Prendendo spunto dalla conferenza
spettacolo che ogni anno, nel periodo natalizio, faccio sotto la cupola del
Planetario, vorrei qui di seguito presentare la teoria che gode oggi di maggiore
credito riguardo a questo storico evento ricostruendolo utilizzando i
riferimenti storici, astronomici e religiosi in nostro possesso e cercando di
stabilire, in base ad essi, la data il più possibile esatta della nascita di
Cristo.
Innanzi tutto ci sono alcuni miti da
sfatare.
La cometa, che ogni anno mettiamo sulla grotta del Presepe, non era,
come vedremo, una cometa; i Magi, che da sempre sono i “Re Magi”, non erano re:
e, soprattutto, la data del 25 dicembre non è sicuramente quella reale
dell'evento in questione. Ma andiamo per gradi.
La Bibbia
Importante diventa, a questo punto, citare
il passo della Bibbia che narra dell'apparizione della “Stella”. Il brano che
segue è tratto dal Vangelo di Matteo (2,1 – 2,12).
"Nato Gesù in Betleem di Giuda, al tempo di
Erode, ecco dei Magi arrivarono dall'Oriente a Gerusalemme, e domandarono:
"Dov'è nato il re dei Giudei? Poiché abbiamo visto la sua stella ad Oriente e
siamo venuti per adorarlo".
Udito questo Erode si turbò e con lui tutta
Gerusalemme. Allora Erode, chiamati in segreto i Magi, volle sapere minutamente
da quanto la stella era loro apparsa, poi, inviatili a Betleem, disse: "Andate e
fate diligenti ricerche del bambino e quando l'avrete trovato fatemelo sapere
affinché io pure vado ad adorarlo".
Essi, udito il re, partirono: ed ecco la
stella che avevano ad Oriente, li precedeva, finché, giunti sopra il luogo ove
era il fanciullo si fermò. Vedendo essi la stella furono ripieni di una grande
gioia (…) quindi avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro
paese per altra via".
Vi sono nella Bibbia altri riferimenti alla
stella guida dei Magi, ma come vedremo, questo brano di Matteo e più che
sufficiente a spiegare molte cose rilevandosi nella nostra indagine un valido
aiuto.
Mappa del
Medio Oriente con indicata una delle possibili rotte del viaggio dei Magi da est
verso Gerusalemme e Betlemme (da Nature, 1976)
La storia
Al fine di poter meglio definire il periodo
dell'evento è bene considerarne gli avvenimenti più importanti riportati
soprattutto dallo storico Flavis Iosephus. Quasi tutte le cronache antiche
riportano quello che senz'altro era l'avvenimento più importante del momento,
cioè il censimento, indetto dall'imperatore Augusto per tassare tutte le genti
dei domini di Roma. Nell’anno 7 a.C. proprio per questo motivo, secondo quanto
riportato dalla Bibbia, Maria e Giuseppe, erano in viaggio verso Betlemme dove
poi sarebbe nato Gesù. Nel racconto biblico, come si è visto, si parla anche di
Erode che a quel tempo era il re della Giudea e che ha un ruolo molto importante
nella ricostruzione dei fatti. Secondo Flavius losephus, infatti, Erode sarebbe
morto alcuni giorni dopo che un'eclissi totale di Luna era stata visibile dalla
città di Gerco ed alcuni giorni prima della Pasqua.
Una simile circostanza si
verificò nella notte fra il 12 e il 13 marzo dell'anno 4 a.C. con la Pasqua il
giorno 11 di aprile. Erode, tra l'altro, temendo per il suo trono, aveva
ordinato la "Strage degli Innocenti" per cui tutti i bambini al di sotto dei due
anni dovevano essere uccisi per essere sicuro che fra essi vi fosse anche Gesù,
il futuro "re dei Giudei" (Matteo 2, 3).
Al momento della strage, cui Cristo,
come sappiamo, scampò, egli non aveva quindi più di due anni. Mettendo insieme i
riferimenti storici sul censimento e sulla morte di Erode diventa evidente che
l'anno 0 adottato dal nostro calendario dal momento della nascita di Cristo non
è quello corretto, ma va spostato indietro nel tempo di almeno cinque anni. Gesù
sarebbe nato infatti fra l'editto del censimento e la morte di Erode e quindi
fra il 7 ed il 5 a.C. (secondo il calendario attuale).
I fenomeni
astronomici
Come ho già detto
all'inizio, la forma più comune che si dà alla stella che guidò i Magi verso
Betlemme, è quella di una cometa. Pochi però sanno che si tratta di una
rappresentazione errata, in quanto solo dal XIII secolo in poi essa si trova
raffigurata in tale maniera. Pare, infatti che il primo a dipingere una cometa
nel cielo della Natività sia stato Giotto, il celebre artista, nel suo affresco
"Adorazione dei Magi" situato nella cappella degli Scrovegni a Padova. Egli
aveva da poco visto la cometa di Halley in uno dei suoi innumerevoli passaggi,
restando affascinato dallo spettacolo offerto dall'astro a tal punto da
raffigurarlo in uno dei suoi dipinti. Una conferma viene dai mosaici della
basilica di Sant’Apollinare Nuovo, a Ravenna, che essendo anteriori a Giotto,
raffigurano il fenomeno astronomico non con una cometa, ma solamente con un
astro più brillante degli altri. Tra l'altro, l'apparizione di una cometa
suscitava a quel tempo, un notevole scompiglio visto che queste erano
considerate portatrici di sciagure.
