Il puzzle
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(Bruno
Ferrero)
Durante l'assenza della moglie, un importante uomo
d'affari
dovette rimanere in casa per badare ai due scatenatissimi bambini.
Aveva
un'importante pratica da sbrigare,
ma i due piccoli non lo lasciavano in pace un
istante.
Cercò così di inventare un gioco che li tenesse occupati un po'
di
tempo.
Prese da una rivista una carta geografica che rappresentava il mondo
intero,
una carta complicatissima per i colori dei vari stati.
Con le forbici la
tagliò in pezzi minutissimi che diede ai bambini,
sfidandoli a ricomporre il
disegno del mondo.
Pensava che quel puzzle improvvisato li avrebbe tenuti
occupati per qualche ora.
Un quarto d'ora dopo, i due bambini arrivarono
trionfanti
con il puzzle perfettamente ricomposto.
"Ma come avete fatto a
finire così in fretta?", chiese il padre meravigliato.
"E' stato facile",
rispose il più grandicello.
"Sul rovescio c'era una figura di un uomo.
Noi ci
siamo concentrati su questa figura e, dall'altra parte,
il mondo si è messo a
posto da solo".
Il saggio Bayazid diceva: «Quando ero giovane ero
un
rivoluzionario
e tutte le mie preghiere a Dio erano:
"Signore, dammi la forza di
cambiare il mondo".
Quando ero ormai vicino alla mezza età e mi resi conto che
metà
della mia vita era passata senza che avessi cambiato nulla,
mutai la mia
preghiera in:
"Signore, dammi la grazia di cambiare tutti quelli che sono in
contatto con me.
Solo la mia famiglia e i miei amici, e sarò contento".
Ora
che sono vecchio e i miei giorni sono contati,
comincio a capire quanto sono
stato sciocco.
La mia sola preghiera ora è:
"Signore, fammi la grazia di
cambiare me stesso".
Se avessi pregato così fin dall'inizio non avrei sprecato
la mia vita».
Se ognuno pensasse a cambiare se stesso, tutto il mondo
cambierà.