“Che ora è?” è una delle domande più frequenti che sentiamo nell’arco della giornata. E questo non stupisce affatto, dal momento che il tempo ci condiziona enormemente. Ogni minuto della nostra vita è scandito e perfettamente organizzato in un rigido programma a cui non si può sfuggire: sveglia, dieci minuti per la doccia, sei minuti per la colazione, dodici minuti per arrivare in facoltà… Perfino le vacanze sono fatte di programmi continui per fare spazio a più visite guidate e tour possibili. E con griglie di questo tipo si arriva alla fine della giornata, alla fine della settimana. E così trascorrono gli anni. Ma in realtà il tempo cos’è? L’anno è il tempo che la terra impiega per ruotare intorno al sole, il mese indica il tempo che la luna impiega nella sua rotazione attorno alla terra, il giorno invece misura la rotazione della terra attorno al suo asse. Se tutto è così regolare e uguale a se stesso perché per noi il tempo diventa così frenetico? Perché sembra essere lentissimo nei momenti di noia e invece non bastare mai quando ne avremmo più bisogno? Forse non è il tempo a mutare. Forse siamo noi a mutare e con noi la nostra percezione del tempo. Sant’Agostino diceva che il tempo è distensio animae: non esiste oggettivamente, ma è la nostra anima a scandirlo e a proiettarlo sulla realtà. E non aveva tutti i torti: da bambini il giorno del compleanno sembra sempre lontanissimo, da adolescenti la maggiore età sembra un traguardo irraggiungibile, da adulto sembra passato solo un giorno dal proprio diciottesimo compleanno. Eppure le ore sono sempre di sessanta minuti. Le canzoni, i libri, le poesie, i saggi filosofici sono pieni di queste riflessioni: dal “tutto scorre” e non torna mai indietro della scuola ionica, al vecchierel di Petrarca e Leopardi che corre e si affanna per tutta la vita e corre per arrivare solo ad “un abisso orrido e immenso”, passando per il “tempus fugit” di Orazio.. e così all’infinito.
Al di là di ogni retorica, ciò che conta è rendersene conto. Non sappiamo quanto durerà il tempo che ciascuno di noi ha a disposizione. Quello che conta davvero è come riusciremo a sfruttarlo. Allora ogni istante, ogni minuto della nostra esistenza è fondamentale per evitare rimpianti, per vivere intensamente i rapporti con gli altri, per fare le più varie esperienze di vita. è così che anche osservare un tramonto o ascoltare la pioggia che batte sui vetri assume un significato totalmente differente. Bisognerebbe solo ricordare, almeno una volta al giorno, che la vita è una e che non si può tornare indietro. Forse questo basterebbe per farci valutare meglio il TEMPO: non un tiranno, ma forse un giusto consigliere che ci mette in guardia dal considerarlo infinito e che si impegna a farci apprezzare meglio la sua presenza. Perciò carpe diem: “il tempo non torna più”, come recita una famosa canzone!