Bali, nei
dintorni del paradiso...
Forse perchè ha rappresentanto il mio primo
grande viaggio intercontinentale, forse per i mille sorrisi della sua
straordinaria gente, per l'incredibile atmosfera che vi si respira, per i suoi
sublimi paesaggi dell'interno, per i suoi innumerevoli e spettacolari templi,
forse per tutto questo assieme o per tanto altro ancora, ma conservo un ricordo
davvero incredibile di Bali, isola dove un giorno di sicuro tornerò, per
perdermi nuovamente nella sua immensa
magia. |
Qualche informazione di carattere
generale
Bali rappresenta una sorta di
"enclave" induista all'interno dell'Indonesia, il paese islamico più grosso del
mondo. In sostanza l'induismo era un tempo la prima religione presente
nell'arcipelago indonesiano, ma il crescente sviluppo dell'Islam indusse
l'ultima grande dinastia hindu di Java a trasferirsi a Bali, la quale portò con
sè tutta la sua grande cultura e la propria arte, fondendola con i riti del
posto, che erano sostanzialmente animisti. Ecco quindi che nacque questa
particolare forma di induismo animista presente sull'isola, dove, viene sì
adorata la celebre trinità induista composta da Brahama, Shiva e Vishnu, ma
compare anche un dio supremo chiamato Sanghyang e soprattutto viene data una
grande importanza agli spiriti, che sono presenti ovunque secondo i balinesi, i
quali sono costantemente prodighi di offerte verso gli
stessi.
A livello climatico, il periodo
migliore per visitare Bali va grosso modo dalla fine di Marzo ad Ottobre, mese
nel quale ricominciano le incessanti piogge. Ovviamente ci troviamo sempre ai
tropici, per cui, anche nei mesi corrispondenti al periodo secco, un acquazzone
più o meno intenso è da mettere in preventivo.
Secondo il mio modesto parere, a
Bali ci si reca per la sua interessante cultura, per il suo straordinario
interno, per i maestosi templi presenti in tutta l'isola, per le magnifiche
risaie a terrazza che in sostanza la caratterizzano, ma sicuramente non per il
mare, che "generalmente" lascia alquanto a desiderare. Nessuna grande
aspettativa marina quindi da Bali, se non altro per non rimanere delusi, come
tante persone che ho conosciuto. Sono sicuramente molte le mete asiatiche che
presentano un mare superiore a Bali dal punto di vista prettamente estetico.
Discorso inverso invece per le spiagge, che sono tutte molto abbastanza
belle.
Per me le migliori sono quelle
dell'affollatissima Kuta, il cui
movimentato mare è ideale per il surf, di Sanur (nella
foto sotto), stretta ma abbastanza lunga e costituita da bassi fondali
e contornata dal reef facilmente visibile da riva con la sua
lunga striscia bianca, di
Nusa Dua (sorta di spiaggia privata riservata a diversi hotel di
lusso), di Jimbaran
(forse la più bella in assoluto),
con i suoi innumerevoli ristorantini che propongono pesce appena pescato
e le meno battute
Padang (nella penisola di Bukit) e Lovina (costituita da sabbia nera), dove a volte pullulano i
delfini.
A Bali ci sono sistemazioni per
tutte le tasche. Si può dormire in bungalow spartani, ci sono delle piccole
sistemazioni chiamate "Losmen", adatte a chi ha un budget limitato, le quali
sono costituite nella maggior parte dei casi da alloggi a conduzione familiare,
ci sono ville private con tanto di personale, ed alberghi lussuosissimi, i quali
offrono tra l'altro un eccellente rapporto qualità prezzo, come poche altre
destinazioni al mondo.
Questi sono tre discreti siti per
rendersi un poco conto della grande varietà di proposte alberghiere
sull'isola:
A Bali i nostri connazionali sono
numerosi (circa ventimila italiani l'anno visitano l'isola). In alcuni
ristoranti italiani (pubblicizzati anche da personaggi famosi), si mangia
decisamente bene, quasi come a casa nostra. Per entrare in sintonia con il
viaggio, consiglio però di provare la saporita cucina indonesiana. Si può
gustare ovviamente in tutti gli alberghi, ma più autenticamente nei ristoranti
al di fuori e soprattutto presso i numerosi banchetti degli ambulanti (warung)
disposti ai lati della strada, o negli innumerevoli carretti, localmente
chiamati kaki lima.
Gli amanti dello shopping,
troveranno a Bali un autentico paradiso. Si trova praticamente di tutto. Dai
finti Rolex, alle bellissime maschere ed oggetti intarsiati in ebano, in
midollino e rattan intrecciato, ma il mio consiglio è di non partire senza aver
acquistato almeno un batik, che può essere sotto forma di telo da appendere alle
pareti, o sarong da indossare.
Lavorazione dei batik |
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Tutti i principali luoghi di
interesse sono facilmente visitabili con delle escursioni organizzate, ma le
stesse lasciano ovviamente ben poco spazio ai rapporti diretti con gli abitanti
del posto.
Consiglio quindi, previa adeguata
documentazione, di noleggiare una macchina (guida a sinistra e patente
internazionale), al fine di girare autonomamente in lungo e largo l' isola, che
non è certo piccola. In alternativa, si possono prendere gli economici minivan
abusivi, che sostano numerosi in attesa di clienti, davanti agli ingressi dei
principali alberghi, o anche gli autobus locali. In questo modo si avrà la
possibilità di conoscere un poco meglio Bali e si potrà assaporare quello che è
forse l'aspetto migliore del viaggio, ovvero il contatto con la splendida gente
balinese nel suo quotidiano.
