che sia il bimbo tedesco ad occuparsi dell’eliminazione delle
armi.
Non si può infatti non collegare
questo fatto curioso con l’origine teutonica della più importante società
segreta rivoluzionaria del settecento, quegli Illuminati di Baviera che
ispirarono alcuni tra gli ordini iniziatici contemporanei più influenti, a
cominciare dalla celebre Skull and Bones statunitense.
Il pugno di ferro ricorda con grande chiarezza di intenti il modo
in cui questa elite vorrà mantenere il suo ordine in questa nuova
era.
La spiritualità New
Age infine che traspare nella scena finale è parte fondamentale
dell’intero progetto, una contro spiritualità che tutt’ora pervade i piani alti
del potere.
I murales dell’aeroporto di
Denver descrivono quindi in maniera palese il progetto di questo Nuovo Ordine, e
le modalità in cui verrà raggiunto.
Un libro
aperto, leggibile da chiunque abbia col tempo familiarizzato con il linguaggio
che questa elite ama usare.