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è uno dei libri più belli, più entusiasmanti,
più accattivanti che ho letto...
uno di quei libri che vanno letti a poco a poco,
goccia dopo goccia,
meditati e interiorizzati.
Uno di quelli che fanno riflettere coloro
che hanno una fede profonda
e anche coloro che non ce l'hanno...
la prima frase del libro
che ho sottolineato è questa:
"Ma io ho mai veramente osato
andare verso il centro,
inginocchiarmi e lasciarmi accogliere
da un Dio che perdona?"
il punto di partenza del libro
è proprio dato dalla lettura e riflessione
sulla parabola del figliol prodigo.
Chi non la conosce?
E' una delle più famose,
forse la più famosa parabola di Gesù
raccontata dai Vangeli.
Quella in cui si parla di quel figlio
che volle lasciare casa e padre
prendendosi la sua parte di eredità...
poi la sperperò...
poi nella miseria decise di tornar dal padre
anche a costo d'essere un servo pur di mangiare...
il padre che accolse il figlio mettendogli
l'anello d'oro e i calzari ai piedi...
il fratello maggiore che rode per l'invidia.
questo giovane figlio ribelle
che tanto sembra assomigliare ai giovani d'oggi,
I libro però vuol arrivare a far prendere una ben altra consapevolezza:
quella del non saper spesso essere padri...
Qui il padre è colui che da il perdono
non curandosi di tutto ciò che è avvenuto prima.
Basta la richiesta...
anzi il padre, nella parabola,
non aspetta neanche che il figlio parli...
Non appena lo vede tornar da lontano
è lui che corre dal figlio.
sorge spontanea una domanda..
già riconoscersi o nel figlio maggiore
o nel figlio minore è tanto...
Ma riconoscersi e fare come il padre è cosa da santi...