Sembra molto strano quindi, che un fenomeno
astronomico, per altro così evidente, non fosse stato notato da Erode (e da
tutti gli altri), che chiede infatti spiegazioni ai Magi su dove e quando la
stella fosse apparsa. Ciò esclude anche il fatto che possa essersi trattato
dell'apparizione in cielo di una stella "nova" (una stella che esplode e diventa
improvvisamente talmente luminosa da essere, a volte, visibile anche in piena
luce del giorno). Per la cronaca comunque la cometa di Halley passò al perielio
(il punto più vicino al Sole) il 25 agosto del 12 a.C., mentre un'altra cometa
fu visibile nel cielo di Gerusalemme nel periodo marzo-maggio del 5 a.C.. è
stata registrata anche l'apparizione di una "nova", nella costellazione
dell'Aquila, nel 4 a.C. quando Erode era comunque già morto.
Il fatto che i Magi non fossero re, ma
sacerdoti di una religione detta Zoroastrismo e che, come tutti i sacerdoti del
tempo, erano profondi conoscitori del cielo e dei fenomeni che in esso
avvenivano ci porta a fare delle considerazioni sulla natura del fenomeno
astronomico. Non si è trattato di un'apparizione spettacolare e visibile da
tutti, ma è molto probabile che il fenomeno debba essere interpretato. I Magi,
valenti astrologi, erano benissimo in grado di farlo. Nell'anno 7 a.C. si è
verificato un fenomeno non molto frequente. Una triplice congiunzione planetaria
fra Giove e Saturno. I due pianeti, per ben tre volte in un anno, si sono
avvicinati (proiettati nel cielo) talmente da sembrare un solo astro molto
brillante. Ora, Giove è da sempre stato simbolo di regalità, mentre Saturno era
il pianeta che proteggeva, nella simbologia astrologica, il popolo di Israele.
La triplice congiunzione planetaria è, tra l'altro, avvenuta nella costellazione
dei Pesci, astrologicamente associata alla Palestina.
La data
Il 25 dicembre, giorno in cui noi
festeggiamo il Natale, non è, per i motivi che vedremo tra poco, la vera data
della nascita di Cristo. Anticamente, infatti, in tale giorno si festeggiava la
festa pagana del solstizio d'inverno (Dies Solis invicti Natalis) che solo nel
336 d.C. fu trasformata nella festa cristiana con l'attuale
significato.
Alla luce di tutti questi fatti vediamo
allora di cercare di ricostruire l'intera storia.
La morte di Erode ed il censimento indetto
da Augusto localizzano gli avvenimenti nel periodo compreso fra il 7 a.C. ed il
5 a.C..
I fenomeni astronomici restringono ancora
di più questo periodo portandoci a prendere in considerazione solamente il 7
a.C.
Nell'anno 8 a.C. l'imperatore Augusto
indice il censimento. Considerando i tempi che occorrevano a quei tempi, la
notizia arriva in Palestina l’anno successivo, nel 7 a.C., e quindi Giuseppe e
Maria si mettono in viaggio verso Betlemme. Intanto, nel maggio (29) dello
stesso anno i Magi osservano, bassa sull'orizzonte Est la costellazione dei
Pesci ed in essa i due pianeti Giove e Saturno in congiunzione (…abbiamo visto
la suo stella ad Oriente...). Iniziano così i preparativi per il viaggio, che
dalla Babilonia, loro paese di origine, li avrebbe portati in Palestina.
L'arrivo a Gerusalemme si ha nel mese di settembre, quando i Pesci sono alti nel
cielo (…giunti sopra il luogo ove era il fanciullo si fermò...) e proprio nel
periodo della seconda congiunzione (29 settembre). La terza congiunzione (4
dicembre) può essere scartata, per il fatto che l'annuncio della nascita, sempre
secondo il Vangelo, fu dato da un Angelo anche ai pastori che erano al pascolo
con le loro greggi, mentre è risaputo che, a causa del freddo, nel periodo
invernale le greggi sono già dentro gli ovili. Da quanto detto quindi la data
più probabile risulta essere una intorno alla fine di settembre 7 a.C.
Una
data che concorda con tutti gli avvenimenti storici, astronomici e
religiosi.
Una
cronologia dei maggiori eventi biblici ed astronomici avvenuti negli anni della
nascita di Cristo (da Nature, 1976)
Le teorie, fra cui questa da me citata, che
nel tempo si sono susseguite (anche Keplero tentò di dare una risposta al
problema ricostruendo la situazione astronomica del periodo con lunghi e
complicati calcoli fatti a mano) e che ci spingono a trarre queste conclusioni,
non escludono comunque la possibilità dell'intervento divino che le renderebbe
tutte vane. Ipotesi, quest'ultima, che, tra l'altro, non ha bisogno di essere
convalidata da prove poiché sostenuta dalla fede.