L'isola è abbastanza grande, ed
offre talmente tanto che ritengo sia davvero difficile riuscire a vedere la
maggior parte delle sue attrattive con un solo viaggio, pertanto elenco di
seguito le cose basilari che "secondo me" sono imperdibili durante una visita di
Bali,
come le varie risaie a terrazza dell'interno, ed
in particolare quelle di Tirta Gangga |
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Una passeggiata serale tra le i
mercatini ed i locali dell'affollata e cosmopolita Kuta.
I primitivi villaggi tradizionali
dell'etnia Bali Aga come Tenganan, poco
distante dal vulcano Agung nella parte est dell'isola, ed il palazzo reale di
Amlapura;
una visita dei tradizionali e
turistici villaggi artigianali della zona di Ubud, come Batubulan, famoso per le
sculture in pietra, Batuan, rinomato per le pitture, Celuk per le filigrane in
oro e argento, Mas, celebre per gli scultori del legno;
La visita alla foresta delle
scimmie di Bukit Sari
a Sangeh, dove le stesse gironzolano
tranquillamente nei pressi del Pura Bukit Sari (nella foto sotto) in cerca di
noccioline offerte loro dai turisti.
La visita dei maggiori templi di
Bali. Fra principali e secondari, sembra ce ne siano quattro ogni chilometro
quadrato.
Il più famoso, ed emblema stesso di Bali, è
sicuramente quello di Tanah
Lot, tra i templi marini più
venerati dai balinesi, che offre davvero un bello spettacolo al tramonto, quando
in condizioni di bassa marea può essere anche raggiunto con una breve
passeggiata. |
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ma Bali offre moltissimi altri
importanti templi. Ne elenco di seguito alcuni tra quelli che mi hanno
maggiormente colpito, come Ulu
Watu, fondato nell'XI secolo dai
giavanesi, ed altamente spettacolare per la sua particolare posizione a picco
sul mare nella parte sud della penisola di Bukit;
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Pura Tirta Empul, dove ci sono delle sorgenti sacre dotate di poteri
magici secondo i balinesi. Queste sorgenti sgorgano in particolari vasche usate
dai locali per fare dei bagni purificatori. Capiterà probabilmente di vedere
delle persone immergersi completamente nude in queste piscine e pertanto ritengo
doveroso visitare il posto con la massima discrezione, considerato che si tratta
di un luogo sacro. |
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Pura Ulun Danu Bratan, importante tempio hindu risalente all'XVII secolo, il
quale sorge su dei piccoli isolotti sul lago Bratan, è costituito da uno
spettacolare meru ad undici piani, ed è dedicato alla dea Dewi Danu, protettrice
delle acque. |
Pura Besakih, probabilmente il più importante tempio in assoluto
dell'isola, di grandi dimensioni e costituito in verità da oltre una ventina di
templi collegati tra loro e da centinaia di torrette.
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Goa Gajah, dove si trova la splendida grotta dell'elefante, la
quale è scavata in una roccia a forma di volto di demone che, servendosi di
grandi dita, sembra spostare la giungla, permettendo l'ingresso all'interno
della grotta, all'interno della quale si trovano dei simboli fallici induisti,
ed una statua del dio Ganesh dal volto di
elefante. |
Il villaggio di Kintamani,
ubicato nei pressi del lago Batur, il più grande di Bali e dell'omonimo vulcano
ancora attivo. Nella zona sorgono diversi templi, tra cui il più importante è
senza dubbio il Pura Ulun Danu
Batur
Da non perdere inoltre senza
dubbio la danza del Barong
che, anche se superturistica, riesce
a far capire lo spirito e la cultura balinese nell'eterna lotta fra il bene ed
il male. Il Barong rappresenta il bene ed il Rangda (mostro mitologico)
rappresenta il demonio. La storia racconta di Dewi Kunti, la madre dei 5
Pandawa, la quale ha promesso per certi motivi di sacrificare uno dei suoi
figli, Sadewa, a Rangda.
Un concerto di Gamelan, la cui musica rappresenta
senza dubbio la colonna sonora di un soggiorno balinese. Spesso, al di fuori dei
grandi alberghi, o nei locali turistici, un'orchestrina di gamelan più o meno
numerosa intrattiene gli avventori con i suoi molteplici strumenti a percussioni
(nel complesso strumentale del gamelan, a parte una specie di flauto chiamato
suling, ed uno a due corde chiamato rebab, tutti gli strumenti sono a
percussioni, costituiti prevalentemente da xilofoni e gong, e possono
raggiungere anche cifre ragguardevoli), ma il gamelan è la musica balinese per
antonomasia e, aldilà dei turisti, ogni singolo villaggio possiede la propria
orchestrina di questa musica tradizionale che scandisce i ritmi di vita
quotidiani, con le sue melodie a tratti lievi, ed a tratti
incessanti.
ma anche una visita della riserva
naturale di Bali Barat
nella parte occidentale
dell'isola, la quale annovera oltre 200 specie di piante, circa 300
specie di uccelli, e moltissimi animali tra cui varie specie di scimmie.
All'interno del parco è possibile effettuare numerosi trekking con l'obbligo
però di essere accompagnati da una guida, ma anche delle escursioni in barca tra
le mangrovie ed immesioni subacquee.
Trovo altresì interessante
visitare una tradizionale casa balinese, generalmente costituita da un recinto
esterno e da varie costruzioni interne, oltre ai soliti piccoli
templi.